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Enel

Enel, ecco la cura dimagrante di Starace nella governance delle controllate

Tutti i dettagli sulle prime novità all'insegna della semplificazione nelle società controllate del gruppo Enel guidato dall'amministratore delegato Francesco Starace

 

Riorganizzazione in corso della governance delle controllate nel gruppo Enel, sia in Italia che all’estero.

La semplificazione e il passaggio all’amministratore unico interesseranno anche le sussidiarie estere interamente controllate.

Ieri è stato il settimanale Milano Finanza a svelare i primi passi del capo azienda del gruppo energetico, Francesco Starace, sulla semplificazione nelle società controllate con una serie di modifiche agli statuti delle aziende interessate.

Il risultato più evidente è stata la cancellazione dei consigli di amministrazione di sette controllate, che ora saranno guidate non più da un ad ma da un amministratore unico, plenipotenziario e sempre a diretto riporto del numero uno della capogruppo.

Secondo quanto ha scritto Milano Finanza, le società che hanno detto addio al board hanno comunque conservato lo stesso responsabile: si tratta di Enel Green Power (amministratore unico Antonello Cammisecra), Enel Produzione (Luca Solfaroli Camillocci), Enel Energia (Nicola Lanzetta), Enel X (Francesco Venturini), Enel X Italia (Alessio Torelli), Enel Global Trading (Claudio Machetti) ed Enel Italia (Carlo Tamburi).

Quest’ultima – ha aggiunto il settimanale del gruppo Class – è al centro anche di un’ulteriore cambiamento, perché si vedrà assegnare tutti gli asset produttivi in capo alla holding, un trasferimento deciso per allinearne il modello organizzativo a quello degli altri Paesi in cui il gruppo opera.

Conserveranno i cda invece E-Distribuzione, Servizio Elettrico Nazionale ed Enel X Financial Services, in continuità con la normativa, anche regolatoria, sotto la quale le tre società ricadono.

Ma quali sono gli obiettivi di questa riorganizzazione? Secondo il gruppo, rendere omogenei gli assetti dei poteri e i sistemi di procurement. In qualche caso si è preferito semplicemente ridurre il numero dei componenti, sia negli organi amministrativi che in quelli di controllo. In questo secondo caso, accanto all’amministratore unico, è stata introdotta la figura del sindaco unico.

“Nella visione di Starace – ha concluso Milano Finanza – ridurre o eliminare i cda dovrebbe accelerare le scelte aziendali, rendendo più rapida l’adozione delle decisioni sul piano societario. In pratica, la nuova governance delle controllate prevede che una volta completate positivamente tutte le procedure autorizzative interne del caso (con il coinvolgimento delle funzioni interne), ciascuna decisione aziendale potrà essere più facilmente assunta per la società interessata da parte dell’organo amministrativo, rivisto nella forma più semplice prevista dalla normativa. Ovvero l’amministratore unico2.

 

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