Produrre elettricità grazie al movimento dell’acqua è, sulla carta, un’idea semplice. Tuttavia, dall’invenzione della turbina idraulica, utilizzata in tutto il mondo, molte altre piste esplorate si sono rivelate meno convincenti. Un team di ricercatori del dipartimento di ingegneria chimica e biomolecolare dell’Università Nazionale di Singapore ha elaborato una soluzione originale, pubblicata sulla rivista ACS Central Science il 16 aprile.
PRODURRE CORRENTE ATTRAVERSO L’ACQUA
Di fronte a due soluzioni estreme, la centrale idroelettrica, che richiede grandi volumi d’acqua, e la produzione di corrente attraverso l’acqua che scorre in nanotubi, che richiede una pompa elettrica che annulla il vantaggio energetico, hanno scelto tubi di 2 millimetri di diametro, nei quali l’acqua può scorrere per il solo peso. La loro scoperta consiste nel farla scorrere in piccoli pacchetti, come gocce di pioggia separate da bolle d’aria.
Questo flusso intermittente, “a pistone”, scrivono i ricercatori, crea per attrito con le pareti conduttrici del tubo una separazione di cariche, con gli ioni negativi che fuoriescono lasciando all’acqua una carica positiva. La differenza di polarità tra l’ingresso e l’uscita di un tubo di 32 centimetri di lunghezza ha permesso di accendere diversi LED in modo continuo. Il dispositivo ha convertito in elettricità oltre il 10% dell’energia dell’acqua che cade nei tubi. E il circuito qui elaborato ha prodotto cinque volte più elettricità a parità di quantità d’acqua rispetto a un sistema a flusso continuo.
“ECONOMICO ED ECOLOGICO”
Tuttavia, osservano gli autori, l’energia cinetica delle gocce di pioggia che cadono è circa il doppio di quella utilizzata nell’esperimento per far scorrere l’acqua in un tubo di 2 millimetri di diametro. In altre parole, i rendimenti potrebbero superare nella realtà quelli osservati in questo studio, mentre generalmente si riscontra il contrario.
I ricercatori non nascondono il loro entusiasmo. «Il flusso a pistone presenta numerosi vantaggi», scrivono. «La sua implementazione è semplice e non richiede alcuna attrezzatura. È quindi economico ed ecologico da installare, utilizzare e mantenere. L’effetto è additivo; è quindi facilmente realizzabile un’estensione tridimensionale per il recupero di energia su larga scala dalla natura. Può essere utilizzato ovunque, anche nelle aree urbane, ad esempio sui tetti».
Elettricità economica e rinnovabile all’orizzonte. Resta da portare fuori dal laboratorio questa semplice idea… sulla carta.
(Estratto dalla rassegna stampa di eprcomunicazione)