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Chi e come in Italia farà le previsioni meteo di tutta l’Europa

Con il nuovo supercomputer che sarà realizzato a Bologna, sarà possibile fare previsioni fino a due settimane per tutto il continente. L'approfondimento di Luca Longo

 

Il prossimo fine settimana ci sarà il sole e potremo andare a farci un giro in montagna o al mare? Pioverà sui campi o dovrò accendere le pompe di irrigazione? Lo spettacolo all’aperto o la partita saranno un disastro per colpa della pioggia? Quanti turisti andranno al ristorante e in albergo? Settimana bianca? Allerta meteo? Prendo l’ombrello?

Ogni giorno decine di milioni di europei guardano le previsioni meteo sui propri telefonini; le previsioni televisive spesso superano il numero di contatti raggiunto dai telegiornali.

Ma tutte queste scommesse sul futuro delle nuvole arrivano da un solo punto: i potenti supercomputer del Centro Europeo per le Previsioni Metereologiche a Medio Termine (ECMWF) di Reading, pochi chilometri a ovest di Londra. Vengono distribuite a tutti i servizi meteo d’Europa e poi ciascuno trasforma le informazioni numeriche ricevute in disegni sulle cartine, soli sorridenti, nuvolette un po’ imbronciate o uggiose piogge e li racconta ai propri spettatori con l’aiuto di signorine o colonnelli.

A Reading ci sono due supercomputer gemelli Cray XC40. Si trovano affiancati a pari merito al 42esimo e 43esimo posto nella classifica dei calcolatori più veloci del mondo, ciascuno con una potenza di picco di 4,2 PetaFlop/s (4,2 milioni di miliardi di operazioni matematiche al secondo). Per confronto, HPC4 Eni – il più veloce supercomputer industriale al mondo – ha una velocità di 18,6 PetaFlop/s.

I calcolatori britannici ricevono da tutti i Paesi europei – per l’Italia Aeronautica Militare e ARPA – informazioni dettagliate misurate a terra e le combinano con i dati raccolti dai satelliti metereologici. In totale, i calcolatori ricevono 50 milioni di osservazioni al giorno. Su queste basi, simulano il comportamento dell’atmosfera su tutto il continente e sui mari circostanti dividendola in cubetti di 18 km di lato. Poi, con complessi modelli fluidodinamici, calcolano previsioni metereologiche che arrivano a tre giorni accompagnate da stime tendenziali che si possono spingere fino a sette giorni con una sufficiente percentuale di attendibilità.

Potremmo chiederci come fanno i siti e le app metereologiche a offrire previsioni fino a un mese dettagliate addirittura ora per ora e Comune per Comune, ma questo è un altro discorso…

Purtroppo, il centro di calcolo di Reading è troppo piccolo per la prossima generazione di supercomputer che presto dovranno sostituire i due Cray. Per questo, si è aperta una gara per la prossima sede dell’ECMWF cui hanno partecipato Finlandia, Islanda, Lussemburgo, lo stesso Regno Unito e l’Italia.

Il Tecnopolo di Bologna – grazie a un investimento di 40 milioni di euro – è risultato il vincitore e ospiterà la nuova generazione di supercomputer metereologici ECMWF europei già nel 2020. Questi ultimi riusciranno a simulare l’atmosfera con quadretti 50 volte più piccoli, di “appena” 5 km di lato. Questa migliore risoluzione permetterà di diramare previsioni attendibili fino a 2 settimane di anticipo a partire dal 2025. Un record assoluto!

Ma i nuovi supercomputer riusciranno a essere così precisi perché non terranno conto solo dei dati dell’atmosfera ma anche di quelli delle correnti oceaniche e della criosfera, cioè la situazione dei ghiacciai e delle calotte polari, sempre più in crisi per colpa del riscaldamento globale.

Dopo HPC4 Eni, l’eccellenza informatica italiana avrà un nuovo primato mondiale. Oltre a prevedere se potremo programmare una gita il prossimo fine settimana, il supercomputer ECMWF installato al Tecnopolo di Bologna sarà in grado di monitorare con precisione lo stato del clima e di darci informazioni sull’efficacia della nostra lotta al cambiamento climatico.

Informazioni certamente preziose, che potranno risultare decisive non solo per la prossima vacanza ma per il futuro del Pianeta. Altro che soli sorridenti, fiocchi di neve e nuvolette!

 

versione approfondita di un testo pubblicato su Eniday

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