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Energie Rinnovabili

Di Maio ci delude sulle rinnovabili. Le critiche delle imprese eoliche (Anev)

Che cosa scrivono i vertici di Anev (associazione nazionale energia del vento) commentando i primi passi dell'esecutivo Conte e del dicastero dello Sviluppo economico retto da Luigi Di Maio (M5s) sulle energie rinnovabili.

La “deludente” bozza del DM FER I, sostanzialmente coincidente con il testo del Decreto Ministeriale predisposto dal precedente Governo e unanimemente criticata a suo tempo, e l’ennesimo rinvio nell’individuazione dei vertici del GSE, fondamentali per il corretto sostegno alle FER e all’Efficienza,” sono due elementi di incertezza e timore da parte per il comparto industriale interessato”.

E’ quanto scrivono i vertici di Anev (associazione nazionale energia del vento) commentando i primi passi dell’esecutivo Conte e del dicastero dello Sviluppo economico retto da Luigi Di Maio (M5s) sulle energie rinnovabili.

CHE COSA DICE L’ANEV

Le imprese aderenti ad Anev sottolineano che il settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica aveva “ripetutamente e unanimemente segnalato come negli ultimi anni sia stato dimenticato di dare impulso all’industria nazionale, impedendone la crescita necessaria a realizzare gli obiettivi minimi utili a fronteggiare il rischio climatico che incombe sul nostro pianeta”.

LE PROMESSE FINORA DISATTESE

Per le aziende attive nell’eolico, “le posizioni estremamente favorevoli alle tecnologie pulite per la produzione di energia più volte dichiarate da parte del ministro Luigi Di Maio” avevan “fatto sperare gli operatori del settore in un cambio netto di indirizzo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico”. Le stesse dichiarazioni del ministro Di Maio a fine luglio rispetto all’imminente nomina dei vertici del GSE erano state accolte dalla platea degli operatori presenti al convegno organizzato dall’ANEV con grande apprezzamento, dicono da Anev.

LE ATTESE DELL’EOLICO

Ma il fatto invece che al 9 di ottobre – ha scritto ieri Anev in un comunicato stampa – “ancora siamo in attesa di capire quali saranno le necessarie modifiche al Decreto sulle Rinnovabili che possano consentire agli operatori di raggiungere gli obiettivi che lo stesso ministro Di Maio ha assunto in sede Europea e che il soggetto istituzionale preposto al supporto delle rinnovabili non abbia ancora un bilancio approvato e un vertice nominato, destano grande timore nel mondo delle rinnovabili e dell’efficienza”.

LO STALLO

L’auspicio di Anev è che in questi giorni si abbia finalmente quel cambio di passo tanto atteso nella politica energetica nazionale e che porti ad avere i correttivi necessari al Decreto che dovrà far raggiungere all’Italia gli obiettivi assunti in tema di energie rinnovabili ed efficienza energetica al 2030 e di avere un GSE pienamente operativo.

L’AUSPICIO DI ANEV

Conclusione di Anev: “Gli obiettivi indicati dal Governo sono infatti condivisi e raggiungibili ma gli strumenti e le persone che dovranno trasformare queste intenzioni in fatti dovranno essere individuati in tempi rapidissimi e avere capacità e competenze specifiche”.

APPELLO FINALE

L’appello di allarme dei giooni scorsi dell’IPCC sulla necessità di accelerare le politiche di decarbonizzazione “non è da sottovalutare – secondo l’associazione – e bisogna dare risposte tempestive, l’Italia in particolare ha accumulato un ritardo importante e non può concedersi il lusso di ulteriori ritardi”.

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