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chicco testa

Chi sbraita contro le ecofollie

Chi c'era e che cosa si è detto al convegno “Conservare la natura e l’economia conto le ecofollie” nell'ambito della kermesse di Nazione Futura “L’Italia dei conservatori”

“Ha salvato più balene il petrolio che Greenpeace”. Chicco Testa assegna un sottotitolo efficace al panel “Conservare la natura e l’economia conto le ecofollie”, di cui è stato relatore nell’ambito del convegno “L’Italia dei conservatori” di Nazione Futura.

Tema del convegno sono state le politiche green e ambientaliste dell’Unione europea e del nostro paese, lette con un approccio critico ma che rifiuta, comunque, di fare passi indietro gettando via il bambino e l’acqua sporca. “Il cambiamento climatico è un fatto, si può discutere di quanto incida l’attività umana”, a dirlo è Nicola Procaccini, europarlamentare e responsabile del dipartimento energia e ambiente di Fratelli d’Italia. Gli altri ospiti sono stati Francesco Rutelli (già Ministro della Cultura e autore del libro “Il Secolo verde”), Federico Iadicicco (presidente Anpit) e Francesco Giovannini (Green Harrow Capital).

GREEN SÌ MA CUM GRANO SALIS (E CON IL NUCLEARE)

“L’Unione europea – dice Procaccini – ha fatto una specie di disastro perché ha perseguito in maniera furiosa un obiettivo condivisibile”, quello della decarbonizzazione e della salvaguardia ambientale e climatica, ma “finendo per fare un doppio danno. Da un lato un danno economico, di competitività, di cui peraltro parla diffusamente il rapporto Draghi”.

Peraltro, è proprio la solidità economica che permette di giocare la costosa partita dello sviluppo sostenibile. Dall’altro lato il danno è anche ambientale. “Nel 2023, il mondo ha registrato il record di emissioni di CO2, malgrado nell’Unione europea le emissioni siano crollate sotto l’8%. A cosa serve dire questo, serve a sottolineare che siamo in un contesto globale, dove a guardarsi l’ombelico, pensando che le nostre azioni abbiano un’incidenza globale, serve a poco. Non è così, oggi meno di prima”. Nella transizione ecologica ed energetica un ruolo importante è svolto dalle batterie elettriche. “Senza le batterie elettriche non è possibile stoccare l’energia. Estrarre materie prime che servono per le batterie elettriche causa gravi danni ambientali. In maniera particolarmente vigliacca perché sono arrecati soprattutto alle popolazioni in via di sviluppo, che dovremmo tutelate e che, invece, stiamo devastando”.

IL GREEN DEAL NON È MORTO MA È CAMBIATO

I giorni del Green Deal, “prodotto dal furore ideologico di Franz Timmermans”, non sono, però, finiti. Sebbene con qualche, sostanziale, cambiamento che deriva dal mutato contesto politico europeo. “Una buona parte dei governi europei sono conservatori, popolari, di centrodestra. Inevitabilmente questo avrà un riflesso sulle politiche adottate – conclude Procaccini -. Mi auguro possano seguire due binari. Il primo è l’indipendenza politica, perché la sovranità energetica è il presupposto dell’indipendenza politica. L’altro è la diversificazione delle fonti energetiche. Diversificazione vuol dire usare le energie fossili, di cui ancora c’è bisogno, sia le energie rinnovabili che rappresentano il punto di arrivo. Obiettivo che sarà raggiunto tanto più rapidamente quando avremo la capacità di investire risorse nella ricerca”.

Tra i temi dell’energia sta tornando a trovare posto lo sviluppo dell’energia nucleare. “Mi appassiona molto il tema del nucleare da fusione. Naturalmente il punto di arrivo è ancora molto lontano, però oggi, per la prima volta, lo vediamo all’orizzonte. Il nucleare può rappresentare la regina delle fonti energetiche rinnovabili. Credo che che il mondo, l’Occidente, debba inseguire quel sogno, perché rappresenta uno scarto evolutivo”.

CHICCO TESTA: PETROLIO, UN GRANDE REGALO PER L’UMANITÀ

Per vedere una centrale nucleare italiana dovrà passare ancora molto tempo. Le fonti di approvvigionamento fanno affidamento ancora a un mix energetico in cui gioca ancora un ruolo importante il petrolio. “Negli anni ’70 uscì un libro fondamentale che formò molti di noi, si chiamava “I limiti dello sviluppo”, in cui veniva teorizzato, sulla base di dati, che il petrolio sarebbe finito entro qualche decennio – ricorda Chicco Testa, tra i fondatori di Legambiente su finire degli anni ‘70 ora tra i sostenitori del ritorno al nucleare -. Qual è la situazione oggi? L’anno scorso il petrolio ha sfondato per la prima volta nella storia i 100 milioni di barili di petrolio consumati quotidianamente. In un barile di petrolio ci sono 157 litri. Le riserve accertate di petrolio non sono mai state grandi come adesso, il Brasile aspira a diventare la quarta potenza produttrice di petrolio, gli Stati Uniti si sono liberati da ogni dipendenza nei confronti dei paesi arabi e oggi sono i primi produttori al mondo di petrolio e di gas. Sostanzialmente di petrolio ne serve di più e ne usiamo sempre di più. Con il petrolio si fa la chimica, si fa la plastica, si fanno i cosmetici, si fanno le medicine. Il petrolio è stato veramente un regalo enorme che è stato fatto all’umanità”.

Lo stesso discorso vale per il carbone. “L’anno scorso sono state consumate 8 miliardi e 500 milioni di tonnellate di carbone, in aumento a 8 miliardi e 700 milioni – spiega Testa -. Noi ci ostiniamo a non voler vedere che i 4/5 dell’umanità che vivono fuori dall’area Ocse hanno consumi energetici. L’India conta un miliardo e mezzo di persone, l’Africa un miliardo e trecento milioni. Hanno bisogno di energia, senza energia non crescono economicamente, non hanno gli ospedali, non hanno l’acqua potabile. E qual è il modo più facile e meno costoso per fare energie? Il carbone e il petrolio. Nuova Delhi, Bombay non possono essere alimentate con i pannelli fotovoltaici o con i mulini a vento, hanno bisogno di quantità costanti ed enorme di energia”.

CHICCO TESTA COMPLETA L’AFFONDO CONTRO L’AMBIENTALISMO DI MANIERA

Circa tre mesi fa, come ricorda Il Foglio, cento fra scienziati ed ecologisti avevano promosso il “100 per cento rinnovabili network”, un appello che sosteneva che le rinnovabili fossero in grado di “soddisfare il 100 per cento del fabbisogno di energia, sia attuale sia dei prossimi anni” senza ricorrere all’energia nucleare. Qualche giorno fa il Presidente della Repubblica Mattarella si è visto recapitare un appello che chiede di fermare l’installazione di una centrale eolica nei pressi di Orvieto. Entrambi gli appelli sono firmati dal divulgatore scientifico Mario Tozzi e quella del gastronomo Carlin Pretrini.

“Ma quelli che hanno firmato l’appello per ottenere il 100% dell’energia dalle rinnovabili hanno fatto i conti – si chiede ironicamente Chicco Testa -? Quanti chilometri quadrati di pannelli fotovoltaici dobbiamo installare? Quante centinaia di torri eoliche dobbiamo costruire? Si sono chiesti quanto vento c’è in Italia e dove c’è il vento? Perché se è stato scelto il sito di Orvieto non è per devastare la natura, le mettono lì perché è uno dei pochi posti dove c’è vento”.

Il nostro, tuttavia, è un territorio delicatissimo e molto antropizzato, anche a fini turistici. “C’è un atteggiamento conservatore, conservativo ed egoistico sul territorio italiano che dice di no anche alle cose che hanno un impatto ambientale minimo – conclude Testa -. Smettiamola di credere alle bufale e cerchiamo di capire quali sono le cose veramente fondamentali perché le soluzioni miracolistiche non esistono”.

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