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Giappone Nucleare

Cdp, che cosa ha proposto Ansaldo Energia a Palazzo Chigi con Sogin sul dossier nucleare

Nella prima riunione della "cabina di regia sugli investimenti" a Palazzo Chigi, i vertici di Ansaldo Energia hanno lanciato un'idea al premier sul dossier nucleare con Sogin. Fatti e indiscrezioni

Non si è discusso soltanto degli effetti della legge Fornero e delle modifiche al codice degli appalti, quindi di assunzioni e pensionamenti, nella prima riunione della cabina di regia degli investimenti, come è stata ribattezza dalla presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Nel corso dell’incontro con i vertici di 13 aziende a partecipazione pubblica (Cassa depositi e prestiti, Eni, Enel, Leonardo, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, Snam, Terna, Saipem, Ansaldo Energia, Fincantieri, Italgas, Open Fiber) convocate ieri a Palazzo Chigi, si è accennato anche a un “dossier nucleare”.

A sollevare la questione è stato Gianni Pontecorvo, presente alla riunione, come ha scritto oggi il Sole 24 Ore, in rappresentanza di Giuseppe Zampini (amministratore delegato di Ansaldo Energia), all’estero per impegni lavorativi.

Secondo le indiscrezioni raccolte da Start Magazine, Pontecorvo (senior advisor dell’amministratore delegato per le politiche commerciali e cooperazioni internazionali) ha candidato la società a diventare capofila di una filiera “nucleare” specializzata anche nel decommissioning che vedrebbe anche la presenza delle società Sogin (100% Mef) e Ansaldo Nucleare (posseduta da Ansaldo Energia).

Ansaldo Energia è controllata al 59,9% da Cdp Equity (gruppo Cdp) e partecipata al 40% da Shanghai Electric, il principale produttore mondiale di macchine per la generazione di energia e attrezzature meccaniche.

Che cosa fa la società guidata da Zampini? E’ attiva nel settore – si legge sul sito dell’azienda – “della produzione di energia elettrica, a cui porta un modello integrato che comprende la costruzione di centrali elettriche chiavi in mano, apparecchiature elettriche (turbine a gas e a vapore, generatori e microturbine), produzione e servizi e attività nucleari”.

I rappresentanti del governo si sarebbero riservati di approfondire la proposta che punterebbe, tra l’altro, ad accelerare tempi e modi dello smaltimento/gestione dei rifiuti radioattivi delle centrali nucleari chiuse in Italia.

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