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Riciclo Batterie

Auto elettriche, le strategie di Volvo, Renault, Nissan, Stellantis sulle batterie

In Italia Stellantis sarebbe in trattative con il governo italiano per investire nella produzione di batterie per veicoli elettrici Tre anni fa, l’Europa, uno dei più grandi mercati di veicoli elettrici al mondo, dipendeva interamente dalle importazioni di batterie per la sua industria auto. Ora, invece, ha fretta di ridurre questa dipendenza con l’aiuto della…

Tre anni fa, l’Europa, uno dei più grandi mercati di veicoli elettrici al mondo, dipendeva interamente dalle importazioni di batterie per la sua industria auto. Ora, invece, ha fretta di ridurre questa dipendenza con l’aiuto della capacità di produzione locale. Per questo all’inizio di quest’anno, l’Ue ha confermato la progettazione di diverse gigafabbriche che avrebbero prodotto dai 7 agli 8 milioni di batterie per veicoli elettrici all’anno. Secondo il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, le case automobilistiche europee sarebbero interamente coperte dalla produzione locale di batterie entro il 2025.

L’ACCORDO TRA VOLVO E NORTHVOLT PER UNA FABBRICA ENTRO IL 2026

Sefcovic potrebbe aver anticipato un po’ troppo in tempi, ma è innegabile che in questi giorni stanno arrivando molte notizie sulle batterie. Volvo e il produttore di batterie svedese Northvolt hanno recentemente dichiarato di aver raggiunto un accordo per costruire una fabbrica di batterie in Europa entro il 2026. Tra il 2024 e il 2026, la casa automobilistica svedese utilizzerà le batterie prodotte da Northvolt per 14 GWh all’anno. Tuttavia, la capacità del nuovo stabilimento sarà molto più elevata, pari a 50 GWh all’anno. Volvo prevede di produrre solo auto elettriche entro il 2030, quindi avrebbe senso garantire la fornitura di batterie in anticipo.

PER RENAULT INTESA CON I CINESI DI ENVISION

Renault, che ha anch’essa obiettivi ambiziosi nel settore dei veicoli elettrici, ha annunciato di aver siglato un accordo con una società cinese, Envision, per costruire una fabbrica di batterie in Francia. L’impianto avrà inizialmente una capacità di soli 9 GWh all’anno quando sarà completato nel 2024, ma sarà ampliato a 24 GWh entro il 2030.

Nel frattempo, la casa automobilistica francese sta lavorando anche su un altro fronte: ha firmato un accordo preliminare con la startup di batterie Verkor per sviluppare insieme batterie per i futuri modelli elettrici di Renault.

NISSAN PUNTA SUL REGNO UNITO, UNA GIGAFACTORY ENTRO IL 2024

Al di fuori dell’Ue, Nissan ha annunciato un’espansione del suo impianto di produzione di veicoli elettrici nel Regno Unito per produrre più batterie a partire dal 2024. Secondo quanto si legge sulla Bbc, che cita alcune fonti di settore, l’espansione potrebbe portare la capacità dell’impianto a quella della nuova fabbrica di batterie Renault in Francia.

Northvolt all’inizio di questo mese ha raccolto circa 2,75 miliardi di dollari in un round di finanziamento che ha visto la partecipazione di investitori tra cui Volkswagen e Goldman Sachs. Secondo quanto riferito dalla Cnbc, il produttore di batterie vale ora circa 11,75 miliardi di dollari. Specialmente dopo aver siglato accordi per 27 miliardi di dollari con case automobilistiche, tra cui Volkswagen e BMW.

IN ITALIA STELLANTIS IN TRATTATIVE PER REALIZZARE UNA FABBRICA DI BATTERIE A TORINO O A MELFI

In Italia “Stellantis sarebbe in trattative con il governo italiano per investire nella produzione di batterie per veicoli elettrici. Secondo indiscrezioni di stampa riportate da Bloomberg, la scorsa settimana si sarebbe tenuto un incontro privato a Roma tra il presidente di Stellantis John Elkann, l’amministratore delegato Carlos Tavares ed il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti incentrato sul futuro della mobilita elettrica nel Paese”, come si legge sul Sole 24 Ore. Sul punto, in un’intervista a La Stampa, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha sottolineato che “il governo pensa che sia un bene per l’Italia che la gigafactory si faccia in Italia. Dove costruirla dipende dalle scelte dei produttori, in questo caso Stellantis, e dei territori interessati. Da una parte ci sono aree come quella di Torino che hanno le competenze e una tradizione consolidata nel settore dell’auto. Dall’altra ci sono territori nel Sud che hanno seri problemi di riconversione del loro impianto produttivo’”.

LA STRATEGIA UE: SECONDI DOPO LA CINA

Secondo Sefcovic, l’Europa è destinata a diventare il secondo produttore di batterie al mondo, dopo la Cina. A tal fine, l’Ur spenderà circa 24 miliardi di dollari per finanziare la costruzione di capacità di produzione di batterie in 12 Stati membri, compresa la fornitura di minerali per batterie.

LE SFIDE DA AFFRONTARE

I problemi di questa strategia sono legati innanzitutto alla crisi della catena di approvvigionamento che ha afflitto molte industrie a livello globale. MarketWatch ha citato UBS in un recente rapporto sull’argomento affermando che la fornitura di batterie in un contesto di crescente domanda di veicoli elettrici porterà a “ristrettezze regionali quest’anno e carenze globali entro il 2025”.

E non è tutto, perché secondo la banca svizzera, le case automobilistiche avranno bisogno del 70% in più di batterie rispetto alle previsioni precedenti se vogliono raggiungere gli obiettivi di diffusione dei veicoli elettrici come una quota del 20% delle vendite entro il 2025 e il 50% nel 2030.

I NUOVI STANDARD UE PER LE BATTERIE

Nel frattempo l’Ue sta preparando standard ambientali più severi per le batterie dei veicoli elettrici, il che significa che diventeranno più costose in un momento in cui le case automobilistiche sono alla ricerca di modi per renderle più economiche. Ciò probabilmente significherà un maggiore onere per i governi dal punto di vista degli incentivi, e un maggiore onere fiscale per i potenziali acquirenti di veicoli elettrici.

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