Domenica 11 febbraio scadranno i sette anni del mandato dell’Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, la vecchia Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (il cambio di nome è stato necessario perché l’Autorità ha acquisito anche la competenza sui rifiuti). Il governo, viste le elezioni politiche del 4 marzo, però, non ha avviato l’iter governativo per le nuove nomine né ha adottato un decreto di proroga.
LO STATO DELL’ARTE

CHE COSA SI LEGGE NELLA DELIBERA
Nella stessa delibera si legge che la decisione dell’Autorità si conforma “al parere del Consiglio di Stato, Sezione Terza del 7 dicembre 2010 n.5388”, che prevede un regime di prorogatio con una durata massima di sessanta giorni dalla scadenza naturale del Collegio.
LA PROROGA DE FACTO
I componenti dell’Authority, infatti, durano in carica sette anni e non possono essere confermati. Il Consiglio di Stato ha affermato che l’organo “in quanto istituzione indipendente di nomina anche parlamentare” “non è soggetto, in caso di vacanza dell’organo, al potere sostitutivo del governo”. Per questo, ha precisato la magistratura nella pronuncia del 2010, “si deve ammettere a titolo eccezionale la possibilità di una specifica prorogatio al fine di assicurare la continuità delle funzioni nelle more della nomina del nuovo Collegio”.







