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Millemiglia green, la corsa auto sfreccia sulla strada della sostenibilità

La sostenibilità ha contagiato anche la corsa Millemiglia: non solo le vetture in gara, ma anche quelle dell’organizzazione, saranno esclusivamente elettriche o ibride

 

Correndola, Tazio Nuvolari è diventato un mito, assieme a gente come Stirling Moss e Alberto Ascari. Juan Manuel Fangio, invece, non riuscì mai a vincerla. Dici Millemiglia, e affiorano alla mente le leggende dell’automobilismo italiano e internazionale, assi del volante impegnati in performance eroiche. Sono bastate 24 edizioni tra il 1927 e il 1957 per farla entrare nella storia. Erano gli albori, guidare a certe velocità era pericoloso e le strade riservavano insidie.

Oggi, al tempo del climate change e della sostenibilità, la storica corsa si rinnova e resta al passo con l’evoluzione tecnologica e del costume. È partita venerdì pomeriggio, come sempre dal centro di Brescia, la prima edizione di 1000miglia Green, versione ecologica della famosa competizione. A sfidarsi in una tre giorni insolita, gli ultimi ritrovati dell’ingegneria fianco a fianco con le auto elettriche del passato. E non mancano le sorprese. La vettura con la carta d’identità più consumata è la Detroit Electric Model 95 del 1924, realizzata per clienti che desideravano un’auto affidabile con avvio immediato e senza manovella. L’autonomia? Sorprendente. Anche a quei tempi, non si scherzava: dai 96 ai 145 km, a seconda dell’andatura. Ma quasi 100 anni dopo, correrà al fianco di modernissime Tesla (le supercar del visionario Elon Musk) e marchi storici come Porsche (presente con la Panamera E4 Hybrid), Mercedes EQC, Smart, Mini, Hyundai, Nissan, Polestar e non solo. In gara anche la Zagato Milanina del 1989 e due modelli di maggiolino Volkswagen (1303 Kaefer) del ’72 e ’76.

Oggi gli equipaggi arriveranno a Milano, dove sosteranno in piazza Gae Aulenti. Domenica mattina la carovana transiterà per il centro città (in piazza Duomo il passaggio è previsto per le dieci e trenta), per poi dirigersi verso l’autodromo di Lainate.

L’attenzione alla sostenibilità ha caratterizzato il concept e l’ideazione dell’evento. Non solo le vetture in gara, ma anche quelle dell’organizzazione saranno esclusivamente elettriche o ibride, mentre l’impatto ambientale sarà analizzato attraverso uno studio complessivo sulle emissioni dei gas con impatto sul clima. Saranno sommati i consumi dei veicoli partecipanti, del trasporto merci e dello staff, ma anche quelli relativi ai materiali necessari alla manifestazione come ad esempio quelli di comunicazione e marketing. Pass personali e bolli adesivi sono in plastica riciclata, il roadbook in carta riciclata, i materiali di comunicazione in carta materica, la cartellonistica direzionale in legno, i premi in vetro e plexiglass riciclato, le giacche a vento in materiale riciclato, t-shirt e felpe in cotone organico.

“Con la versione green della storica corsa vogliamo fare innovazione e futuro con la stessa forza con cui la Millemiglia storica ha rappresentato un volano di crescita per nuove tecnologie e infrastrutture”, ha chiarito Franco Gussalli Beretta, presidente di 1000miglia srl, nel corso del convegno introduttivo di venerdì mattina, presenti gli imprenditori del territorio e un variegato panel di attori del settore automotive. Nel secolo scorso, la competizione era l’occasione per sperimentare migliorie tecnologiche diventate uno standard, come i tergistalli: oggi, è un modo per diffondere sempre più la cultura della mobilità elettrica.

Tutte da esplorare le nuove frontiere: a partire dal V2G (Vehicle to Grid), rivoluzionaria tecnologia che vede l’auto non solo assorbire corrente dalla rete, ma cederla, all’occorrenza, per aiutare il sistema ad assorbire i picchi. All’avanguardia c’è Nissan, che produce l’unica vettura certificata V2G e ha in corso una sperimentazione con Enel X e RSE. “La macchina del futuro consentirà di delegare al veicolo alcune funzioni e sarà dotata di connettività superiore”, ha spiegato l’ad di Nissan Italia Bruno Mattucci: “Queste manifestazioni – ha proseguito – ci permettono di portare l’attenzione sull’elettrico, e far capire che questo tipo di mobilità può essere adottato già oggi, anche grazie agli incentivi regionali che riducono significativamente i costi”. Incentivi che, però, differiscono in maniera significativa a seconda delle aree geografiche. “Su questo tema – precisa il manager – ci stiamo già muovendo assieme agli altri produttori con un’azione di lobbying”.

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