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Covid-19

Vova, Amazon, Wish e non solo: come l’Antitrust smaschera i furbetti da Covid-19

Vova, Tiger, Wish e non solo: le istruttorie avviate dall'Antitrust nelle ultime settimane per smascherare i furbetti ai tempi del Covid-19

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria contro ZC (FR) Limited, società responsabile della piattaforma Vova, per la vendita ingannevole e pericolosa di prodotti per la prevenzione e la diagnosi del contagio da Coronavirus.

ZC (FR) Limited non è l’unica azienda che prova a fare la furba ai tempi della pandemia Covid-19. Più di una volta l’Antitrust è intervenuta in queste settimane con istruttorie e richiami contro aziende che, approfittando della psicosi, hanno messo in vendita materiali non conformi o hanno aumentato i prezzi. Tutti i dettagli.

AGCOM CONTRO ZC LIMITED (VOVA)

Partiamo dalle ultime notizie. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un procedimento istruttorio e un sub-procedimento cautelare nei confronti di ZC (FR) Limited, società responsabile della piattaforma e-commerce www.vova.com, per la vendita sul sito di prodotti per la prevenzione e/o la diagnosi del contagio da Covid-19.

COSA CONTESTA ANTITRUST A VOVA

Agcm, in particolare, contesta la vendita di kit per la diagnosi domiciliare del coronavirus “in grado di ingannare e di porre in pericolo la salute dei consumatori” e l’utilizzo di “claim che attribuiscono ad alcuni prodotti (principalmente le mascherine filtranti) una specifica efficacia in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del virus COVID 19. L’Autorità indagherà anche sull’elevato costo dei dispositivi.

“Il procedimento è volto a verificare la responsabilità della Società con riferimento alla piattaforma di market place Vova”, spiega l’Antitrust.

AGCM CHIEDE INFORMAZIONI SUI TEST SIEROLOGICI NEL LAZIO

Solo qualche giorno fa, il 17 aprile, l’Antitrust è intervenuta in materia di test sierologici. Agcm ha chiesto informazioni ad alcune strutture sanitarie e laboratori di analisi romani per pubblicizzato l’offerta di test sierologici per l’identificazione di anticorpi al Coronavirus “a prezzi esorbitanti”.

La segnalazione di tale comportamento è arrivata ad Agcm da parte della Regione Lazio, che aveva anche fornito una stima dei costi che i clienti dovrebbero pagare per questo tipo di test, per un massimo di 45 euro.

“Alle strutture sanitarie interessate, l’Autorità ha richiesto, in particolare, di indicare la tipologia di test eseguiti; le modalità con cui i clienti vengono informati delle caratteristiche e dei limiti dei suddetti test; le modalità di esecuzione delle prestazioni (presso le sedi e/o a domicilio); i prezzi a cui i test sono offerti”, si legge in una nota dell’Antitrust.

SOSPESA VENDITE MASCHERINE DIFFORMI SU TIGERSHOP

Il 10 Aprile sotto la lente di ingrandimento di Agcm è finito Tigershop. L’Autorità ha sospeso la promozione e la vendita sul sito di e-commerce di mascherine difformi da quelle pubblicizzate e non disponibili per la consegna entro i tempi indicati.

L’Antitrust, si legge sul sito, “ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Tiger Group S.r.l. (PS11736), disponendo al contempo in via cautelare la sospensione della promozione e vendita attraverso il nome a dominio https://www.tigershop.it/, dei dispositivi individuali di protezione (in particolare mascherine di categoria FFP2) che risultino difformi da quelli pubblicizzati, in termini di caratteristiche qualitative e tecniche, certificazioni/validazioni e provenienza, e che non siano disponibili per la consegna entro i tempi indicati”.

AGCM ANCHE CONTRO WISH

Stessa sorte di Vova è toccata a Wish a fine marzo. L’Autorità, infatti, “ha avviato un procedimento istruttorio ed un sub-procedimento cautelare nei confronti di ContextLogic Inc, società statunitense proprietaria della piattaforma www.wish.com, nonché nei confronti  della sua collegata ContextLogic B.V., società di diritto olandese, che fornisce i servizi di market place ai consumatori residenti nel territorio europeo”, spiega l’Antitrust.

La causa è la stessa di Vova: vendita ingannevole e pericolosa di alcuni kit per la diagnosi domiciliare del coronavirus e di mascherine la cui efficacia di protezione non è verificata.

AMAZON ED EBAY NELLE MIRE DELL’ANTITRUST

E a metà marzo, nelle mire dell’Autorità sono finiti anche i colossi Amazon ed eBay per claim ingannevoli ed eccessivi aumenti dei prezzi (qui i dettagli). Agcm ha avviato due distinte istruttorie nei confronti delle piattaforme Amazon (Amazon Italia Customer Service, Amazon Eu, Amazon Service Europe) e Ebay (Ebay Italia e Ebay Gmbh) per “la presenza di claim relativi all’asserita efficacia dei singoli prodotti in termini di protezione e/o di contrasto nei confronti del suddetto virus  Covid-19” e per “l’ingiustificato e consistente aumento dei prezzi fatto registrare per la vendita degli indicati prodotti nelle ultime settimane”.

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