Di fronte alla prospettiva di una bocciatura della sua proposta di quadro finanziario pluriennale, Ursula von der Leyen ha fatto tre concessioni molto limitate al Parlamento europeo.
Von der Leyen fa tre (mini) concessioni sul bilancio
In una lettera, la presidente della Commissione ha suggerito alcuni potenziali emendamenti ai regolamenti sul bilancio 2028-34 per andare incontro alle obiezioni sollevate dai gruppi della sua maggioranza (PPE, socialisti e liberali di Renew). L’obiettivo è “assicurare il ruolo delle regioni, rafforzare l’identità della Politica agricola comune e rafforzare la governance”, ha spiegato von der Leyen. La presidente della Commissione ha detto di avere avuto un incontro “costruttivo” con la presidenza danese del Consiglio dell’Ue e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “Ora abbiamo una solida comprensione delle proposte e un chiaro percorso da seguire”, ha detto von der Leyen. Prossima tappa: il dibattito domani nella plenaria del Parlamento europeo.
Le tre mini concessioni di Ursula
La principale concessione di von der Leyen al Parlamento europeo riguarda l’agricoltura. La lettera suggerisce di riservare il 10 per cento dei fondi pre-allocati agli Stati membri, al di fuori dei pagamenti diretti della Politica agricola comune, a un “obiettivo rurale”. Secondo i nostri calcoli sono tra i 50 e gli 80 miliardi di euro per sette anni. Ma non necessariamente andranno agli agricoltori o al settore agricolo. Il finanziamento della costruzione di un asilo, di un ospedale o di una strada in un’area rurale potrà essere classificato come “obiettivo rurale”. Von der Leyen ha accettato anche di spostare alcune norme sul finanziamento dell’agricoltura dal regolamento su piani nazionali di partnership al regolamento sulla Pac.
La presidente della Commissione suggerisce di allocare 2 miliardi di euro in più per il settore della pesca. Quanto al ruolo delle regioni, la lettera prevede un “controllo regionale”. Le autorità locali e regionali dovrebbero essere pienamente coinvolte nella preparazione, attuazione e valutazione dei piani di partnership nazionali. Gli Stati membri dovrebbero giustificarsi per iscritto se non riservano sufficienti risorse alle regioni più sviluppate. Infine, sul ruolo del Parlamento europeo come autorità di bilancio, von der Leyen propone la creazione di un “meccanismo di guida” per preparare i bilanci annuali.
Il PPE canta vittoria (ma capitola a von der Leyen)
“Vittoria”. Siegfried Muresan, deputato del PPE e relatore del Parlamento europeo per il quadro finanziario pluriennale, ha usato questa espressione per commentare le concessioni di Ursula von der Leyen. Ma è una vittoria di Pirro. Le principali richieste del Parlamento europeo sono state rigettate dalla presidente della Commissione. La rinazionalizzazione della Politica agricola comune e della Politica di coesione attraverso la creazione di un fondo unico dove collocare le risorse, gestite direttamente dai governi attraverso i Piani di partnership nazionali, rimane. Il rafforzamento del ruolo delle regioni è minimo. Il ruolo chiesto dal Parlamento europeo nell’approvazione e modifica dei piani di partnership nazionali non c’è.
Le altre richieste dei deputati – come rafforzare la condizionalità sullo Stato di diritto – non sono state nemmeno prese in considerazione. “Il PPE è soddisfatto perché ha ottenuto un po’ di soldi in più per la sua base elettorale nel mondo agricolo”, ci ha spiegato un interlocutore. La presidente del Comitato delle regioni, Kata Tutto, ha definito “fumo” la proposta di von der Leyen sulla coesione.
Per i socialisti, la lettera “cosmetica” di Ursula non è sufficiente
La lettera della presidente della Commissione “è un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente”, hanno detto ieri fonti del gruppo dei Socialisti&Democratici, dopo aver analizzato il contenuto delle proposte di Ursula von der Leyen sul bilancio 2028-34. “Si tratta di una modifica cosmetica che non affronta le reali preoccupazioni espresse dai leader” dei gruppi politici. Secondo i socialisti, “il rischio di rinazionalizzazione (della Pac e della coesione) persiste”. Inoltre, non c’è alcuna “dotazione finanziaria distinta disciplinata da regolamenti separati per politica”. Per i socialisti, il ruolo del Parlamento europeo è trascurato.
Quanto alle regioni, “il DNA della politica di coesione andrà perduto”. I socialisti continuano a chiedere a Ursula von der Leyen “una proposta modificata” del quadro finanziario pluriennale. Il giudizio dei liberali è meno negativo. Anche Renew valuta la lettera come “un passo nella giusta direzione”, ma la valutazione complessiva è “abbastanza positiva”.
(Estratto dal Mattinale europeo)







