Il commento di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM
Riunione densa di novità e di spunti da parte della BCE:
- QE: prolungamento oltre settembre e fino a dicembre al ritmo di 15Mld€ mensili
- REINVESTIMENTI: saranno in essere per un periodo esteso di tempo dopo la fine del QE, ed in ogni caso fino a quando sarà necessario per mantenere condizioni favorevoli di liquidità
- TASSI DI INTERESSE: i tassi di rifermento (incluso quindi anche quello sui depositi attualmente a -0,40%) saranno mantenuti all’attuale livello almeno fino all’estate 2019 ed in ogni caso fino a quando sarà necessario per assicurare un adeguato aggiustamento dell’inflazione
- FORWARD GUIDANCE: “in ogni caso, la BCE è pronta ad aggiustare tutti i suoi strumenti nel modo appropriato per assicurare che l’inflazione continui a muoversi verso il target di inflazione in modo sostenuto”
Draghi nella conferenza stampa ha aggiunto i seguenti punti principali:
- Il rallentamento della crescita potrebbe perdurare oltre il periodo stimato dalle previsioni sul PIL e comunque potrebbe estendersi anche al secondo trimestre 2018 in alcuni Paesi
- La forward guidance (riferita sia all’aggiustamento degli strumenti sia all’impegno a tassi fermi almeno fino all’estate 2019) è finalizzata ad evitare condizioni restrittive della liquidità in eccesso
- Il piano di acquisti non sta scomparendo: rimane comunque parte degli strumenti a disposizione in caso di necessità
- L’euro è un processo irreversibile
Di seguito la tabella riepilogativa delle nuove stime BCE che in sintesi contemplano marcato rialzo di stime su inflazione per 2018 e 2019 a fronte di revisione peggiorativa di stime crescita PIL 2018. Da notare che al 2020 le stime di inflazione rimangono ancora all’1,7% ossia al di sotto del target.
IN SINTESI
Draghi è riuscito a sorprendere gli operatori e gli analisti non tanto per l’estensione del QE (il cui annuncio era possibile anche nella riunione di luglio) quanto piuttosto per la capacità di ottenere con voto unanime (quindi tedeschi e francesi inclusi) l’impegno a mantenere i tassi fermi almeno fino all’estate del 2019 o oltre se necessario.
Inoltre la forte sottolineatura che lo strumento del QE rimane comunque un’arma disponibile anche dopo la sua ultimazione a dicembre, insieme alla sottolineatura che l’euro è irreversibile (aggiungendo, dopo una pausa, un emblematico….that’s it!) , sono elementi che tendono a rafforzare la fiducia e la percezione che Draghi c’è.
La reazione si sta sostanziando in un marcato deprezzamento dell’euro, recupero dei prezzi dei governativi. Sul mercato azionari, il mantenimento de tasso sui depositi a -0,40/ almeno fino all’estate 2019 sta penalizzando il comparto bancario.
Le parole di Draghi consentono di ricreare un clima più disteso dopo le recenti turbolenze. Nei prossimi giorni potrebbero arrivare ulteriori notizie che potrebbero rasserenare (almeno temporaneamente) il clima in area euro in vista di:
- 19 giugno: incontro Merkel/Macron nei pressi di Berlino per mettere a punto le prime linee guida di un progetto di riforma EU
- 28/29 giugno: consiglio europeo
In questo caso potrebbe emergere un quadro più incline a ipotizzare maggiore impegno per il rilancio dell’area sotto ancora la copertura estesa della BCE.
In questo contesto nelle prossime settimane lo spread potrebbe spingersi in area 180pb, con Btp decennale che potrebbe almeno tornare in area 2,50%.
Con riferimento all’euro, le potenziali notizie positive in arrivo prima citate per l’area euro, rimangono ancora in essere la possibilità di un recupero temporaneo fino ad area 1,19/1,20 entro fine mese, prima della ripresa del trend di apprezzamento del dollaro durante l’estate e comunque entro fine anno. Molto dipenderà anche dalla decisione di Trump sul tema dazi, in vista della scadenza dell’ultimatum alla Cina su dazi su merci importate dal Dragone, a meno che non vi sia un accordo last minute e/o una proroga dell’ultimatum.