Anche chi non trascorre ore a guardare la televisione o ad ascoltare la radio si sarà imbattuto nella pubblicità di Verisure, azienda specializzata in sistemi di allarme, ma quali sono i dati sui furti in Italia?
A dare una risposta ci ha pensato proprio Verisure Italia nel 2° Rapporto dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa “La casa che vorrei. Spazio sicuro e che rassicura”, realizzato dal Censis con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero degli Interni.
CITTÀ E REGIONI DOVE SI TEMONO DI PIÙ I FURTI
Il furto in casa è il reato che fa più paura agli italiani. Ad affermarlo è il rapporto Verisure, da cui emerge che l’allarme più forte risuona nelle aree metropolitane, con Roma al primo posto, seguita da Milano e Torino. Tra le regioni, le Marche risulta la più sicura, mentre il Lazio la peggiore.
I DATI SUI FURTI IN ITALIA
Secondo il rapporto, il furto in casa è un’esperienza molto diffusa: 9 milioni di italiani (il 18,7% del totale) ne ha subito almeno uno e il 44,5% conosce vicini e amici che sono stati vittime di intrusioni all’interno delle mura domestiche.
Nel 2022 sono stati commessi complessivamente 135.447 furti e rapine in abitazione, con un aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. Tuttavia, siamo molto lontani dai numeri pre-Covid e dai valori di inizio decennio. Tra il 2013 e il 2022 si registra, infatti, una diminuzione del 46,9% dei furti e delle rapine in casa.
L’ALLARME LANCIATO DALLE GRANDI CITTÀ
La situazione poi varia da città a città e questa tipologia di reati si concentra principalmente nelle grandi aree metropolitane.
Al primo posto c’è Roma, dove nel 2022 sono avvenuti 11.600 furti in abitazione, pari all’8,7% del totale nazionale. Seguono Milano con 9.081 furti (6,8%) e Torino con 5.875 (4,4%). In queste tre città metropolitane si concentra il 20% di tutti i furti nelle abitazioni commessi in un anno in Italia.
Se si considera l’incidenza dei furti rispetto alla popolazione residente, al primo posto si colloca Bologna con 35,7 reati di questo tipo ogni 10.000 residenti, seguita da Firenze (33,7 per 10.000 abitanti) e Venezia (33,5).
I DATI DELLE REGIONI
Attraverso l’Indice della sicurezza domestica a livello regionale, elaborato dal Censis per Verisure Italia, il rapporto ha potuto stabilire quali sono le regioni italiane più sicure, ovvero dove è minore la probabilità di rimanere vittima di un reato o di essere esposto ad altri rischi legati alla dimensione abitativa, e perciò tra i cittadini è diffuso un senso di sicurezza, e quelle meno sicure, dove l’effettiva possibilità di incorrere in un evento pericoloso all’interno della propria abitazione e l’allarme sociale sono più elevati.
Al primo posto per livello di sicurezza domestica reale e percepita si collocano le Marche, con un valore dell’indice di 117,3 su base 100. Seguono il Friuli-Venezia Giulia (111,9) e il Trentino-Alto Adige (111,7). All’ultimo posto si posiziona invece il Lazio, con un valore dell’indice pari a 73,8, preceduto da Campania (82,4) e Puglia (89,8). La Lombardia è diciassettesima, con 93,3 punti.
BUONE NOTIZIE PER VERISURE
In totale, il 52,8% degli italiani mette in cima alle proprie paure quella di subire un furto in casa, con percentuali che raggiungono il 58,6% tra chi vive in un’abitazione singola o in una villetta e il 57,6% tra gli anziani.
Niente di meglio per un’azienda come Verisure, che cavalca l’onda con una corposa campagna pubblicitaria. Con oltre 35 anni di storia, iniziata in Svezia, e 26.000 dipendenti nel mondo, la società opera non solo in Italia ma in 17 paesi tra Europa e America Latina.
In media, secondo quanto dichiarato da Verisure, i clienti vi si affidano per oltre 15 anni, 5 milioni di persone lo hanno scelto come sistema di allarme e acquisiscono 1 nuovo cliente ogni 10 secondi. In Italia più di 280.000 clienti vi si sono già affidati.
L’ISTRUTTORIA AVVIATA DALL’ANTITRUST
Lo scorso luglio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Verisure Italy S.r.l. per presunte condotte illecite riguardo alla commercializzazione del sistema d’allarme Verisure.
“Secondo l’Autorità – si legge sul sito -, l’attività promozionale relativa all’impianto Verisure, effettuata tramite diversi canali pubblicitari (cartelloni stradali, sito web, spot televisivi), presenterebbe profili di ingannevolezza. La società, infatti, lascerebbe intendere che, con la sottoscrizione del contratto, il consumatore acquista un impianto d’allarme, quando invece si abbona ad un servizio di allarme con apparati e componenti dati solo in comodato gratuito; ciò comporterebbe costi aggiuntivi in caso di recesso o di riscatto”.
Per l’Agcm, inoltre, Verisure, “ostacolerebbe il consumatore in caso di recesso dal contratto, ritardando le operazioni di disinstallazione e di smontaggio del sistema d’allarme e continuando a fatturare i canoni di abbonamento, anche dopo aver ricevuto la richiesta di recesso”.
“Infine – conclude l’Autorità -, nelle condizioni contrattuali Verisure avrebbe inserito l’autorizzazione automatica ad iniziare la prestazione durante il periodo di recesso di 14 giorni (previsto dalla legge in caso di contratti sottoscritti al di fuori dei locali commerciali) e un riferimento non chiaro riguardo al foro competente in caso di eventuali controversie dei consumatori con la società”.