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Unipol Banca, ecco i paletti Antitrust per Bper

Via libera dell'Antitrust all'acquisizione di Unipol Banca da parte di Bper ma a patto che l'istituto di credito dismetta alcuni sportelli in Sardegna. Tutti i dettagli del provvedimento

 

Via libera dell’Antitrust all’acquisizione di Unipol Banca da parte di Bper ma a patto che l’istituto di credito dismetta alcuni sportelli in Sardegna, dove l’operazione porterebbe a creare una posizione dominante. Durante l’istruttoria, avviata lo scorso maggio, l’Authority ha audito Bper, i principali operatori concorrenti in Sardegna, ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit, e Cassa Depositi e Prestiti. Richieste informazioni anche alla Banca d’Italia e all’Ivass.

COSA E’ EMERSO DALL’ISTRUTTORIA

L’istruttoria, spiega Piazza Verdi nel provvedimento, è stata avviata per il sospetto che l’operazione potesse creare o rafforzare una posizione dominante nella regione nei mercati della raccolta bancaria, degli impieghi alle famiglie consumatrici, degli impieghi alle famiglie produttrici-piccole imprese, degli impieghi alle imprese mediograndi, degli impieghi agli enti pubblici, nel settore del risparmio gestito – relativamente alla distribuzione dei fondi comuni di investimento e alla previdenza complementare – e del risparmio amministrato.

In effetti, è emerso che Bper in Sardegna ha “un posizionamento del tutto peculiare, testimoniato in particolare dalla pervasiva e radicata presenza sul territorio, che le conferisce vantaggi competitivi sostanziali”. A dimostrarlo una rete vasta e capillare di 325-330 filiali, non paragonabile a quella degli altri operatori e causata dall’acquisizione, nel 2001, del Banco di Sardegna. Contenuto invece – solo 10 – il numero di filiali di Unipol Banca, ma certamente in un contesto del genere “anche un ampliamento limitato della rete di filiali del primo operatore ne può rafforzare ulteriormente la posizione” chiarisce l’Agcm.

ALCUNE CIFRE SULLA PRESENZA DI BPER IN SARDEGNA

Per capire di quale realtà stiamo parlando, il Garante per la Concorrenza e il Mercato fornisce alcuni numeri. Ad esempio, per quanto riguarda il mercato della raccolta bancaria, In tutte le province della Sardegna Bper è il primo operatore e detiene quote di mercato pari al quadruplo (Nuoro, Sud Sardegna), al triplo (Oristano, Sassari) e a circa una volta e mezza (Cagliari), rispetto al secondo operatore. I principali concorrenti sono Intesa Sanpaolo, UniCredit e Bnl in tutte le province; a Oristano il secondo operatore è la Banca di Credito Cooperativo di Arborea (Gruppo Iccrea).

Sul fronte del mercato degli impieghi alle famiglie consumatrici, le quote di Bper risultano particolarmente elevate soprattutto nelle province di Sassari, Sud Sardegna e Nuoro, in quanto prossime o anche superiori al 45-50%. Nella provincia di Oristano l’acquirente ha una quota inferiore (30-35% circa) ma, grazie all’apporto significativo di Unipol Banca che detiene oltre il 10-15%, la quota risultante dall’operazione sarà superiore al 40-45%.

Anche nel mercato degli impieghi alle famiglie produttrici-piccole imprese Bper ha una posizione di particolare rilievo nelle province di Sud Sardegna, Nuoro e Sassari, con quote superiori al 45-50% e una punta di circa il 60-65% in Sud Sardegna, a fronte però di un ruolo più contenuto di Unipol, che ha quote inferiori o prossime a 1-5%. In provincia di Oristano il primo operatore è la Bcc Arborea (Gruppo Iccrea) e le parti coinvolte nell’operazione detengono una quota congiunta inferiore al 31-36%.

IL PARERE DELL’IVASS

Il 10 luglio scorso all’Autorità è arrivato il parere dell’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, che “non ha evidenziato nell’operazione la sussistenza di elementi idonei ad alterare l’equilibrio concorrenziale nei mercati assicurativi”.

GLI EFFETTI DELL’OPERAZIONE

L’Antitrust nel provvedimento rileva dunque che gli accertamenti istruttori hanno evidenziato come Bper in Sardegna possieda una rete di filiali particolarmente estesa e ben radicata sul territorio, di dimensioni non paragonabili a quelle degli altri operatori concorrenti e che beneficia pure della possibilità di utilizzare marchi storici che le garantiscono un importante grado di fidelizzazione della clientela. Addirittura, nelle province di Nuoro, Oristano e Sud Sardegna, detiene più del 70-75% delle filiali; a Sassari arriva a superare il 55-60%. Solo a Cagliari la quota di filiali è più contenuta (circa il 30-35%).

“Al contrario di quanto asserito da Bper, come rilevato nel corso dell’istruttoria dai principali concorrenti, in particolare da UniCredit – si legge nel testo diffuso da Piazza Verdi -, dato il ruolo prevalente e radicato nel territorio, in Sardegna diventa difficile operare e competere anche per operatori importanti, attivi su scala nazionale. In sostanza, assumono rilievo il forte posizionamento di Bper, soprattutto nel mercato della raccolta, la sua pervasiva presenza nel territorio sardo, la possibilità di avvalersi di marchi consolidati, l’apporto fornito da Unipol Banca, che detiene comunque un marchio noto, nonché la natura di stretti sostituti dei prodotti venduti dalle parti, ovvero elementi che attribuiscono alla nuova entità derivante dalla concentrazione un fondamentale vantaggio competitivo”.

LE MISURE CORRETTIVE PROPOSTE DA BPER

L’Authority ricorda che Bper ha formulato un impegno che ritiene “idoneo a fugare le preoccupazioni concorrenziali derivanti dall’operazione di concentrazione” ma le misure correttive proposte non appaiono sufficienti a risolvere le criticità concorrenziali. Infatti “alla luce dell’analisi svolta per risolvere le problematiche concorrenziali riscontrate Bper dovrebbe adottare una misura strutturale di dismissione di sportelli, entro un termine congruo e certo”.

LE MISURE CORRETTIVE RICHIESTE DALL’ANTITRUST

Ecco dunque i consigli dell’Antitrust. Bper deve dismettere alcuni sportelli (non si forniscono altri dettagli) “con modalità trasparenti e non discriminatorie”. “E’ necessario – si legge nel provvedimento – che oggetto di cessione sia un’attività in essere, redditizia in modo durevole e competitiva, in modo da consentire all’acquirente di competere nel mercato in maniera effettiva e durevole. Dovranno quindi essere stipulati contratti di cessione di uno o più rami d’azienda ad un acquirente adeguato (indipendente, con adeguati mezzi finanziari e competenza, non azionista della nuova banca e in possesso delle autorizzazioni della competente Autorità di Vigilanza)”.

Gli accordi relativi alla cessione degli sportelli individuati dovranno essere conclusi entro alcuni giorni (non resi noti) dalla data di autorizzazione dell’operazione altrimenti Bper e Unipol Banca “dovranno conferire un mandato irrevocabile a un soggetto indipendente e qualificato a cedere il controllo dei rimanenti sportelli”.

Per ridurre al minimo i rischi di perdita di competitività potenziale degli sportelli individuati, l’Autorità chiede che, “nel periodo intercorrente tra la data di autorizzazione dell’operazione e la piena validità ed efficacia della cessione degli sportelli”, le parti preservino “l’operatività economica, la commerciabilità e la competitività degli sportelli individuati”.

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