Skip to content

unicredit

Unicredit, ecco le tre tortuose strade per segare il golden power di Meloni e Giorgetti

Quali sono le opzioni legali di Unicredit per contrastare il dpcm del governo di utilizzo dei poteri speciali nell’Ops su Banco Bpm? Il post dell'avvocato Luca Picotti

Quali sono le opzioni legali di UniCredit per contrastare il dpcm del governo di utilizzo dei poteri speciali nell’Ops su Banco Bpm?

Qui tre vie – ma tutte complicate o tendenzialmente troppe lunghe rispetto ai tempi dell’Ops.

LA VIA DEL TAR

1) La strada domestica dell’impugnazione innanzi al Tar Lazio. L’oggetto è il singolo provvedimento concreto, non la normativa in sé. Una strada non folle nel caso di specie – essendoci a mio parere i presupposti – ma pericolosa: ad ora non vi è ancora mai stata una sentenza di annullamento di un dpcm GP nel merito.

All’interno di questa prima strada domestica, vi è l’opzione di un rinvio pregiudiziale alla CGUE, sí da verificare se il diritto UE va interpretato nel senso che osta ad una normativa di controllo sugli investimenti esteri come quella radicatasi in Italia a partire dal 2023 e che consente un intervento in un’operazione domestica nel settore creditizio.

Di riflesso, i giudici amministrativi avrebbero un autorevole via libera per censurare il provvedimento.

IL RUOLO DELLA COMMISSIONE UE SULL’INTERVENTO DEL GOVERNO

2) Sempre avverso il provvedimento concreto, vi è l’ipotesi di una censura da parte della Commissione ai sensi dell’art. 21co.4 del regolamento sulle concentrazioni, sull’assunto che, rientrando l’operazione nell’ambito di competenza della Commissione in materia di concentrazioni un intervento governativo può essere considerato ammissibile solo ai sensi del citato comma, ossia qualora vi sia da tutelare un interesse di sicurezza pubblica, non ravvisabile nel caso di specie. È l’ipotesi VIG 2022, idonea a colpire il provvedimento concreto (ma li era veto).

LA PROCEDURA D’INFRAZIONE CONRO LA LEGGE

3) Infine, e anche al di là del singolo caso concreto, vi è sempre la possibilità che la Commissione – che può essere sollecitata – apra una procedura di infrazione atta a censurare la normativa italiana in sé. Non il singolo provvedimento, ma proprio la legge così come stratificatasi a partire dal 2023, in ispecie per quanto concerne gli interventi nelle operazioni infra-Ue e domestiche. È l’ipotesi golden share, ove la CGUE ha censurato sostanzialmente tutte le normative degli Stati membri, salvo quella belga.

Torna su