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Unicredit-Mustier

Unicredit e Generali nel mirino del Copasir? Fatti e rumors

Che cosa si cela dietro l'iniziativa del Copasir su banche e assicurazioni. I dossier Assicurazioni Generali e Unicredit. E le audizioni in cantiere

Unicredit e Assicurazioni Generali in cima ai pensieri del Copasir.

E’ l’indiscrezione che circola nei gruppi parlamentati dopo che il Comitato parlamentare di sicurezza della Repubblica (Copasir) ha annunciato una serie di audizioni sul rischio scalate estere per grandi società ritenute strategiche nel settore creditizio, finanziario e assicurativo.

“Per la prima volta il Copasir decide di approfondire il tema del rischio di scalate ostili dall’estero delle aziende strategiche dell’economia nazionale. Si parte dal settore più delicato, banche e assicurazioni. Le audizioni nella seconda metà gennaio: i vertici dell’intelligence e le autorità di vigilanza e controllo”, ha scritto il Sole 24 Ore: “Il Copasir, comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, vuole vederci chiaro, è una novità assoluta. Metterà in calendario le audizioni nella seconda metà gennaio. I primi dovrebbero essere Gennaro Vecchione (Dis), Mario Parente (Aisi) e Luciano Carta (Aise). Poi partirà la sequenza degli organi di vigilanza e controllo. Oltre al Mef (ministero Economia e finanze), saranno sentiti i vertici di Banca d’Italia, Consob, Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), Guardia di Finanza. Poi, i vertici delle banche”.

Quali gruppi bancari e assicurativi sono in cima ai pensieri del Copasir? Secondo indiscrezioni, sono due in particolare i dossier scrutati con attenzione mista ad apprensione sia il Copasir sia i Servizi segreti: il futuro assetto azionario di Unicredit e Assicurazioni Generali, da tempo al centro di rumors giornalistici viste le fusioni e le acquisizioni ipotizzate.

Il dossier che sarebbe considerato più scottante-imminente è quello del gruppo bancario ora guidato dall’amministratore delegato Jean-Pierre Mustier. Il possibile futuro francese (Société Générale?) di Unicredit (ma di approdi francesi si parla anche per Generali) impensierisce non poco il Dis e il Copasir, oltre ad aver animato il dibattito politico mesi fa. D’altronde sono note le mire della Francia verso i due gruppi secondo alcuni osservatori.

“In certi casi del sistema creditizio, come avvenuto in passato per Unicredit, ciò che conta è la scarsa contezza della fragilità e della gravità della situazione, oltre alla mancanza di chiarezza sulla governance”, ha scritto su Formiche.net l’analista, e capo della segreteria tecnica del ministero per il Sud, Alessandro Aresu chiosando l’iniziativa del Copasir.

In effetti il 10 maggio 2016 durante la presentazione dei risultati del primo semestre, l’allora numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni, affermò “Non ci saranno aumenti di capitale”.  Poco più sei mesi dopo la banca, guidata dal ceo Mustier, annunciò il più grande aumento di capitale della storia borsistica italiana, pari a 13 miliardi di euro, approvato dall’assemblea dei soci Unicredit il 12 gennaio 2017.

D’altronde, negli ultimi tempi, sono stati banchieri, Vigilanza e istituzioni a invocare sovente gli “stranieri” per dare un futuro a banche barcollanti. E’ il caso dei fondi americani Apollo e Blackrock quasi invocati-strattonati per Carige; anche se poi le trattative per entrare nel capitale della banca ligure commissariata non hanno avuto esiti. Ed è il caso – andato a buon fine – del gruppo francese Crédit Agricole che ha consolidato la presenza in Italia rilevando – con gran giubilo di tutti, o quasi, in Italia – le Casse di Risparmio di San Miniato, Cesena e Rimini che erano in amministrazione straordinaria.

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