(Bloomberg, Phil Serafino, 3 novembre 2025)
1. Nonostante le previsioni catastrofiche su tariffe e deficit che spingevano a vendere i titoli USA, il mercato obbligazionario ha registrato guadagni solidi grazie a inflazione contenuta e tagli dei tassi Fed: «Il mercato dei Treasuries da 30 trilioni di dollari è in rialzo di circa il 6% quest’anno, diretto verso il miglior anno dal 2020. I rendimenti benchmark a 10 anni sono scesi di circa mezzo punto percentuale, a circa il 4%».
2. In un contesto globale di debiti elevati e instabilità, gli USA rimangono l’opzione meno rischiosa per gli investitori, paragonabile a una camicia pulita tra sporche: «“Quando guardi le altre alternative, non è che non vengano con le loro sfide”, ha detto Ruben Hovhannisyan di TCW Group. “L’analogia della camicia sporca più pulita è molto, molto rilevante, e non c’è un’alternativa chiara”».
3. La debolezza iniziale del dollaro ha eroso i rendimenti per i creditori esteri, che detengono il 30% del debito USA, segnalando potenziali vulnerabilità per la stabilità finanziaria: «Il dollaro ha subito la peggior prima metà in decenni. Semplicemente, un dollaro più debole erode i rendimenti per gli investitori in termini di valuta locale. È un segnale di allarme per i creditori stranieri».
4. Il boom azionario post-rielezione è stato trainato dall’euforia sull’AI e Big Tech più che dalle riforme fiscali, con il resto del mercato che arranca per via di tariffe e rallentamento: «Una versione dell’S&P 500 che elimina la distorsione di capitalizzazione di mercato è in rialzo solo del 5,2% nell’anno, sottolineando l’impatto di Big Tech e AI. Il titolo mediano nell’indice ha registrato un guadagno di appena l’1,2%».
5. Le aziende europee stanno gestendo le tariffe USA meglio del previsto, con resilienza che preannuncia una crescita degli utili a due cifre nel 2026, trainata dalle vendite oltreoceano: «“In verità, l’impatto delle tariffe finora è stato in qualche modo trascurabile per le aziende europee eccetto rare eccezioni”, ha detto Nicolas Domont, gestore di fondi presso Optigestion a Parigi».







