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Ubs digerirà Credit Suisse grazie a garanzie e liquidità della banca centrale svizzera. Sollievo e benedizione di Bce e Fed

Benedizione di Bce e Fed all'operazione concertata dalle autorità elvetiche per far acquisire Credit Suisse dall'Ubs anche grazie a liquidità e garanzie fornite dalla banca centrale svizzera. Fatti, numeri e approfondimenti (bonus comunque garantiti ai vertici di Credit Suisse)

 

Concerto sistemico per evitare il default completo di Credit Suisse che avrebbe provocato il panico finanziario non solo in Europa: compra l’Ubs.

La banca centrale svizzera pompa liquidità e garanzie per dare la possibilità a Ubs di comprare Credit Suisse, che subirà tagli ai posti di lavoro e ristrutturazione nel business (addio alla banca d’affari). Fatti, numeri, scenari e una certezza: bonus comunque pagati allo staff di vertice di Credit Suisse.

Con un’operazione da tre miliardi di franchi svizzeri, il Credit Suisse sarà assorbito dal suo concorrente UBS. L’operazione è stata resa possibile dal sostegno della Confederazione, dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera (BNS).

Ecco tutti i dettagli.

CHE COSA E’ STATO DECISO PER CREDIT SUISSE

Un’operazione da tre miliardi di franchi svizzeri per creare una delle banche maggiori d’Europa. Le nozze fra Credit Suisse e Ubs sono le prime fra due banche importanti a livello di sistema dalla crisi del 2008. E sono state architettate nel giro di pochi giorni con l’aiuto delle autorità svizzere, che hanno organizzato la complessa operazione sotto gli auspici (impliciti) delle autorità finanziarie americane.

I TERMINI DELL’ACCORDO FRA CREDIT SUISSE E UBS

L’intesa valuta Credit Suisse tre miliardi di franchi, meno della metà dei 7,4 miliardi alla chiusura di venerdì e una frazione rispetto ai 100 miliardi del suo picco nel 2007.

I TEMPI DELL’OPERAZIONE CREDIT SUISSE-UBS

L’accordo con Ubs sarà chiuso entro l’anno. Il presidente di Ubs Colm Keller e l’amministratore delegato Ralph Hamers manterranno i ruoli all’interno della banca che nascerà dalle nozze, anche se il management di Credit Suisse resterà al suo posto fino alla chiusura dell’intesa.

COME SARA’ LA NUOVA CREDIT SUISSE

La nuova banca avrà attivi investiti per 5.000 miliardi di dollari. Ubs intende ridimensionare la banca di investimento di Credit Suisse: “Vogliamo ridimensionarla e allinearla alla nostra cultura del rischio più conservatrice”, ha detto Keller.

TAGLI AI POSTI DI LAVORO

Pur precisando che è ancora troppo presto per quantificarli, Ubs ha detto che sarà un numero significativo, secondo indiscrezioni dell’ordine di 10.000 tagli. Ubs ha più di 50.000 dipendenti in tutto il mondo, 17.000 dei quali in Svizzera. Si parla di 10mila possibili esuberi. Il presidente di Ubs Colm Kelleher ha detto che saranno ridotte le dimensioni dell’unità di investment banking del Credit Suisse, che «non rappresenterà più del 25% delle attività della banca».

AIUTI DALLE AUTORITA’ SVIZZERE

Ubs si è assicurata un linea di liquidità per 100 miliardi di franchi dalla banca centrale svizzera. E il governo ha offerto 9 miliardi di garanzie su eventuali perdite di Credit Suisse. Garanzie che sono come una “polizza assicurativa” che scatterà se le perdite supereranno una determinata soglia.

BONUS CONFERMATI

I bonus saranno pagati, così come i promessi aumenti dei salari: Credit Suisse rassicura il suo staff, e precisa che i bonus saranno pagati come previsto il 24 marzo. Lo riporta l’agenzia Bloomberg.

IL PLAUSO DI BCE E FED

La soluzione ha incontrato l’immediato favore della presidente della Bce Christine Lagarde e, oltre Oceano, del Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen del presidente della Fed Jerome Powell. La Segretaria al Tesoro Janet Yellen e il Presidente del Consiglio della Federal Reserve Jerome Powell hanno accolto con favore “gli annunci odierni delle autorità svizzere a sostegno della stabilità finanziaria”. “Le posizioni di capitale e di liquidità del sistema bancario statunitense – si legge in una nota congiunta – sono solide e il sistema finanziario americano è resiliente. Siamo stati in stretto contatto con le nostre controparti internazionali per sostenere il loro impegno”.

CHI VINCE E CHI PERDE IN CREDIT SUISSE CON UBS

I COMMENTI DELLE AUTORITA’ SVIZZERE

“È una soluzione sostenuta dal governo, che garantisce le condizioni quadro per il suo successo”, ha dichiarato il presidente della Confederazione Alain Berset in una conferenza stampa. Ha ricordato che il Credit Suisse è una delle 30 banche considerate “a rischio sistemico” nel sistema bancario globale e ha sottolineato che il suo destino è “decisivo” per la Svizzera e la sua economia.

La decisione “è stata accolta con favore e soddisfazione da diversi governi, compresi quelli del Regno Unito e degli Stati Uniti, quando sono stati informati dalle autorità svizzere della soluzione trovata”, ha sottolineato il ministro delle Finanze Karin Keller-Sutter. La Confederazione Elvetica offerto una garanzia equivalente a oltre 9 miliardi di euro per ridurre i rischi sostenuti da UBS nell’acquisizione del Credit Suisse. Questa garanzia funziona “come se fosse un’assicurazione” e coprirà eventuali perdite “da un portafoglio molto specifico” del Credit Suisse identificato come potenzialmente problematico, e solo se le perdite superano una soglia che il ministro non ha specificato.

Keller-Sutter ha affermato che il fallimento del Credit Suisse “avrebbe avuto conseguenze irreparabili” non solo per la Svizzera, ma anche per il settore bancario nel resto del mondo, e che per questo motivo “ci assumiamo responsabilità che vanno oltre i nostri confini”. Secondo il ministro l’accordo “non è un salvataggio” perché questa figura si applica solo nel caso di banche che non possono assumere i loro obblighi a causa dell’insolvenza, cosa che non è avvenuta nel caso del Credit Suisse.

“Non si tratta di un problema di solvibilità, ma di una crisi di fiducia”, ha chiarito. Tuttavia, la fuga di asset subita dalla banca la scorsa settimana e il forte calo del prezzo delle azioni in pochi giorni hanno aperto la possibilità concreta di un fallimento, “che avrebbe avuto un immenso impatto collaterale, che avrebbe potuto estendersi a UBS e ad altre banche” in tutto il mondo, ha detto il ministro.

Le autorità hanno confermato che una possibile fusione tra Credit Suisse e UBS è stata discussa già il 15, ma che si è deciso di mantenere il massimo riserbo per evitare di innescare ulteriore nervosismo sui mercati. “La soluzione che abbiamo trovato è solida e adatta a stabilizzare la situazione e a rassicurare i mercati finanziari”, ha dichiarato Berset.

Il presidente di UBS Colm Kellenher, presente alla stessa conferenza stampa, ha confermato che la transazione non sarà sottoposta al voto degli azionisti e che la sua conclusione definitiva potrebbe richiedere settimane o addirittura mesi prima di essere pienamente approvata dagli organi di regolamentazione. L’operazione avrà un impatto sulle retribuzioni e, spiega Kellenher, e annuncia: “Ridurremo le dimensioni della banca d’investimento CS. Quando si tratta di tagli di posti di lavoro, è troppo presto per dire di piu’. Dobbiamo prima analizzare la situazione e poi decideremo”.

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