L’articolo analizza il paradosso del 2025: mentre l’indice S&P 500 è cresciuto del 9,7%, l’ICE U.S. Dollar Index è crollato del 10%. Questo fenomeno è attribuito agli investitori stranieri, spaventati dalle tensioni commerciali e dalle minacce all’indipendenza della Federal Reserve, che stanno riducendo l’esposizione al dollaro senza vendere asset americani.
“A questo punto non si tratta di vendere le azioni USA esistenti”, spiega Freya Beamish di Lombard Street, ma di limitare i rischi per istituzioni come i fondi pensione. Molti mantengono investimenti negli USA per il potenziale dell’intelligenza artificiale e la liquidità dei mercati obbligazionari, ma usano strumenti come swap valutari per scommettere contro il dollaro.
Un documento della Banca dei Regolamenti Internazionali evidenzia che, ad aprile e maggio, i maggiori cali del dollaro si sono verificati durante le ore di trading asiatiche, nonostante i bond del Tesoro USA guadagnassero valore. “Gli investitori asiatici hanno risposto ai rischi della guerra commerciale coprendo il dollaro invece di vendere bond USA”, sottolinea l’articolo, suggerendo che gli investitori preferiscano strategie di copertura.
Questo comportamento riflette una cautela verso le politiche di Trump, che hanno creato incertezza economica, spingendo a diversificare verso mercati esteri. Per gli investitori americani, ignorare il rischio valutario può significare perdite. La diversificazione in azioni e bond esteri è una soluzione semplice.
“Non servono coperture complesse per proteggersi da un dollaro più debole. Una semplice diversificazione può fare molto”, conclude Back. Ad esempio, l’ETF iShares MSCI EAFE, che segue i mercati sviluppati fuori dagli USA, è salito del 21,9% nel 2025, superando l’S&P 500. Questo dimostra come un dollaro debole possa migliorare i rendimenti degli investimenti esteri in termini di dollari, offrendo una protezione naturale contro inflazione e instabilità politica.
(The Wall Street Journal, Aaron Back; tratto dalla newsletter di Liturri – https://orabasta.substack.com/)