Caro direttore,
ti scrivo per parlarti ancora di università telematiche. Ma dato che siamo a Natale, periodo in cui bisogna essere tutti più buoni, ho intenzione di parlartene bene. Proprio così. Durante l’anno ci saremo pure divertiti a far emergere tutte le incongruenze e gli inciuci legislativi per favorirle nel panorama universitario del nostro Paese, ma adesso che è tempo di addobbare alberi e apparecchiare presepi, giusto sottolineare anche le cose positive.
E non farò alcuna fatica, dato che ho appena letto che Multiversity, il gruppo che comprende le università online Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma cui si aggiunge Il Sole 24 Ore Formazione, si è appena aggiudicato uno dei prestigiosissimi Bain Digital (R)Evolution Award della multinazionale di consulenza Bain & Company. Devi sapere che qui a Milano questi riconoscimenti sono sentiti come a Hollywood la notte degli Oscar. O quasi.
Ti riporto il comunicato stampa: “Innovazione e leadership digitale hanno brillato alla terza edizione dei Bain Digital (R)Evolution Awards, che hanno celebrato le eccellenze nell’adozione di tecnologie emergenti. Edison, Fastweb, Fincantieri, MovyOn & WPE e Multiversity si sono distinte per l’integrazione di robotica avanzata, innovazione e generative AI, trasformando settori chiave per il panorama italiano”.
La realtà Multiversity presieduta dall’ex dirigente di spicco del Pci e poi presidente della Camera, Luciano Violante, e con Fabio Vaccarono (nella foto) sulla tolda di comando dell’amministratore delegato, è stata insignita del Premio “Industry Disruptor” di Bain & Company “per il suo approccio pionieristico nell’educazione digitale che sta portando una trasformazione concreta nel settore dell’educazione, tramite soluzioni di AI a supporto di studenti e professori”.
Insomma, applausi a scena aperta per Multiversity che innova il delicato settore dell’educazione digitale e trasforma un Paese altrimenti immobile e asfittico. E complimenti a Bain & Company per aver individuato una realtà così promettente, regalandole il palco per una sera. Chissà come sarà arrivata a quella nomination, chissà il lavoro fatto spulciando migliaia e migliaia di aziende innovative e PMI hi-tech…
Già, chissà. Forse ha trovato il contatto del gruppo semplicemente consultando l’agendina con i contatti dei propri clienti. Sì, perché mi sono divertito a cercare Multiversity sul loro sito, per vedere si fosse aggiudicato altri riconoscimenti. E sai direttore cosa ho scoperto: che il gruppo delle Università telematiche è cliente di Bain & Company.
Leggo direttamente dal sito di Bain: Multiversity, il gruppo che comprende le università online Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma – ha lanciato il primo chatbot di intelligenza artificiale generativa pensato per le esigenze degli universitari. La tecnologia utilizzata è quella di Open AI, mentre la società di consulenza Bain & Company ha fornito il suo supporto per il progetto.
Chi volesse approfondire può leggersi l’intero articolo sul Corriere della Sera. Oppure quello apparso sul Sole 24 Ore che fin dal titolo e dal catenaccio evidenziava: Formazione, il 100% degli studenti universitari supportati dal chatbot di IA generativa di Multiversity – Grazie alla tecnologia di OpenAI e alla collaborazione con Bain & Company.
Ti riporto un estratto: ” «Attivo dall’inizio dell’anno accademico 2024-2025, il primo chatbot di IA generativa lanciato da Multiversity è già al servizio del 100% degli studenti con un’accuratezza superiore al 99% nelle risposte». Lo afferma il gruppo Multiversity che ricorda come «il nuovo servizio, basato su tecnologia OpenAI e sviluppato con il supporto di Bain & Company, offre assistenza continua agli studenti ed è disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7»”.
I manager bravi, cresciuti in Bocconi e sfamati con testi di inglese maccheronico per business man, quando presentano i successi aziendali parlano di “case history”. Giusto vantarsene nelle diapositive che i sales fanno vedere a nuovi potenziali clienti, per carità, ma addirittura arrivare a premiarli in prima persona… mi sembra troppo.
Insomma, cari consulenti, fate uno sforzo d’immaginazione in più e la prossima volta evitate di premiare le aziende alle quali fate da consulenti. Oppure evidenziatelo nei materiali che inoltrate alla stampa. Tranquilli: non dovete pagarmi per questa consulenza. È un regalo di Natale.
Con stima e simpatia,
un natalizio
Claudio Trezzano