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Turismo Italia

Turismo, una GigantoEconomia

Il post di Gianandrea Abbascià L’estate è ormai nel pieno della sua operatività e come noto, con il suo avvicinarsi, il primo pensiero è concentrato in un’unica parola, vacanze! Ci si può trovare in differenti condizioni economiche ma inevitabilmente si pensa alla programmazione delle vacanze e i diversi centri-studi fanno stime e valutazioni di spesa…

L’estate è ormai nel pieno della sua operatività e come noto, con il suo avvicinarsi, il primo pensiero è concentrato in un’unica parola, vacanze! Ci si può trovare in differenti condizioni economiche ma inevitabilmente si pensa alla programmazione delle vacanze e i diversi centri-studi fanno stime e valutazioni di spesa pro-capite, numero di visitatori delle varie mete.

Allargando questa visuale su tutto l’anno solare, si nota che la programmazione merita decisamente attenzione; i weekend lunghi, vari ponti, le vacanze invernali, etc etc. Le stime sul Turismo fanno emergere la capacità economica che tale ambito è capace di muovere e i correlati benefici potenziali. Alcune stime, per la stagione in corso, hanno valutato un arrivo di massa turistica pari a circa 24 milioni, in incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si provi guardare meglio questa parte di economia, che potremmo definire una vera e propria “GigantoEconomia”, l’Economia Turistica.

Da notare i molti aspetti che sono coinvolti dal Turismo, così in ordine sparso e solo a titolo di esempio: strutture recettive di ogni genere, siti di interesse culturale, percorsi pelax, percorsi eno-gastronomici, ristorazione, produzione-vendita dei prodotti tipici, trasporti, il merchandising, senza mettere in secondo piano quanti posti di lavoro genera tutto ciò. Ne consegue un indotto da brividi, evidentemente.

Nella breve permanenza in terra australiana, esperienza vissuta personalmente, l’essere italiano era una nota di merito tanto da dover essere servito e riverito con euforica allegria. Un giovane coreano raccontava che, dopo un viaggio in Italia con la famiglia, aveva praticamente calendarizzato un appuntamento fisso settimanale, con tutta la sua famiglia, in un ristorante italiano in Corea, a Seul, per “ricordare l’Italia”, diceva e lo diceva con sorriso. Da qui è quanto meno facile comprendere che il brand Italia, il Made in Italy, merita un’attenzione particolare.

Insomma, un indotto che probabilmente potrebbe rigenerare un intero sistema economico, o quanto meno potrebbe contribuire a farlo. Investimenti pubblici per creazioni di infrastrutture a supporto, a loro volta, genererebbero quanto già detto e divenire parte integrante dell’indotto, se non essere essi stessi promotori di sviluppo; un vero e proprio volano per la nostra economia. Disponiamo di “veicoli” di assoluta importanza strategica, come Enit e Invitalia, per citarne alcuni, che possono essere il vero Plus.

Se non si è fatto abbastanza sin ora, non è detto che non ci sia più tempo per non farlo. Come dire, Stay Tuned!

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