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Economia

Le tre rivoluzioni nell’economia mondiale

Come sfruttare i cambiamenti generazionali nell’economia globale? L'analisi di Steven Smith, Investment Director di Capital Group.

Un’ampia quota dei rendimenti azionari dell’ultimo decennio è attribuibile ai beneficiari del calo dei tassi d’interesse: il mercato è stato trainato da una serie estremamente ristretta di mega-cap tecnologiche ad uso ridotto di asset e domiciliate prevalentemente negli USA. Negli ultimi anni abbiamo tuttavia assistito all’avvio di un cambiamento secolare di ampia portata, di quelli che si verificano normalmente solo ogni dieci-quindici anni – una nuova era di inflazione e tassi più elevati e tensioni geopolitiche più intense. Ma se da un lato il cambiamento rappresenta la norma nell’economia globale, ciò che caratterizza questo particolare momento storico è la confluenza di cambiamenti trasformativi e multigenerazionali concomitanti in atto. Ne abbiamo individuati tre:

1. La forza rivoluzionaria dell’intelligenza artificiale (IA)

Il decennio successivo alla crisi finanziaria globale (CFG) ha visto l’ascesa di una nuova serie di innovatori e disruptor digitali − piattaforme Internet e mobile-based che hanno ridefinito settori ormai maturi offrendo maggiore comodità, spesso a costi inferiori. Pur continuando a prevedere una crescita solida per le aziende che offrono piattaforme Internet scalabili, cloud computing e software, la prossima fase del progresso digitale potrebbe emergere dall’adozione di massa e dalla commercializzazione dell’IA.

Come investitori, una delle caratteristiche più interessanti dell’IA è che il suo mercato di riferimento è potenzialmente illimitato, poiché pervade innumerevoli segmenti dell’economia. Rimane comunque fondamentale distinguere l’euforia a breve termine dall’opportunità di investimento a lungo termine. In questo momento stiamo dunque cercando di determinare le possibili implicazioni dell’IA, capire quali fattori potrebbero accelerare o decelerare il ritmo di recepimento e pensare a un possibile approccio di investimento nel presente e nel lungo termine.

Il nostro quadro di riferimento per l’investimento nell’IA si focalizza sulle aree seguenti: computing (semiconduttori, o i “cervelli” dell’IA), infrastrutture (hyperscaler cloud, centri dati e reti che forniscono le “‘condutture”), sviluppatori di modelli di IA e applicazioni software (che integrano l’IA a valore aggiunto nei software, addebitando un premio ricorrente) e infine i beneficiari dell’IA nella vita reale e in ambito industriale.

Gran parte dell’euforia attuale si concentra su due di queste aree: i beneficiari dell’IA nella vita reale e in ambito industriale e gli sviluppatori di modelli di IA. Tuttavia, alcuni dei nostri gestori di portafoglio e analisti individuano oggi meno opportunità di investimento a lungo termine nell’ambito di questi settori. Anche se i beneficiari dell’IA nella vita reale e in ambito industriale rappresentano un insieme potenzialmente enorme, è ancora presto per farsi un’idea definitiva considerando l’elevato livello di speculazione sul tema e la vasta gamma di esiti possibili. Per quanto riguarda gli sviluppatori di modelli di IA, temiamo una possibile commoditizzazione, vista l’ampia e crescente community di IA open-source che promuove il concetto di “AI for Humanity”. Questa community è stata molto collaborativa nel condividere la ricerca, le idee, il coding e le migliori pratiche. In questo settore potrebbe emergere un numero limitato di società vincenti, che probabilmente saranno quelle che possiedono i dataset più ampi necessari per l’addestramento dei modelli di IA.

Per contro, ravvisiamo potenziali opportunità a lungo termine in quelle società che forniscono la potenza di calcolo e le infrastrutture in cui confluiranno gran parte dei carichi di lavoro dell’IA e, più selettivamente, nei produttori di software in grado di integrare un’applicazione IA a valore aggiunto nei loro sistemi e addebitare un premio ricorrente. La domanda nel segmento computing è decisamente elevata (sia a livello di addestramento che di inferenza) e i semiconduttori rappresentano il cervello e i blocchi costitutivi dell’IA. Ad oggi, sembrano esserci due società che hanno costruito la tecnologia primaria per il computing IA. Inoltre, se i semiconduttori sono i cervelli dietro l’IA, i fornitori di infrastrutture (hyperscaler cloud, centri dati e reti) rappresentano le condutture attraverso cui passeranno i carichi di lavoro.

Una differenza significativa rispetto ai cicli tecnologici precedenti è che gli incumbent saranno i primi ad adottare l’IA su vasta scala, poiché le grandi aziende tech dispongono già di dati proprietari, grossi quantitativi di capitali da spendere e le migliori risorse umane nel campo dell’ingegneria. Alcune possiedono inoltre le costose infrastrutture per il cloud computing necessarie per addestrare i modelli di IA nonché una massiccia base di utenti a cui poter vendere prodotti e servizi. Anche se prevediamo che alcune start-up attive nell’IA avranno un enorme successo nel tempo, il vantaggio iniziale degli incumbent è molto solido, rispetto ai cicli precedenti.

2. La “terza ondata” di innovazione sanitaria

A nostro avviso stiamo entrando in un’epoca d’oro per l’innovazione in campo sanitario, che probabilmente godrà di venti di coda pluridecennali. Alla base vi è un sostanziale incremento nel numero di nuove piattaforme di sviluppo farmaci, che dovrebbe accelerare il ritmo dell’innovazione e della scoperta di nuovi medicinali.

Pur avendo assistito a un enorme progresso nella medicina degli ultimi 100 anni, alcune delle malattie più comuni e progressive rimangono ancora senza trattamenti efficaci. Tuttavia, grazie ai progressi nel campo del sequenziamento genomico e dell’elaborazione dati, le società farmaceutiche possono ora ricercare, sviluppare e applicare interventi specifici e mirati in quella che riteniamo sarà la “terza ondata” dell’innovazione biofarmaceutica. a confluenza di queste tecnologie e il ritmo dell’innovazione stanno gettando le basi per la gestione di patologie importanti (ma ad oggi in gran parte incurabili) su scala globale, tra cui l’obesità, il cancro, il deficit cognitivo e il dolore.

La prima ondata d’innovazione era incentrata principalmente sulla chimica – semplici composti e piccole molecole creati in laboratorio, utilizzati per il trattamento delle malattie e patologie più comuni. La seconda ondata è passata dalla chimica principalmente inorganica alla chimica organica − con lo sviluppo di grandi molecole o terapie basate su proteine per la gestione di patologie più complesse tra cui diabete, cancro, deficit immunitari e coaguli sanguigni. Questi farmaci sono molto più efficaci e hanno meno effetti collaterali rispetto alle piccole molecole, grazie all’effetto mirato sui tessuti.

Oggi siamo all’inizio della terza ondata – l’era genetica – che potrebbe rivoluzionare il settore sanitario. Le innovazioni in atto aiutano a comprendere meglio la genetica e portano alla creazione di interventi altamente mirati per gestire un’ampia gamma di malattie genetiche. Esempi di questi trattamenti includono l’interferenza di RNA (RNAi), la terapia genetica e l’editing genetico.

3. Il rinascimento dell’industria

Per gran parte dei 15 anni post-CFG, caratterizzati da tassi di interesse e rendimenti obbligazionari estremamente ridotti, gli investitori si sono focalizzati sulle società “growth” − in particolar modo gli innovatori e i disruptor digitali a ridotto impiego di asset − e hanno perlopiù ignorato le società industriali più cicliche della old economy che producono beni fisici. Vi sono tuttavia segnali di un “rinascimento dell’industria” trainato da diversi trend pluriennali che stanno preparando il terreno per un superciclo di spesa in conto capitale che manca da decenni, che potrebbe trainare gli utili di diverse società industriali ben posizionate per numerosi anni a venire.

Questi trend comprendono la transizione energetica, la sicurezza energetica, la costruzione di centri dati, la maggiore spesa per la difesa in un contesto di rischio geopolitico crescente e il desiderio di riconfigurare le catene di fornitura globali. Essenzialmente, i produttori ciclici della old economy potrebbero divenire catalizzatori critici della nostra economia futura e, nel processo, trasformarsi in società a crescita secolare.

Le società meglio posizionate per affrontare questi cambiamenti dell’economia

Un sottoinsieme di società che si è rivelato particolarmente efficace nel rispondere al cambiamento è rappresentato dalle multinazionali, imprese globali tipicamente ben attrezzate per affrontare incertezze e cambiamenti rivoluzionari. La maggior parte di esse dispone di management team solidi ed esperti, capaci di affrontare contesti diversi, addirittura ostili. Sono inoltre abituate a operare in tutto il mondo, e riescono ad avere successo rispondendo efficacemente alla concorrenza locale.

Un contesto imprevedibile gioca spesso a favore delle multinazionali, che hanno le competenze e le risorse per adattarsi rapidamente. Se consideriamo l’evoluzione del commercio, ad esempio, più grande è l’azienda più facile sarà per la stessa riconfigurare i canali di approvvigionamento, la sede produttiva e il punto vendita finale.

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