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Tod's

Tod’s, come piangono i conti di Della Valle

Fatturato a 256,9 milioni di euro (-43,5% rispetto al primo semestre del 2019) per Tod's. Tutti i numeri salienti della semestrale del gruppo guidato da Diego Della Valle

Covid fa le scarpe a Tod’s. Ecco tutti i dettagli.

I primi sei mesi dell’anno si sono chiusi con un risultato netto di -80,6 milioni di euro, in peggioramento rispetto allo stesso periodo del 2019, in cui registrava una perdita di 5,7 milioni di euro. I ricavi sono stati pari a 256,9 milioni di euro (-43,5% sullo stesso periodo del 2019).

EFFETTO COVID SUL FATTURATO

Il consiglio di amministrazione di Tod’s ha approvato ieri i risultati del primo semestre che risentono in maniera consistente dell’effetto pandemia. Fatturato a 256,9 milioni di euro (-43,5% rispetto al primo semestre del 2019). «Il forte calo dei ricavi — si legge in una nota del gruppo — riflette gli effetti delle restrizioni poste in essere per fronteggiare il diffondersi della pandemia di Covid-19, restrizioni che hanno determinato la chiusura dei negozi e forti limitazioni alla circolazione delle persone, con impatto eccezionalmente negativo sui flussi turistici». L’azienda parla poi di «ripresa dell’attività graduale, e di intensità diversa, nelle varie aree del mondo».

I MOTIVI DEL CROLLO

La flessione, iniziata naturalmente in Cina per il coronavirus e poi estesasi all’Europa e alle Americhe è stata particolarmente forte nel secondo trimestre di quest’anno. E per il gruppo non sarà facile uscirne rapidamente, poiché solo al 30 giugno avevano riaperto il 78% dei negozi della rete globale.

LE PREVISIONI DEGLI ANALISTI

I numeri del gruppo capeggiato da Della Valle erano stati in sostanza previsti da uno studio di Mediobanca Securities, il ramo londinese degli analisti della banca d’affari milanese. Gli analisti di Mediobanca Securities ricordavano giorni fa che a metà maggio ovvero “al momento della pubblicazione del bilancio del primo trimestre, Tod’s aveva già annunciato che la performance del secondo trimestre sarebbe stata peggiore di quella del primo a causa del lockdown che aveva imposto la chiusura dei negozi prima in Europa e poi negli Usa, mentre aveva dichiarato una ripresa del business in Cina”, dal momento che qui le restrizioni erano iniziate e quindi erano state allentate prima rispetto al resto del mondo.

IL REPORT

In quell’occasione il management aveva fornito l’indicazione di una perdita a livello di ebit nel primo semestre. “Quindi prevediamo nel secondo trimestre ricavi in calo del 56% su base annua a 105 milioni come risultato di un crollo del 60% anno su anno degli ordini all’ingrosso della stagione autunno-inverno, di consegne posticipate rispetto all’anno prima, oltre che a causa di una diminuzione degli acquisti retail del 55%”, spiegano gli analisti di Piazzetta Cuccia.

LA NOTA DI MEDIOBANCA

“Per il primo semestre ciò significa per noi una previsione di ricavi in calo del 43% su base annua rispetto ai 456 milioni dei primi sei mesi del 2019, a 257,3 milioni. Stimiamo una perdita a livello di ebitda di 40,1 milioni rispetto ai +80,4 milioni del primo semestre 2019 dal momento che la riduzione dell’attività è stata solo parzialmente compensata da qualche risparmio nelle aree marketing, affitti e del personale. Ciò si potrebbe tradurre in una perdita netta di 117,1 milioni nel primo semestre dai -5,7 milioni dello stesso periodo 2019”, stimava Mediobanca che prevede anche un ebit semestrale di -114,6 milioni, dai +5,8 milioni dei primi sei mesi del 2019.

LE PREVISIONI

L’investment bank sottolinea che le sue proiezioni sono più caute rispetto a quelle del consenso Bloomberg per il semestre che indicano ricavi pari a 277,3 milioni, ebit di -60,2 milioni e una perdita netta di 67,1 milioni. “La nostra attenzione è concentrata sulle indicazioni che arriveranno dal management sull’attività commerciale e su un eventuale outlook per l’ultima parte dell’anno”, concludeva Mediobanca.

LE PAROLE DI DELLA VALLE

Nonostante tutto il presidente Diego Della Valle è fiducioso per il futuro e guarda già al 2021: “Siamo convinti che il nostro Gruppo abbia tutte le caratteristiche e gli strumenti necessari per superare questa eccezionale crisi e tornare a crescere, grazie soprattutto al grande rispetto che i nostri clienti fedeli hanno per i nostri marchi e per l’eccellente qualità dei prodotti e grazie alla solidità patrimoniale che da sempre ci caratterizza. Siamo ora molto concentrati nello sviluppo della comunicazione digitale – aggiunge l’industriale fermano – che ci porterà un mondo di nuovi consumatori, che non abbiamo ancora raggiunto: saranno infatti loro, insieme ad una forte innovazione creativa, a portarci la crescita che ci aspettiamo, quando i mercati si normalizzeranno”.

COSA SI DICE NELLE MARCHE

Non è chiaro al momento se la drastica contrazione delle vendite della Tod’s potrà avere conseguenze sul piano occupazionale. Per ora l’azienda di Casette d’Ete, che aveva anche aperto un sito produttivo anche ad Arquata del Tronto in pieno periodo post-terremoto, non si sbilancia, nota il quotidiano delle Marche: “Ma per recuperare le perdite accumulate negli ultimi mesi, e dopo un periodo già non particolarmente favorevole – con un calo importante delle quotazioni del titolo azionario  alla Borsa di Milano – ci vorrà di certo molto tempo”.

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