Caro direttore,
e quindi si pensa di attrarre più turisti in Italia a fare shopping detassato con una spesa minima da 70€ invece dei precedenti 154€, continuando però a rimborsare un terzo meno dell’IVA promessa e dovuta?
Certo, ci vuole un bel gruppetto di decisori pubblici incompetenti per dare retta a dei portatori d’interesse spacciati per portatori esclusivi di competenze, se ci si compiace dell’approvazione di una simile norma!
Ben diverso sarebbe stato l’effetto di aumentare per primi i rimborsi effettivi ai turisti rispetto all’IVA dovuta, annunciando in tutto il mondo che l’Italia diventava la destinazione più conveniente ed attrattiva per venirvi a fare shopping detassato.
Una volta tanto avremmo preceduto i Paesi nostri concorrenti nell’attrarre turisti, invece di inseguirli, come stiamo facendo con la norma approvata.
Ma, evidentemente, conta più l’interesse di un paio di intermediari multinazionali e dei loro partner del lusso e della moda a far quattrini sui rimborsi, che non l’appeal di milioni di turisti che guardano alle condizioni dello shopping detassato come ad uno dei motivi determinanti durante i loro viaggi.