Stato di polizia tributaria con le misure fiscali in cantiere nel governo?
E’ quello che alcuni addetti ai lavori bisbigliano – e alcuni dicono anche apertamente – dopo le indiscrezioni sui provvedimenti tributari allo studio del ministero dell’Economia.
E’ Italia Oggi, il quotidiano economico del gruppo Class, oggi a svelare quello che bolle nel pentolone fiscale delle Finanze.
Italia Oggi ha dato conto delle maggiori novità presenti nella bozza del decreto fiscale che andrà all’esame del consiglio dei ministri la prossima settimana.
Ecco le principali: accesso libero ai dati della fatturazione elettronica da parte di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate; utilizzo dei dati contenute nelle e-fatture senza limiti; via libera a indagini alimentate dalla e-fattura per spesa pubblica, mercato dei capitali e tutela della proprietà intellettuale.
Una linea di marcia così commentata dal commercialista e firma di Start, Giuliano Mandolesi, via Twitter:
Il menù del prossimo DL FISCALE:#fatturaelettronica usata per indagini di qualsiasi tipo
Confische
Stretta utilizzo crediti fiscali
Preventivo pagamento riscossore pre-erogazione rimborso 730
=
STATO DI POLIZIA TRIBUTARIA
🚔🚓🚔🚓🚔 pic.twitter.com/q8eIfajDE4— Giuliano Mandolesi (@Mandolesi_Giu) October 10, 2019
Ma c’è anche altro nella bozza: Ii fisco procederà alla confisca di beni ‘per sproporzione’ nel caso di condanna penale per evasione di imposte sui redditi e Iva.
E’ una delle norme prevista dalla bozza del decreto fiscale collegato alla manovra. La norma punta a colpire le organizzazioni criminali che fondano la propria capacità operativa sull’abilità di accumulare, occultare e reimpiegare proventi illeciti. La confisca, che di fatto estende le norme antimafia, scatta quando il condannato non può giustificare la provenienza dei fondi accumulati.
ECCO DI SEGUITO UN BREVE ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI ITALIA OGGI. QUI LA VERSIONE INTEGRALE A FIRMA DELLA GIORNALISTA CRISTINA BARTELLI
Accesso libero ai dati della fatturazione elettronica da parte di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate.
Le informazioni trasmesse con la e-fatture non saranno utilizzate limitatamente alle verifiche fiscali ma potranno essere impiegate come fonti di prova e per indagini anche in settori diversi dal tributario. In campo penale tributario arriva la confisca per sproporzione, un nuovo strumento che consentirà di sottrarre all’indagato per reati fiscali beni che sono di valore sproporzionato rispetto al suo reddito. Arriva poi la stretta sulle compensazioni di tutti i crediti di imposta (non solo Iva) per un valore superiore ai 5 mila euro e la compensazione da parte dell’Agenzia della riscossione della cartella esattoriale con il rimborso fiscale.
Fatturazione elettronica, cavallo di Troia per le procure.
Utilizzo dei dati contenute nelle e-fatture senza limiti. I file Xml potranno essere impiegati da Agenzia delle entrate e Guardia di finanza per finalità diverse da verifiche e controlli fiscali. A prevedere l’ampliamento è una disposizione delle bozze del decreto fiscale. «La modifica prospettata» si legge nel documento, «offrirebbe la possibilità di utilizzare tale importante patrimonio informativo per tutte le funzioni istituzionali di polizia economico-finanziaria demandate al Corpo dal dlgs. 68/2001, potenziando l’attività di contrasto di qualunque forma di illegalità, anche in settori diversi da quello strettamente tributario, quali ad esempio la spesa pubblica, il mercato dei capitali e la tutela della proprietà intellettuale».
I dati potranno essere utilizzati anche in settori diversi da quello tributario. Dunque via libera a indagini alimentate dalla e-fattura per spesa pubblica, mercato dei capitali e tutela della proprietà intellettuale. Allo stesso tempo la banca dati di informazioni potrà costruire l’ossatura per le prove nei procedimenti penali.Confisca per sproporzione e confisca per equivalente per le accise. Arriva una nuova forma di confisca in caso di condanna per i reati tributari. Si tratta della confisca penale per sproporzione. È la confisca di beni di cui il condannato non può giustificare la legittima provenienza e di cui ne ha disponibilità in valore sproporzionato al proprio reddito.