Alla presenza di Gianfranco Torriero, Vicedirettore Generale Vicario di Abi e strategicamente in anticipo di qualche ora rispetto al Salone dei Pagamenti 2025, la tre giorni che la Associazione bancaria italiana dedica al comparto con un occhio di riguardo al fintech, Bancomat annuncia di volersi fare capofila della via europea alle stablecoin, puntando però in direzione opposta rispetto alle mosse estive di Donald Trump: dove la Casa Bianca deregolamenta, nel Vecchio continente invece bisognerà mantenere la fiducia come asset principale.
“Abi è nostro interlocutore naturale dal momento che Bancomat è partner strategico di tutte le banche”, ha esordito il presidente di Bancomat, Franco Della Sega. Che poi ha subito introdotto il motivo per il quale il Gruppo ha riunito a Milano la stampa: “è in atto un percorso importante con numeri altrettanto importanti paragonabile al passaggio della moneta dal fisico al digitale”. Gli ha fatto eco il numero 2 di Abi: “Bancomat nasce nell’ambito associativo per essere un abilitatore, precorrendo le esigenze che oggi arrivano dalla Ue che preme perché ci si rivolga con maggior frequenza agli operatori nazionali date le incognite legate a quelli esteri”.
LANCIATO IL GUANTO DI SFIDA NEL PEER TO PEER
Quanto alla Ue evocata a più riprese, Torriero non ha dubbi: il regolamento Micar offre un quadro di regole certe che permette la nascita di nuovi servizi” per non restare indietro, come già accaduto per esempio nel settore dell’intelligenza artificiale. E sarà proprio il Micar il terreno su cui innestare le novità annunciate da Fabrizio Burlando, Chief Executive Officer e General Manager di Bancomat: “Siamo ormai arrivati a coprire tutta la filiera dei pagamenti: con la App di Bancomat sarà possibile pagare a ogni Pos del mondo” attraverso la tecnologia Nfc, classica di un numero crescente di smartphone e smartwatch e capace di rendere superflue le carte fisiche tradizionali nel proprio portafogli. “Siamo presenti – ha ricordato il Ceo – anche sull’e-commerce: con il prossimo anno copriremo tutta la popolazione italiana nel servizio peer to peer senza dover dunque più passare da servizi esterni, come PayPal o Satyspay”.
LARGO ALLEA STABLECOIN EUROPEA
Che qualcosa si stesse muovendo in ambito fintech lo aveva fatto intuire l’acquisizione della startup FlowPay. Ma, come annunciato in attacco, il piatto forte riguarda le stablecoin: “Servirà puntare sulla blockchain – ha spiegato l’Ad – già ora chi emette questo tipo di valuta deve essere un soggetto fortemente regolamentato e vigilato grazie alle regole del Micar. Quella è la via: contrastare le stablecoin che oggigiorno fioriscono negli Usa con monete più sicure”.
Ma sarà necessario evitare un male atavico europeo: “Non ci dovrà essere frammentazione – ha sottolineato a più riprese Burlando – la stablecoin ha bisogno di massa critica per imporsi, perciò confidiamo in una sorta di confederazione europea” che permetta al progetto di mettere radici nel Micar.
IL PROGETTO DI EUR-BANK DI BANCOMAT
Il lancio è previsto nel corso del 2026 e, data la natura corale dell’impresa, dovrà prendere a bordo più soggetti possibile nel nostro Paese ma soprattutto in Europa. La proposta di Bancomat di una stablecoin di sistema che sia stabile, garantita e ancorata all’euro (ma non in concorrenza con l’Euro digitale) potrebbe solleticare il Club dei 27 – non solo la Commissione – perché potrebbe mettere al riparo dalle intemperanze di Trump un circuito oggi fondamentale, rendendolo a km zero e dunque controllabile dal legislatore di casa nostra per non perdere una fetta importante della nostra sovranità come Ue e libertà come cittadini.
Lo strumento è infatti pensato per entrambi, banche e cittadini, e consentirà di accedere in modo sicuro ed efficiente al mondo dei digital assets regolamentati, come ad esempio i titoli di Stato.
“Una stablecoin di fiducia, che unisce sicurezza, efficienza e riduzione dei costi, diventando il ponte naturale tra il sistema bancario tradizionale e la nuova economia digitale”, chiosano da Bancomat decisi a essere i capofila italiani di questa risposta europea alle stablecoin tanto apprezzate da Trump.






