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Sogin, Tria blocca i nomi di Lega e M5S per il nuovo vertice

Fatti, nomi, rumors   Si affastellano i casi di frizioni tra il ministero dell’Economia e i due partiti di maggioranza. Lega e Movimento 5 Stelle hanno un altro dossier su cui in queste ore stanno sbuffando. E’ il rinnovo del vertice della società statale Sogin. Come svelato nei giorni scorsi da Start, c’era un’intesa di…

 

Si affastellano i casi di frizioni tra il ministero dell’Economia e i due partiti di maggioranza.

Lega e Movimento 5 Stelle hanno un altro dossier su cui in queste ore stanno sbuffando.

E’ il rinnovo del vertice della società statale Sogin.

Come svelato nei giorni scorsi da Start, c’era un’intesa di massima tra Movimento Cinque Stelle e Lega su Sogin.

I due partiti di governo avevano individuato in Giuseppe Nucci il nuovo presidente e in Emanuele Fontani il nuovo amministratore delegato.

CHI SONO NUCCI E FONTANI

Già amministratore delegato della società statale incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, su Nucci doveva in realtà sciogliersi un nodo fondamentale: ambienti della maggioranza si attendevano prima della nomina che ritirasse la richiesta di risarcimento intentata contro la società altrimenti la designazione salterà.

Fontani è invece un manager interno a Sogin, ingegnere nucleare, attualmente ricopre il ruolo di responsabile Disattivazione Impianti.

LE MIRE DI M5S E LEGA

I due – secondo le mire di M5S e Lega – devono sostituire gli attuali vertici che sono stati nominati il 20 luglio 2016, durante il governo Renzi, per gli esercizi 2016-2018: Marco Enrico Ricotti, presidente, e Luca Desiata, amministratore delegato.

IL RUOLO E IL NO DEL MEF

La nomina dei vertici spetta al Mef, socio unico della società, su proposta del ministero dello Sviluppo economico.

Ma la proposta del Mise non è stata accolta dal titolare dell’Economia, Giovanni Tria, che avrebbe avuto perplessità su Nucci, secondo rumors che filtrano dal Tesoro.

Risultato: anche nell’assemblea dei soci di Sogin in programma il 30 luglio c’è stato un nulla di fatto e un rinvio.

LA QUESTIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE

Per governo e Sogin la questione cruciale e prioritaria da affrontare sarà quella relativa al deposito nazionale per le scorie, visti i ritardi accumulati nella gestione dei rifiuti nucleari del nostro Paese come è emerso dalla risoluzione conclusiva dell’indagine conoscitiva sul tema depositata in commissione Industria al Senato dal presidente e relatore Gianni Girotto (M5S).

Il deposito nazionale dei rifiuti nucleari nel nostro Paese ancora non c’è e proprio Sogin ha il compito di localizzare – di concerto con i ministeri interessati – l’area in cui farlo sorgere e di realizzare e gestire il progetto.

Ma su questo dossier e non solo nei giorni scorsi il sottosegretario al Mise, Davide Crippa (M5S), ha criticato i vertici di Sogin.

LO SCENARIO

Ma ora il dossier è (impantanato?) al Tesoro. Appuntamento, forse, a settembre

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