La Sicilia colleziona un nuovo record, ma negativo. Il livello di educazione economica e finanziaria dei siciliani è inferiore rispetto alla media nazionale, ma anche meridionale. “In particolare, l’Awareness Index (l’indice che calcola la consapevolezza sui temi finanziari) è particolarmente basso rispetto alla media italiana, che si ferma a 49 rispetto a una media di 54. In Sicilia si riverberano tutti i gap che caratterizzano la media italiana”, spiega Alessandra Grimoldi, Responsabile Communication & Content Marketing di Alleanza Assicurazioni, a margine della tappa sicilianda del Tour dell’Educazione Finanziaria” di Alleanza Assicurazioni. La scarsa conoscenza di principi e tematiche economico-finanziarie è direttamente collegata a un basso livello di consapevolezza, un ampio gender gap e fragilità strutturali legate a occupazione e cultura finanziaria.
La Sicilia si ferma a un indice Edufin Index di 52, un punto in meno del valore attribuito a Sud e Isole (53) e sotto la media italiana (56) che, a sua volta, non raggiunge la sufficienza (60). A cosa è dovuto principalmente questo risultato e come migliorare?
“La quarta edizione dell’Edufin Index verrà presentata il 4 novembre al Senato. L’Italia si attesta mediamente a un livello di 56. La Sicilia si posiziona al livello 52, anche sotto l’area geografica d’appartenenza, che ha un livello di 53. In particolare, l’Awareness Index (l’indice che calcola la consapevolezza sui temi finanziari) è particolarmente basso rispetto alla media italiana, che si ferma a 49 rispetto a una media di 54. In Sicilia si riverberano tutti i gap che caratterizzano la media italiana.
Infatti, la media del gender gap è superiore di un punto rispetto alla media italiana (5 punti di distanza tra uomini e donne).
Anche il gender gap in educazione finanziaria è maggiore rispetto alla media italiana
“Il 49 in Edufin Index è uno dei dati più bassi in tutta Italia. Un elemento che complica l’indipendenza finanziaria. È interessante osservare che, quando le donne sono in coppia, il gap aumenta e tendono a delegare decisioni finanziarie anche quando sono le principali percettrici di reddito familiari. Il problema è culturale: possiamo e dobbiamo fare meglio nella distribuzione dei lavori di cura di casa e famiglia. Solo 4 donne su 10 hanno un conto corrente. Negli ultimi anni la situazione sta migliorando ma ci vuole tempo”.
Quali conseguenze ha questo squilibrio e cosa fare, in particolare, per colmarlo?
“Regioni come la Sicilia hanno particolarità e fragilità di sistema, ad esempio problemi di accesso al mondo del lavoro. È importante che istituzioni e imprese private facciano sistema, così come l’inserimento dell’educazione finanziaria nell’educazione civica dal 2024-2025. Questo apre opportunità e sfide, perché è importante anche la preparazione dei docenti. Con AIEF abbiamo organizzato una formazione di supporto per gli insegnanti delle scuole di prime e secondo livello. La conoscenza è il migliore amico dello sviluppo di maggiore consapevolezza e comportamenti più virtuosi”.
La situazione dei giovani non è migliore
“Quanto all’alfabetizzazione finanziaria e assicurativa dei giovani siciliani tra i 18 e i 34 anni, anche in questo caso le percentuali sono inferiori alla media nazionale di due punti (50 vs 52). I giovani si fermano a un Edufin Index di 50, gli adulti si attestano intorno a 57 in media. Tuttavia, in generale il generational gap, si sta assottigliando grazie a maggiori consapevolezza e trasferimento di conoscenze. Un dato sorprendente è il livello molto basso degli over 65, che in Sicilia si ferma a 53 contro 56 di media. Probabilmente è un trend dovuto a fattori culturali, quali un accesso dell’istruzione di alto livello differente rispetto ad altri Regioni, ma anche di distribuzione della ricchezza”.
Tracciamo un bilancio dell’ottava tappa del Tour Edufin di Alleanza
“I rituali di benessere finanziario hanno attirato un pubblico eterogeneo, anche se nascono per un pubblico femminile. L’obiettivo è scardinare qualche tabù, per primo quello del denaro, per superare questo retaggio culturale che rende lo stipendio una tematica da evitare. Nel corso della tappa di Catania abbiamo riscosso un ottimo successo anche per quanto riguarda il format “Contiamo Pari”, realizzato con la fondazione per l’educazione finanziaria e il risparmio, in cui parliamo ai bambini delle scuole primarie. Un progetto importante perché il gender gap si forma già nella scuola materna”.