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Salva Calcio

Salva calcio, tutto sulla norma in manovra

La norma salva calcio in Finanziaria sposta al 29 dicembre il termine per il pagamento dell'Iva e permette alle società sportive di rateizzarlo in 5 anni con un tasso del 3%. Tutti i dettagli

Non tramonta il desiderio della maggioranza di supportare la ripresa delle società sportive dilettantistiche e professionistiche. Entro la giornata di ieri sarebbero dovuti entrare nelle casse dello Stato 889 milioni di euro dai versamenti di Iva e le ritenute delle società sportive (compresi i club di Serie A). La norma introdotta in finanziaria, invece, consente non solo di spostare il termine del pagamento al 29 dicembre ma, nel caso di impossibilità ad adempiere al pagamento di frazionarla in cinque anni.

LA FINANZIARIA SOSTIENE LO SPORT

L’emendamento, approvato, non è una novità introdotta dalla maggioranza ma interviene su una misura approvata all’inizio della pandemia e poi prorogata negli ultimi due anni. Per far fronte al calo dei guadagni dovuti alle restrizioni necessarie a contenere la pandemia da Covid 19, erano stati tutti i versamenti, anche i contributi previdenziali e le imposte sui redditi. La sospensione è stata più volte prorogata nel tempo, il dl Aiuti quater (dl 176/2022) aveva individuato nella data di ieri 22 dicembre 2022, il termine ultimo per effettuare i versamenti e rimettersi in regola.

SALVA CALCIO: RINVII PER RITENUTE E VERSAMENTI IVA

L’emendamento, approvato, nella manovra di bilancio salva la ratio, il supporto a un settore che ancora non si è ripreso completamente, ma ne restringe il campo di applicazione limitandolo alle lettere “a” e “c” della legge 234/2021 (l’ultima legge di bilancio), ovvero solo le ritenute e Iva. L’emendamento, ai commi da 128 bis a 128 septies, esclude anche dal testo ogni riferimento a contributi previdenziali e imposte sui redditi.

RIMANDATO AL 29 DICEMBRE IL TERMINE PER IL VERSAMENTO DELL’IVA

La misura interviene su due voci di spesa importanti che, come detto, ammontano a circa 889 milioni di euro. Le agevolazioni introdotte vanno in due direzioni. Prima di tutto viene spostato il termine ultimo di pagamento al 29 dicembre 2022. Le società che verseranno quanto dovuto in termini di Iva e ritenute entro questa data saranno in regola.

LA SALVA CALCIO PERMETTE LA RATEIZZAZIONE DEI PAGAMENTI IN 5 ANNI CON UN TASSO DEL 3%

In seconda battuta, le società che non dovessero riuscire ad adempiere ai propri obblighi fiscali entro una settimana possono rateizzare il pagamento in 60 rate mensili. Le prime tre, però, devono essere saldate entro il 29 dicembre 2022 e le altre entro l’ultimo giorno di ogni mese a partire dal 31 gennaio 2023. Il tutto versando anche una sanzione aggiuntiva del 3% alle somme complessivamente dovute, da versare, “per intero contestualmente alla prima rata”. Una misura che supporta non poco il settore perché il 3% è tasso che, attualmente, nessun imprenditore riuscirebbe a strappare in banca se dovesse chiedere un prestito. In caso di mancato pagamento nei termini, in tutto o in parte, il contribuente perderà la possibilità di continuare a pagare a rate quanto dovuto e decadrà dal beneficio. Non è stato approvato lo “scudo” penale che avrebbe garantito l’eliminazione di diversi reati fiscali a carico di coloro che optano per la rateazione del pagamento. Nessun altro settore di attività può godere di tutele di questo tipo.

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