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Imprese Inail

Risparmi per le imprese con la corretta classificazione Inail

I ricorsi sulle tariffe di premio Inail possono incidere per centinaia di migliaia di euro. L'intervento di Luciano Racchi, partner responsabile del dipartimento Labour di Legalitax

Molte imprese forse non sanno che una semplice verifica della loro situazione Inail potrebbe rivelare la possibilità di un cospicuo risparmio di premi di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali e spesso anche il recupero di premi pregressi, indebitamente pagati.

Parliamo di importi piuttosto consistenti, si va da alcune centinaia di migliaia di euro fino a oltre il milione, in molti casi. Il tema è quello della classificazione delle attività produttive, operata dall’Inail, su cui si fonda il sistema di pagamento dei premi di assicurazione obbligatoria da parte delle imprese.

Funziona così: sulla base di una sintetica descrizione che il Datore di Lavoro fa, utilizzando una modulistica standard, del proprio ciclo produttivo all’inizio della attività e, successivamente, in caso di variazioni delle lavorazioni, l’Inail, in applicazione di norme regolamentari periodicamente aggiornate con decreto ministeriale, attribuisce una certa tariffa di premio.

Nel fare ciò, l’Istituto di assicurazione obbligatoria spesso sbaglia a interpretare le voci descrittive delle diverse lavorazioni contenute nel decreto ministeriale, cui raffrontare il ciclo produttivo, quasi sempre attribuendo una tariffa di premio più elevata rispetto a quella che sarebbe effettivamente dovuta; il datore di lavoro, in genere non attrezzato a confutare i risultati di valutazioni cui nemmeno partecipa, non se ne accorge neppure.

Ebbene è possibile in tali casi per l’impresa chiedere, prima in via amministrativa e poi, se del caso, al Tribunale in funzione di Giudice del Lavoro, l’accertamento della corretta classificazione delle proprie attività e ottenere, quindi, l’attribuzione delle corretta – e inferiore – tariffa di premio effettivamente dovuta. Ciò a valere per il futuro, nonché, se l’errore compiuto dall’Inail non è conseguenza di una errata descrizione del ciclo produttivo da parte dell’imprenditore, anche per il passato, con il rimborso dei maggiori premi pagati senza titolo (nei limiti della prescrizione che è decennale).

 

Luciano Racchi, Partner responsabile del Dipartimento Labour di Legalitax ha maturato una vasta esperienza nel settore avvalendosi per i profili tecnico-impiantistici e contabili dell’apporto professionale di Francesco Favi di Foro Bonaparte S.r.l., società leader nel settore della consulenza tecnico-amministrativa nel contenzioso con l’Inail.

 

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