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Londra

Ecco i settori economici che saranno più contagiati dal Coronavirus nel Regno Unito

Analisi e stime dell'impatto del Coronavirus sull'economia britannica. L'articolo di Daniele Meloni

Nonostante la crisi legata al Coronavirus, il governo Conservatore sale ai massimi storici di gradimento (Opinium Research dava i Tories al 54% in un sondaggio pubblicato ieri), mentre anche l’economia britannica si appresta a fare i conti con il lockdown.

Ieri il Lloyds Bank Business Barometer ha indicato un calo di 17 punti nella fiducia degli investitori nell’economia britannica. Un “drop” sensazionale, dovuto senz’altro al Covid-19, e il dato più basso dalla metà di ottobre a oggi. L’ottimismo nell’attuale ciclo economico è passato dal 23% – il dato più alto nell’ultimo anno e mezzo – al 3%, mentre le prospettive positive nel commercio sono passate dal 24 all’8%. Nel settore retail si è assistito al calo di fiducia più repentino, dal 21% al 9%, mentre nel manifatturiero si è passati dal 31 all’11% e nelle costruzioni dal 29 al 14%.

Il FTSE 100, principale indicatore della London Stock Exchange, ha perso il 25% nel mese di marzo, colpendo in modo particolarmente duro le azioni delle aziende che operano nel campo dei viaggi, dell’intrattenimento e dell’hospitality. Secondo il report di Lloyds Bank – che ha avuto luogo tra il 2 e il 16 marzo –  il 70% degli operatori economici ha dichiarato che sarà colpito o danneggiato dalla crisi anche prima del ricorso da parte dell’annuncio del governo di misure più stringenti di limitazione delle libertà economiche e personali.

Per Paul Gordon, direttore generale dell’associazione delle piccole e medie imprese britanniche (SME), “non ci sono dubbi sull’impatto del Covid-19 sul mondo dei piccoli imprenditori. Molti settori hanno dovuto sospendere le loro attività o adattarsi a nuove modalità di lavoro in tempo brevissimo”.

Anche l’indice di fiducia dei consumatori di GfK ne ha ovviamente risentito, calando di due punti nel mese di marzo. La ricerca, anch’essa condotta nelle prime due settimane di marzo, indica che la fiducia negli acquisti è decresciuta di 8 punti. Un dato che sicuramente preoccupa i retailers. Per Joe Staton, Client Strategy Director di GfK “è prevedibile che i dati peggiorino poiché la ricerca è stata condotta in un momento in cui le misure prese dal governo non erano così severe come lo sono ora. Da dicembre i dati sulla fiducia dei consumatori avevano un trend positivo, mentre ora stiamo vedendo chiaramente una disruption”.

L’indice che misura la situazione economica generale del paese negli ultimi 12 mesi è rimasto a -23%, mentre le aspettative sul prossimo anno sono più pessimistiche (-27%).  “Mentre siamo ancora distanti dai numeri devastanti del luglio 2008 quando l’Overall Index Score è andato a ben -39, ci aspettiamo che il lockdown porti a una ulteriore erosione della fiducia”, ha concluso Staton.

 

 

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