skip to Main Content

Poste Agcom Sengi Express

Poste Italiane: i conti, l’utile e il pacco dello spread

Numeri, dettagli, sorprese e scenari dopo i conti dei primi 9 mesi del gruppo Poste Italiane

L’aumento dello spread tra Btp e Bund pesa su Poste Vita con un impatto sui conti, che hanno registrato una perdita di circa 400 milioni a giugno e potrebbero chiudere in perdita anche a fine esercizio, e sull’indicatore Solvency II della società, ma sono già “allo studio misure per mitigare l’eventuale ulteriore innalzamento del valore dello stesso”. Così nel comunicato sui conti dei primi 9 mesi del gruppo Poste Italiane che, invece, nel suo complesso “non ha registrato effetti negativi derivati dalla volatilità del contesto macro economico”.

DOSSIER MINUSVALENZE

L’impatto sul gruppo dello spread non ha provocato effetti perché le minusvalenze 2018 sono già state registrate e la maggior parte di quelle previste per il 2019 sono già state assicurate; inoltre sono in corso e sono previsti maggiori ritorni sul margine d’interesse netto derivanti dal portafoglio dei titoli di stato rispetto a quanto previsto dal piano, grazie ai maggiori rendimenti riconosciuti ora dal mercato. Per portare l’indice di solidità patrimoniale Solvency II dal 172 ad un livello del 210% fully loaded sono previsti alcuni interventi di rafforzamento patrimoniale, dal sostegno del dividendo del gruppo da parte di PosteVita, all’utilizzo di 1,1 miliardi di fondi propri accessori collocati come Tier2, al differimento di imposte concesso dalla normativa.

EFFETTO SPREAD

Lo spread ha avuto un impatto sull’indicatore Solvency delle attività assicurative (Poste Vita) che al 30 settembre ha registrato una flessione a 172% rispetto a 185% al 30 giugno 2018 e 279% al 31 dicembre 2017. La flessione è conseguenza della significativa riduzione di valore del portafoglio titoli (78 miliardi di euro dei titoli di Poste Vita).

LA PERDITA PER POSTE VITA

L’impatto c’è stato anche sul bilancio civilistico della controllata che ha chiuso con una perdita di circa 400 milioni e che “potrebbe registrare una perdita anche in chiusura del bilancio di esercizio” anche se “non pregiudica la politica dei dividendi per il 2018 avendoli già liquidati alla Capogruppo nel mese di giugno”. Il gruppo – indica il comunicato – monitora costantemente l’andamento dello spread e sono allo studio soluzioni per mitigare l’eventuale ulteriori innalzamento del valore dello stesso”.

L’UTILE 2018

Un’utile netto in crescita del 50% a 321 milioni nel terzo trimestre del 2018 e a 1.056 milioni nei primi nove mesi dell’anno (+45,9%), ricavi per 2,5 miliardi nel terzo trimestre e poco sotto gli 8 miliardi nei primi 9 mesi. Sono alcuni dei risultati del gruppo Poste Italiane che per il 2018 conferma un dividendo pari a 0,44 euro per azione, in aumento del 5% su base annua e programma di portare l’indice di solidità patrimoniale Solvency II dal 172% di settembre fino a circa il 210% con misure proattive di gestione del capitale.

NUMERI DI BILANCIO E OBIETTIVI DEL PIANO

I dati, indica Poste Italiane, sono in linea con gli obiettivi del Piano. Il totale dei costi operativi è stabile per il terzo trimestre del 2018, con un importo pari a 2.066 milioni (2.066 mln per il terzo trimestre del 2017), ed e’ in calo del 4,1% per i primi 9 mesi del 2018 a 6.442mln, in linea con le previsioni del piano Deliver 2022 per il 2018.

I DATI DI GRUPPO

L’utile operativo di Gruppo per il terzo trimestre del 2018 ammonta a 456 milioni, con un incremento del 38,6% rispetto al corrispondente periodo del 2017. Per i primi 9 mesi del 2018, l’utile operativo e’ pari a 1,5 miliardi, con un aumento del 28,3% rispetto al corrispondente periodo del 2017, grazie alle misure per migliorare l’efficienza messe in atto in tutti i settori operativi.

COME VANNO PACCHI E CORRISPONDENZA

Il settore Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione – nel quale la società segnala uno snellimento della struttura operativa – ha visto un incremento del 91,4% dell’utile operativo nel terzo trimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017, grazie ad un ottimo trimestre per i ricavi da corrispondenza e al contenimento dei costi in tutti i settori.

Nello stesso settore, l’utile operativo per i primi 9 mesi del 2018 è stato pari a 177 miliardi, a fronte di una perdita di 4 miliardi nel corrispondente periodo del 2017. Sul settore si segnala anche l’aumento dei ricavi dell’11% nel terzo trimestre e del 5% nei primi 9 mesi.

CHE SUCCEDE AI PAGAMENTI DIGITALI E AI SERVIZI ASSICURATIVI

Nel settore operativo Pagamenti, Mobile e Digitale, nel quale la società segnala il lancio del sistema di pagamento PostePay Connect con una sola App per i pagamenti digitali e mobili, l’utile operativo ha continuato a crescere, registrando un incremento del 12,5% nel terzo trimestre del 2018, rispetto al terzo trimestre del 2017, e di poco più del 9,2% per i primi 9 mesi del 2018, rispetto al corrispondente periodo del 2017 mentre l’utile operativo del settore Servizi Assicurativi è risultato in rialzo del 32,2% nel terzo trimestre del 2018 e del 12,6% per i primi 9 mesi dell’anno, grazie alla crescita del margine finanziario e del contributo generato dai prodotti Danni, in linea con Deliver 2022.

Back To Top