Protesta degli operai momentaneamente interrotta per Portovesme.
Il governo sentirà le parti singolarmente presso il ministero singolarmente la prossima settimana, mentre in quella successiva sarà riconvocato il tavolo con la presenza contemporanea di tutte le parti coinvolte, fanno sapere i sindacati.
Al tavolo convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso hanno partecipato rappresentanti della Regione Sardegna, istituzioni locali, azienda e parti sociali. La riunione è stata presieduta dal Sottosegretario di Stato del ministero stesso, Fausta Bergamotto.
E su questi impegni, i dipendenti hanno interrotto la protesta. Infatti da quattro giorni quattro operai erano asserragliati sulla ciminiera dell’impianto Kss della Portovesme contro lo stop degli impianti dovuto al caro energia. A rischio quasi 1.500 posti di lavoro.
Considerata “l’Ilva della Sardegna”, la Portovesme srl, è uno stabilimento energivoro del gruppo Glencore International plc. Definito un sito d’importanza strategica nazionale dallo stesso Ministero – come si legge sul sito della società – è l’unico produttore italiano di zinco e piombo da primario.
Tutti i dettagli.
LA RICHIESTA DEI SINDACATI
“Al governo, all’azienda, alle istituzioni locali, abbiamo chiesto di garantire la continuità produttiva ed il mantenimento dei livelli occupazionali”. Così Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, si è espressa nel corso del ‘tavolo’ convocato in videoconferenza dal dicastero delle Imprese e del Made in Italy sulla prospettiva della Portovesme Srl nella provincia sarda del Sulcis.
NECESSARIO UN PIANO INDUSTRIALE SULLE PROSPETTIVE DEI SITI PORTOVESME
“Abbiamo la necessità -ha continuato Piras- di conoscere nelle specificità i costi effettivi, i margini di utile e gli effetti del credito di imposta riguardanti l’azienda. Così come è necessario venire a conoscenza, attraverso un vero e proprio piano industriale sulle prospettive di conversione del sito in questione, che, da quel che abbiamo udito oggi, intende candidarsi a far parte della filiera della futura produzione dell’auto elettrica in ambito nazionale. In questo contesto i lavoratori non devono pagare prezzi impropri. Ci vuole attenzione a questa vertenza, con modi e metodi che hanno caratterizzato l’epilogo positivo”.
I PROSSIMI PASSI
Dunque il governo sentirà le parti singolarmente presso il ministero la prossima settimana, mentre in quella successiva sarà riconvocato il tavolo con la presenza contemporanea di tutte le parti coinvolte.