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Popolare Vicenza

Popolare Vicenza e Veneto Banca, ecco le ultime novità escogitate dal governo

Tutte le novità in vista sul provvedimento legislativo a favore dei cosiddetti truffati dalle banche andate poi in risoluzione come Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Novità ancora in vista sul provvedimento legislativo a favore dei cosiddetti truffati dalle banche andate poi in risoluzione come Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

La novità in cantiere nell’esecutivo punta a stoppare il “mercato” dei rimborsi che i risparmiatori incappati nei crack bancari sono pronti a chiedere allo Stato.

CHE COSA STUDIA IL GOVERNO SUI RIMBORSI AI DANNEGGIATI DA POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

La stretta all’illegittima cessione del diritto all’indennizzo è una delle ultime modifiche apportate al pacchetto di norme da inserire nel decreto crescita per sbloccare e attuare il Fondo per gli indennizzi dei risparmiatori (Fir), scrive oggi il Sole 24 Ore.

L’INCONTRO DEL PREMIER CON I COSIDDETTI TRUFFATI DA POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

Un pacchetto che venerdì 19 aprile il presidente del Consiglio presenta alle due associazioni (su 17) che nell’incontro dell’8 aprile scorso avevano votato «no» al piano presentato dall’Esecutivo per attivare in tempi brevi il Fir nel rispetto dei limiti e delle osservazioni avanzate da Bruxelles.

LE MIRE DI CONTE CON LE ASSOCIAZIONI DI POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

Nell’incontro Conte mira a trovare quell’accordo generalizzato che il suo vice Di Maio ha più volte posto come essenziale per far partire il meccanismo. Anche se al momento un cambio di rotta delle due associazioni appare improbabile; come la strada dei correttivi per far partire il doppio binario dei rimborsi sembra tracciata in modo definitivo.

CHE COSA SCRIVE IL SOLE 24 ORE

“I correttivi, nelle otto mosse introdotte come articolo 37 alla bozza di decreto crescita atteso al consiglio dei ministri di martedì 24, limitano a eredi, coniugi, conviventi con unione civile o di fatto e parenti entro il secondo grado la possibilità di trasmissione del diritto al rimborso. Scompare il riferimento generico agli «aventi causa», previsto dal comma 494 della manovra, che avrebbe potuto animare una trasmissione “commerciale” del diritto”, aggiunge il Sole 24 Ore.

I PALETTI E LE REGOLE PER I TRUFFATI DA POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA

Per il resto, le nuove regole determinano la divisione in due della platea dei risparmiatori: “Sotto i 35mila euro di reddito Irpef o i 100mila di patrimonio mobiliare (esclusi i titoli poi azzerati dalle crisi bancarie), il diritto al rimborso è scritto direttamente nella norma, e la commissione tecnica dovrà accertare solo i «requisiti soggettivi e oggettivi», cioè per esempio il fatto di essere persone fisiche o imprenditori individuali e di non superare i tetti di reddito o patrimonio”, ricorda il Sole.

LA POLEMICA SULLE RISORSE

Peraltro negli ultimi giorni è sorta una polemica su presunti tagli alle risorse stanziate per i rimborsi, rispetto agli 1,5 miliardi su tre anni previsti dalla legge di Bilancio. Nel Documento di economia e finanza si legge infatti che i fondi per il ristoro sono “in termini netti circa 0,05 miliardi nel 2019, 0,3 miliardi nel 2020 e 0,4 miliardi nel 2021 rispetto a corrispondenti stanziamenti di bilancio di circa 0,5 miliardi annui nel triennio“.

LE RASSICURAZIONI DEL MEF

Il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, in una nota ricorda che “la legge di bilancio per il 2019 ha previsto uno stanziamento complessivo per il triennio 2019-2021 del Fir (fondo indennizzo risparmiatori) per i cosiddetti ‘truffati’ dalle banche di circa 1,5 miliardi, pari a 525 milioni in ciascun anno del triennio. Nel valutarne l’impatto sul conto consolidato della Pa (indebitamento netto) si deve tenere conto sia della quota di circa 500 milioni già inclusa tra le spese previste nei tendenziali a legislazione vigente che degli ipotizzati tempi di istruttoria e pagamento dei rimborsi”.

Pertanto nelle previsioni del Def, rileva, “non c’è alcun taglio. Vengono soltanto scontati in termini di effettivi rimborsi di cassa 325 milioni nel 2019, 575 milioni nel 2020, 425 milioni nel 2021 e 175 milioni nel 2022. Trattasi di una previsione di cassa che non intacca il limite annuo di spesa massima, che permane in 525 milioni di euro annui”.

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