C’è chi dice che sia passata la linea di Giovanni Tria sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie come quelle di Popolare Vicenza e Veneto Banca. E c’è chi fa notare che comunque alla fine circa il 90% dei risparmiatori che si considerano truffati saranno rimborsati direttamente senza passare da un giudizio o da un arbitrato. Ecco l’accordo raggiunto all’interno del governo e anche con le associazioni dei consumatori.
COME E’ ANDATO L’INCONTRO DI IERI CON LE ASSOCIAZIONI DEI RISPARMIATORI DI VENETO BANCA E POPOLARE DI VICENZA
Le associazioni dei truffati hanno dato il via libera, con 17 sì e 2 no, alla proposta presentata loro dal premier Giuseppe Conte ieri di dare un doppio binario ai ristori: diretto per chi (circa il 90% della platea) abbia imponibile entro i 35 mila euro o patrimonio mobiliare entro 100.000 euro, con arbitrato semplificato per gli altri. E’ la proposta di compromesso con l’Ue elaborata da Tria. Non si può fare altrimenti, hanno spiegato gli esponenti del governo ai risparmiatori.
LE PAROLE DI TRIA SUL CASO RIMBORSI DI POPOLARE VICENZA E VENETO BANCA
Il ministro dell’Economia, Tria, gongola ma pubblicamente smorza entusiasmi e tensioni. Ecco quello che ha detto sul tema rimborsi nel corso di un’intervista al quotidiano La Repubblica: ‘Le faccio l’esempio di quello che è appena accaduto con i rimborsi ai risparmiatori delle banche. I fatti sono che il Mef ha lavorato, si è raggiunto un accordo molto vantaggioso e positivo con la Commissione europea che consentirà di pagare tutti i truffati e di accelerare le procedure di pagamento, nel rispetto delle regole europee. Questo risultato è stato condiviso dal governo e oggi dalla stragrande maggioranza delle associazioni dei risparmiatori. Nel governo non c’è stato scontro”.
CHE COSA HA DECISO IL GOVERNO SUI DANNEGGIATI DA POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA
Non tutti i risparmiatori verranno rimborsati automaticamente, proprio come aveva messo in guardia da tempo il Tesoro nonostante sbuffi e pressing di M5S e Lega. Infatti riceveranno i rimborsi direttamente soltanto chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35mila euro (per singola persona componente del nucleo familiare, inizialmente si parlava invece di Isee), oppure coloro che dispongono di un patrimonio mobiliare non superiore a 100.000 euro. Gli altri dovranno passare al vaglio di una verifica arbitrale davanti alla commissione dei 9 esperti indipendenti creata ad hoc, con regole semplificate e «tipizzate» per accelerare l’iter burocratico e concludere con un sì o con un no la pratica.
L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE
“Ma l’esame – chiosa oggi il Sole 24 Ore – sarà semplificato dal fatto che il decreto attuativo elencherà una serie di situazioni tipizzate meritevoli di indennizzo. Queste fattispecie, su cui i risparmiatori dovranno presentare entro stasera le loro proposte, saranno basate su due ambiti: quello oggettivo, legato per esempio al fatto che l’investimento sia stato fatto in una banca ora accusata di reati come il falso in bilancio o il falso in prospetto (basterà la richiesta di rinvio a giudizio), e quello soggettivo, per esempio perché il risparmiatore è in condizioni di difficoltà sul piano lavorativo oppure ha più famigliari a carico o ha disabili in famiglia”.
I NUMERI IN BALLO
L’indennizzo sarà pari al 30 per cento delle somme perdute per gli azionisti, mentre gli obbligazionisti subordinati riavranno il 95 per cento del capitale bruciato. Cancellato, perché ormai inutile, lo «scudo» che Tria chiedeva per i funzionari del suo dicastero, qualora si fosse andati dritti per la via su cui avevano insistito i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e con il rischio di un danno erariale.
IL COMMENTO
“Con questi presupposti – ha chiosato oggi il Sole – potranno partire i rimborsi, che entro il tetto di 100mila euro arriveranno al 30% del costo d’acquisto delle azioni e al 95% di quello delle obbligazioni. Con i tempi decisi ieri, che prevedono i correttivi oggi e il decreto attuativo in settimana, il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci (Lega) comincia a delineare il calendario anche per la partenza operativa degli indennizzi. «Entro la fine di maggio sarà online il portale delle domande per i risparmiatori», che avranno 180 giorni di tempo per raccogliere la documentazione (le banche saranno obbligate a renderla disponibile in 30 giorni) e avviare la procedura”.
COMMENTI, REAZIONI E TWEET
Era difficile trovare soluzione peggiore sui risparmiatori. O sono truffati o non lo sono. Se truffati vanno risarciti. Se no, no. Dire che a 35 mila euro di reddito sei truffato e a 36 mila no è follia
— Franco Bechis (@FrancoBechis) April 8, 2019
E‘ concesso dire una parola di verità su questa storia? i risparmiatori cui sono state vendute le obbligazioni prima del bail-in NON sono truffati: hanno comprato dei titoli che DOPO sono diventati più pericolosi (a causa del divieto di bailout). https://t.co/rWmE2KwmRB
— Vladimiro Giacché (@Comunardo) April 8, 2019
Evviva, per il 90 per cento dei “truffati” il Governo decide di pagare senza la prova che siano stati truffati. Per molti, l’affarone del secolo. Avevano quasi tutti acquistato ( da chi le vendeva…) azioni subordinate, compensate al 6/7 per cento anziché al 2 ( per anni…)
— Cor. Sforza Fogliani (@SforzaFogliani) April 9, 2019
Un po’ di chiarezza sui “truffati delle banche”. In questo thread cerco di spiegare una vicenda di cui si parla molto negli ultimi giorni, ma che ha una valenza simbolica: è il perfetto esempio di come funziona – e fallisce – il populismo cialtrone.
— Luigi Marattin (@marattin) April 7, 2019