Finalmente la commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario ha un presidente. Anzi, una presidente. Come da attese, ieri sera è stata eletta la deputata pentastellata Carla Ruocco con 22 voti a favore su 34 (i componenti sono 40), pescati soprattutto tra le fila del Pd e del Movimento Cinque Stelle (ma non di tutti i colleghi di partito presenti in commissione). Vicepresidenti sono stati eletti il senatore Luciano D’Alfonso (Pd) e il deputato Felice D’Ettore (FI); segretari il deputato Bruno Tabacci (+Europa) e il collega Tommaso Foti (FdI). Sbloccata dunque l’impasse dopo le autocandidature di Gianluigi Paragone (Lega) ed Elio Lannutti (M5S) ed i travagli legate alle vicende del governo, prima a maggioranza M5S-Lega, ora a maggioranza M5S-Pd.
CHI È CARLA RUOCCO
Napoletana, 46 anni, presidente della commissione Finanze della Camera — incarico che ora lascerà —, Carla Ruocco è al suo secondo mandato parlamentare. Laureata in Economia e Commercio all’università partenopea “Federico II”, commercialista, è un ex funzionario tributario dell’Agenzia delle Entrate. Durante la scorsa legislatura ha fatto parte della commissione Finanze di cui è stata vicepresidente da maggio 2013 a luglio 2015 e della commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. E’ tra gli esponenti di spicco del M5S dove è tra i membri del “Comitato Operativo del Movimento 5 Stelle”, con il ruolo di referente per i rapporti con le pmi.
Ruocco ha fatto parte della commissione bicamerale d’inchiesta anche durante la scorsa legislatura, quando era presieduta da Pierferdinando Casini. Nell’occasione la parlamentare grillina aveva attaccato la Banca d’Italia e la Consob accusandole di omessa vigilanza negli scandali di Veneto Banca e Popolare Vicenza e di Montepaschi e di fare lo “scaricabarile” fra di loro e con i vari governi.
I TONI MORBIDI SULLA BANCA D’ITALIA
Appena eletta, Ruocco usa toni più morbidi sulla Banca d’Italia a differenza del passato. E in una vicenda complessa come quella della Popolare di Bari “osservazioni critiche ce ne saranno da fare” ma “non vanno demonizzati singoli attori: personalmente non ritengo che demonizzare un singolo sia una soluzione a tutti i problemi”, ha risposto la neo presidente della commissione di vigilanza sulle banche oggi durante la trasmissione Circo Massimo su Radio Capital a proposito del ruolo della Banca d’Italia nella vicenda relativa alla Banca Popolare di Bari. “La commissione ha un ruolo di supporto all’autorità giudiziaria e non si parla prima di avere le cose chiare”, ha sottolineato Ruocco. “I ruoli dei singoli attori in campo dovranno essere analizzati uno per uno — ha aggiunto — per capire quando sono stati fatti dei controlli, chi si è occupato di controllare e di vigilare. Ma il ragionamento è un po’ complesso. E sicuramente le istituzioni ad alto livello non possono lavarsene le mani. Una cosa è parlare di Bankitalia una cosa è parlare di un’istituzione più piccola”.
L’INTERVISTA DI RUOCCO AL SOLE 24 ORE
In una intervista al Sole 24 Ore rilasciata poco dopo l’elezione e pubblicata oggi la deputata M5S chiarisce il suo modo di lavorare in Parlamento: “Porto avanti le mie battaglie senza mai dimenticare la cornice istituzionale e il ruolo che mi compete, come dovrebbe fare chiunque aspiri alla presidenza di una commissione tanto delicata”. E ci tiene a far notare che “chi mi ha eletto sa che so ascoltare e motivare, dote ancora più preziosa per una bicamerale”.
COSA INTENDE FARE E COME NELLA SUA NUOVA VESTE
Sempre nell’intervista al quotidiano confindustriale, Ruocco spiega cosa intende fare nel nuovo incarico affidatole: “Dobbiamo puntare a obiettivi concreti e a proporre norme per prevenire nuove crisi, non a fare inutile propaganda”. E ancora “Sono determinata a far percepire ai risparmiatori e al mercato finanziario che c’è una sicurezza in più dal punto di vista degli attori in campo, una forma di controllo positiva. La commissione bicamerale ha due compiti: uno preventivo di nuove crisi, importantissimo e legato alle proposte legislative che può e deve avanzare, e uno di sostegno alle indagini della magistratura. Mi auguro che viaggino in parallelo. Il mio impegno è creare l’impalcatura adeguata perché la commissione possa lavorare in modo fluido e rapido”.
Secondo Ruocco, peraltro, è importante non dimenticare che “abbiamo una realtà bancaria molto sana e un risparmio privato importante, che deve essere giustamente convogliato in maniera sicura verso investimenti produttivi. I risparmiatori devono sentirsi tutelati. Laddove questo meccanismo non ha funzionato deve essere assolutamente corretto”.
Per quanto riguarda i tempi di lavoro ha notato che “è importante che l’ufficio di presidenza delinei un cronoprogramma razionale e mirato” visto che la commissione – secondo la sua legge istitutiva – ha “ambiti operativi molto ampi”.
Sulla questione vigilanza, a lei tanto cara pure in passato come si è visto, ha specificato che “audiremo tutti i soggetti incaricati” mentre sulla Popolare di Bari “sicuramente dovremo essere di supporto, per le parti di competenza, alle indagini già in corso”. In generale l’obiettivo che si pone in quanto presidente della commissione d’inchiesta è quello di “capire quali modifiche legislative potranno prendere corpo in commissione e laddove si troverà convergenza per assicurare maggiore solidità al sistema, le proposte saranno avanzate in tutte le sedi, dal Parlamento al Governo”.
In ambito di rapporti con l’Europa, e in particolare dei dossier sull’unione bancaria e sul Mes, Ruocco non ha dubbi: la commissione bicamerale dovrà “dare sostegno e forza al Governo che dovrà negoziare in Europa. Le Camere hanno votato una risoluzione di maggioranza che ribadisce la necessità di una logica di pacchetto tra le varie riforme” e che “ora va sostenuta”.
GLI OBIETTIVI DELLA COMMISSIONE BICAMERALE SULLE BANCHE
La nuova commissione bicamerale — che avrà gli stessi poteri e gli stessi limiti dell’autorità giudiziaria come la precedente e alla quale dunque non si può opporre il segreto d’ufficio né il segreto professionale o quello bancario — è stata istituita il 26 marzo scorso e punterà a trattare i temi della normativa che riguarda banche, finanza e tutela del risparmiatore e le vicende che hanno portato alla crisi negli ultimi anni alcuni istituti di credito (anche in questo caso, come la precedente). Di sicuro però dovrà mettere le mani anche nei recenti casi saliti agli onori delle cronache, persino di quelle giudiziarie, ovvero Carige e Popolare di Bari per cui proprio ieri è stato approvato il decreto che ne consente il salvataggio tramite il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e Mediocredito Centrale. (QUI L’APPROFONDIMENTO DI LITURRI SULLE INCOGNITE)