Le banche popolari più piccole sono pronte a unire le forze per la gestione dei non performing loan (npl) e si preparano ad un’operazione comune da proporre al mercato in forma aggregata, per ridurre i costi, aumentare le sinergie e utilizzare anche la garanzia pubblica della Gacs.
CHI COORDINA L’OPERAZIONE
A coordinare l’operazione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è la nuova società per azioni creata alla fine del 2017 su iniziativa delle banche Popolari cooperative. Si tratta della Luigi Luzzatti spa, chiamata così in onore del fondatore degli istituti cooperativi. Una società nata da un progetto di banche popolari che esprimono un’intermediazione sui territori per un totale dell’attivo pari a circa 270 miliardi e 264 miliardi di provvista attraverso una rete di oltre 5.200 sportelli, e il cui scopo è gestire operazioni e acquisizioni di interesse comune. L’obiettivo è insomma realizzare e sviluppare opportune economie di scale e la prima operazione, decisamente importante, sarebbe appunto quella in ambito npl, tema cruciale per le banche in questa fase di mercato.
LE BANCHE PROMOTRICI
A far parte dell’operazione sarebbero istituti come la Banca Popolare di Bari, la Banca Popolare del Lazio e la Banca popolare di Ragusa ma la partita è aperta a un panorama di banche piuttosto ampio. Presidente della Luzzatti è Vito Primiceri, presidente della Banca popolare Pugliese e nel consiglio della nuova società siedono Giambattista Cartia (Banca Agricola Popolare), Leonardo Patroni Griffi (Banca popolare di Puglia e Basilicata), Tonino Fornari (Banca Valsabbina), Mario Crosta, (Banca di Piacenza), Nicola Luigi Giorgi, (Banca popolare di Lajatico), Gianluca Marzinotto (Banca popolare di Fondi), Gianluca Jacobini (Banca popolare di Bari), Felice Delle Femine, (Banca di Credito Popolare) e Marcello Mastroianni (Banca popolare del Frusinate).
GLI OBIETTIVI E LA PROSPETTIVA
Insomma visto il numero dei soggetti potenzialmente coinvolti, alla fine l’operazione aggregata sui crediti deteriorati potrebbe avere numeri rilevanti. L’intenzione, come detto, è utilizzare anche la garanzia pubblica Gacs, come aveva fatto del resto di recente la Banca popolare di Bari. La banca pugliese, nella parte finale dell’anno, aveva perfezionato un’ulteriore cartolarizzazione di crediti a sofferenza (la seconda operazione a beneficiare della Gacs) per circa 350 milioni lordi e, anche grazie a questa nuova cessione, l’ammontare delle posizioni deteriorate, lorde e nette, è scesa per il secondo anno consecutivo. Ma il gruppo ha fatto anche sapere di aver già ha messo in cantiere ulteriori operazioni per il 2018, e questa volta potrebbero essere in forma aggregata.
(articolo pubblicato su Mf/Milano finanza)