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Pnrr, tutti i percorsi legislativi previsti e le scadenze da rispettare

L'intervento di Alessandra Servidori, docente di politiche del lavoro, componente del Consiglio d’indirizzo per l’attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica presso la presidenza del Consiglio

 

Il Presidente del Consiglio Meloni in conferenza stampa ha ammesso che il percorso del Pnrr è complesso e che da qui alla fine dell’anno — quando si dovranno rispettare degli obiettivi —è indispensabile intensificare l’organizzazione delle procedure previste dagli accordi sottoscritti.

Le tabelle pubblicate (dal sito della Camera) non aiutano a comprendere perfettamente (a meno che non sia un addetto ai lavori) il crono programma di alcuni percorsi legislativi strettamente legati allo sviluppo del Pnrr come la legge annuale sulla concorrenza, anche se il 16 settembre us il cdm ha approvato i due decreti legislativi che danno operatività alla norma, ma mancandone la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non sono attualmente in vigore neanche in parte (rammentiamo che i problemi maggiori sulla norma sono e rimangono le licenze balneari e delle macchine private cd Uber).

Di pari importanza la legge sulla riforma della giustizia, in quanto non è chiaro perché questa misura non rientri tra quelle riportate dalla Camera, ed era entro dicembre  prevista l’entrata in vigore degli atti delegati per il processo civile, penale e la materia dell’insolvenza. Di questi i decreti legislativi erano già stati pubblicati, ma prevedevano date diverse per diventare operativi: il processo civile entro il 30 giugno 2023, quello penale era previsto per il 30 novembre 2022 ma il cdm ha disposto il rinvio dell’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, fino al 30 dicembre 2022, al fine di poter perfezionare misure organizzative già avviate e adeguati supporti tecnologici, consentendo all’esecutivo di apportare le modifiche che ritiene necessarie. Riuscendo — ci auguriamo — comunque a far diventare operativo il decreto sul processo penale prima della fine dell’anno, così da completare la scadenza nei tempi previsti per la verifica della Commissione europea.

Succede però che per alcune le misure effettive non corrispondano a quella che si era deciso di attuare: 10 scadenze su 21 sono state realizzate da diversi articoli appartenenti a più leggi o decreti pur prevedendo un singolo intervento normativo per ogni scadenza e delle 13 leggi ordinarie attese, solo 5 misure hanno preso questa forma. Nella maggior parte dei casi si è proceduto attraverso decreti legge, decreti legislativi e altre forme normative che hanno visto un contribuito minimo da parte del parlamento.

E ricordiamo che per realizzare le riforme e gli investimenti in agenda, il piano nazionale di ripresa e resilienza ha bisogno di una serie di interventi normativi entro il 31 dicembre 2022: la Pianificazione strategica portuale, la riforma normativa cold ironing, la riforma Istruzione (revisione alunni per classe-Riforma Istituti Tecnici Professionali-Riforma ITS-Riforma sistema di orientamento-Scuola di alta formazione del personale scolastico) Sistema di formazione di qualità, Sistema di certificazione di parità di genere, Legge concorrenza-Bonifica siti orfani-Rete IRCSS-istituzione Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Trasformazione PA in NEWCO, Riforma Commissioni tributarie e Riforma giustizia tributaria.

Questi interventi legislativi sono “abilitanti” del piano stesso, insieme ad altre riforme (come, ad esempio, la riforma della PA avviata e a buon punto ed, in particolare, della gestione delle risorse umane) e dovranno dunque essere raggiunti  obiettivi nella PA, alcuni dei quali, effettivamente, già raggiunti sui quali si incardinano altre riforme importantissime delle quali ricordiamo l’iter:

  • giugno 2021, entrata in vigore del decreto-legge sulla semplificazione del sistema dei contratti pubblici (obiettivo raggiunto);
  • giugno 2022, entrata in vigore della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici (obiettivo raggiunto);
  • marzo 2023, entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;
  • giugno 2023, entrata in vigore di tutte le leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi (anche di diritto privato) per la revisione del sistema degli appalti pubblici;
  • dicembre 2023, il pieno funzionamento del sistema nazionale di e-procurement.

Una situazione appunto complessa che va amalgamata e che comporta molta competenza e soprattutto un dialogo sistematico tra ministeri poiché le 6 missioni del Pnrr sono impostate trasversalmente così come i progetti e l’esecuzione degli stessi. Il Pnrr si sviluppa infatti lungo 16 Componenti, funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo; componenti che sono raggruppate in 6 Missioni fondamentali e per ogni Missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficace realizzazione degli interventi.

Si tratta di 63 riforme in tutto.

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