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Investimenti

Tutti gli obiettivi dell’Italia su investimenti e Pnrr

L’intervento di Alessandra Servidori, docente di politiche del lavoro, componente il Consiglio d’indirizzo per l’attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica presso la presidenza del Consiglio

 

(Presentazione della relazione dell’attività del Cipess luglio 2022: libera sintesi delle valutazioni del Sottosegretario Bruno Tabacci e prof. Marco Leonardi)

Nonostante la crisi governativa il lavoro degli organismi prosegue, ed è stata presentata la relazione che il CIPESS – il Comitato per il coordinamento di politiche di investimento pubblico e sostenibile – ha per orientare al proseguimento presunto degli obiettivi di sviluppo utilizzando come guida i diciassette obiettivi della strategia nazionale emanati dalla UE.

Le pesanti ricadute sul versante energia per l’Europa, negli approvvigionamenti di beni di prima necessità in particolare per il continente africano che soffriva già antecedentemente la guerra russa contro l’ ucraina, sono devastanti. La Russia, riducendo i contratti spot, ha portato la Borsa di Londra nell’arco di pochissimi mesi a documentare l’aumento di nove volte il prezzo del gas. Da questo origina gran parte della tensione inflazionistica e il presidente Draghi ha posto il problema del tetto del costo prima di ogni altro e con grande continuità, perché finalizzato a contenere gli effetti del prezzo dell’elettricità e dunque dell’inflazione. A settembre, quando la Commissione presenterà una proposta complessiva sia sul prezzo del gas sia su una revisione del mercato dell’energia elettrica in Europa, si potrà dare una risposta efficace. Per la prima volta l’Europa ha messo in comune il debito utilizzando il meccanismo per sostenere e predisporre le risorse necessarie ad affrontare il piano nella sua interezza, e ovviamente il piano è finalizzato a colmare le differenze tra le economie, quella italiana più degli altri paesi.

Con l’Europa sono cinquecentoventisette le scadenze alle quali dobbiamo ottemperare da qui al 2026 con una cadenza semestrale a cui sono collegati le emissioni degli assegni che l’Europa ci trasmette per il trasferimento dei fondi semestrali. Se noi non rispettiamo gli impegni assunti non possiamo usufruire di questo trasferimento, e con ciò che è accaduto in questi giorni è sintomatico dell’incertezza che viviamo, ma ci sono degli appuntamenti importanti ed è corretto informare dello stato dell’arte e del lavoro che il dipartimento per l’economia, supporto principale del CIPESS, ha realizzato nel corso di questi mesi.

Ovviamente problemi sul versante della capacità di spesa al nostro Paese più volte sono emersi e sono state sottolineate e le criticità connesse alla realizzazione di interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Ma dai dati della Ragioneria dello Stato sul monitoraggio delle politiche di coesione aggiornato al trentuno agosto 2021 e che sono stati messi a verbale nel dicembre successivo, è emerso che a fronte di un volume di risorse senza precedenti gli impegni e i pagamenti relativi soprattutto quelli ad alcuni enti territoriali meritano di essere continuamente attenzionati per i gravi ritardi accumulati. L’auspicio è che ulteriori utili indicazioni possono essere tratte dalle stringenti procedure previste in ambito PNRR, quindi diventino elementi a cui rapportarsi anche nelle procedure relative ai fondi FSE. Effetti sui ministeri sull’amministrazioni regionali, sull’amministrazione comunale.

Per l’attività del CIPESS è determinante per atti concreti dare effettività alle nuove funzioni relative la sostenibilità del comitato, per adeguare le modalità di lavoro della pubblica amministrazione per uno sviluppo sotenibile concreto. Entro il 2022 noi dobbiamo produrre una nuova metodologia che ci consenta di avvicinare l’obiettivo alla realtà delle cose, e cioè un’ importante innovazione che renderà più completo efficace e moderno il processo delle decisioni di investimento pubblico nelle scelte di politica economica, e gli obiettivi di sviluppo sostenibile potranno essere pienamente integrati al fine di favorire la transizione ad un modello di sviluppo rigenerativo. Le amministrazioni componenti il CIPESS sono ora impegnate a rafforzare i meccanismi istituzionali amministrativi impiegati per assicurare la coerenza delle politiche di investimento pubblico con obiettivi di sostenibilità derivanti dagli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale europea. Nei primi mesi dell’anno in corso è stata avviata una fase di cooperazione tra i componenti il comitato nell’ottica di adottare una delibera concernente le linee guida generali e gli indicatori sulla cui base dovranno essere valutate le istruttorie da sottoporre all’ esame del Comitato. Le procedure sono complesse da monitorare ma nell’anno 2021 si registrato una riduzione dei tempi di perfezionamento delle delibere da novantatré a ottantaquattro giorni.

I temi di merito sono legati all’evoluzione degli investimenti pubblici, e nella la parte infrastrutturale negli ultimi anni è fortemente cresciuto la spesa pubblica e quest’anno superiamo il tre per cento del PIL. Il Cipe ha valutato investimenti in area-euro dopo un lunghissimo periodo in cui l’Italia ha investito molto meno della media europea, si occupa di un sottoinsieme, in particolare del programma delle infrastrutture strategiche, e si pronuncia anche sui contratti di programma e di servizio di grandi investitori pubblici come Ferrovie dello Stato e Anas, quindi un sottoinsieme che sì è molto incrementato. Il Comitato si documenta e si pronuncia sull’aggiornamento dei piani economici finanziari degli atti aggiuntivi delle concessioni autostradali, nuovi investimenti per 14 di euro incluso il passante autostradale di Genova, la tangenziale di Bologna, la Tangenziale Est Milano e di tante altre delibere infrastrutturali.

Per dare i pareri il CIPESS si avvale di collaborazione con altri organismi, come per la regolazione dei servizi di pubblica utilità NARS. Ci dovremo occupare anche nel 2022 del contratto di programma Rfi fondi Ferrovie dello Stato, nuovi finanziamenti per 32 miliardi di euro una buona parte afferenti al PNRR e al fondo complementare quindi comunque sugli investimenti pubblici questo aggiornamento prevede alta velocità, velocizzazione della Rete, i corridori ferroviari europei e alcune tratte. Altrettanto si può dire del contratto di programma ANAS su un investimento finanziario di 36 miliardi in particolare sulla manutenzione la sicurezza il monitoraggio e il completamento delle opere.

Un’altra competenza del DIPE è fare le istruttorie per il CIPESS per il partenariato pubblico-privato, quindi le opere in compartecipazione. Il dipartimento svolge assistenza gratuita alle pubbliche amministrazioni che fanno progetti di partenariato pubblico-privato. Svolge una raccolta dei dati in maniera molto più efficace e il monitoraggio di progetti, promozione e diffusione di modelli con distribuzione geografica, tra Regioni rilanciando l’importanza dello strumento del partenariato che ammonta a due miliardi di opere.

Ci occupiamo di distillare manuali operativi per i soggetti attuatori soprattutto enti locali, infrastrutture tecnologiche di innovazione, università, edilizia sanitaria con il ministero della Salute, impianti sportivi, impianti gestione rifiuti o altri progetti del MIT, transizione ecologica. Manuali operativi per le amministrazioni corsi di formazione, con la scuola nazionale di amministrazione, di formazione sui contratti di prestito energetico per le pubbliche amministrazioni e , insieme alla Ragioneria al MEF, l’Istat, documenti divulgative esplicativi in materia di partenariati pubblico-privato. Il codice unico di progetto fiscale di investimento che si può legare con altre banche dati molto importanti come quelli sui bandi di gara sui contratti, sui pagamenti CUP.

Una seconda area molto importante dell’attività del CIPE e quindi del dipartimento di programmazione economica riguarda la politica di coesione nazionale ed europea. Ci occupiamo di approvare i piani di sviluppo e coesione per amministrazioni centrali regioni e città metropolitane per 82 miliardi di Euro e ci siamo occupati di anticipazioni sulla nuova programmazione per 2 miliardi di euro. Abbiamo approvato l’accordo di partenariato anche dei fondi di coesione europei, cioè di fondi ordinari europei, e nel 2022 avremo da rimodulare i piani, prendere atto dell’accordo di partenariato per quanto riguarda la politica di coesione europea. L’attuazione della spesa dei piani di sviluppo è riorganizzata nella programmazione con risorse che hanno raggiunto le obbligazioni giuridicamente vincolanti, i soldi sono impegnati e in qualche modo saranno anche spesi però rimangono risorse non monitorate con risorse e sono a moderato rischio di definanziamento e alcune risorse ,ad alto rischio di rifinanziamento, che non hanno ancora raggiunto obbligazioni giuridicamente vincolanti.

La relazione tra Fondo sviluppo coesione e PNRR nelle fonti di finanziamento per investimenti sono molte: c’è un piano straordinario, ci sono i fondi ordinari europei e ci sono anche i fondi di coesione e sono stati utilizzati in maniera complementare a servizio delle esigenze. Il decreto docenti e aiuti, 6 miliardi di euro della vecchia programmazione FSE che non erano stati impegnati destinati a il fondo per l’aumento dei prezzi per gli appalti PNR. Quindi utilizzando le risorse non impegnate abbiamo contribuito a finanziare tante importantissime norme che permettono di compensare l’ aumento dei prezzi per in nuovi bandi PNRR che altrimenti probabilmente avrebbero delle serie difficoltà. Infatti ultimamente i prezzi e materie prime e non solo sono molto lievitati e una nuova programmazione sarà indispensabile in questo anno.

Ci siamo occupati anche di strategia nazionale delle aree interne con una nuova mappatura e la semplificazione del modello di governance, abbiamo approvato il riparto del fondo del servizio sanitario nazionale, sull’edilizia sanitaria per accelerare l’ attuazione di questi interventi. Il dipartimento di programmazione economica supporta il segretariato tecnico organizzative del comitato interministeriale per il piano transizione ecologica provvedendo alla revisione della strategia nazionale dello sviluppo sostenibile con alcuni indicatori di monitoraggio degli obiettivi ambientali, decarbonizzazione, diffusione dell’Enel Gp e fonti rinnovabili, sostituzione con le auto elettriche connessioni con l’economia circolare sulle risorse idriche. È di fondamentale aiuto nell’elaborazione delle metodologie tecniche per rendere operativi i principi di sostenibilità all’interno dei processi amministrativi il modello di valutazione, perché poi passare dalla teoria a firma di un funzionario pubblico diventa difficile perché lì ci sono degli elementi vincolanti per l’amministrazione che non sempre sono di facile attuazione.

La direttiva Draghi per lo sviluppo sostenibile di dicembre 2021 prevede che entro il 2022 gli investimenti devono essere valutati: lo sviluppo delle opere degli investimenti pubblici e cioè individuare i criteri e gli indicatori di sostenibilità per investimenti pubblici con le linee guida generali per lo sviluppo sostenibile coinvolgendo anche le altre amministrazioni. Il metodo adottato è rigorosamente di assegnazione di risorse sul raggiungere di una serie di obiettivi e di risultati più vincolati, più rigidi facendo il salto di qualità. Prima la programmazione, poi individuiamo i progetti, poi assegniamo le risorse e tracciamo il crono programma e cerchiamo di rispettarne l’attuazione, nei tempi che sono necessari. Fare sinergia è indispensabile perché molti progetti si finanziano su vari fonti : fondi nazionali, fondi pluriennali, fondi delle varie leggi di bilancio, fondi sociali europei ecc. In buona sostanza, il metodo PNRR è un’occasione per rimettere in sesto il modo di procedere della pubblica amministrazione, evitare la parcellizzazione dei progetti quando si parla di opere importanti e anche un migliore affidamento sul piano internazionale per l’utilizzo dei fondi.

Nel passato siamo stati inclini addirittura a trasformare i fondi sociali europei in spesa corrente e abbiamo fatto delle azioni che non erano trasparenti perché non si può trasformare investimenti in spesa corrente e gli investimenti vanno finalizzati a quello per cui sono previsti, e la loro natura sempre più interterritoriale devono rispondere ad una progettualità che ha una visione d’insieme. Andare avanti e non fermarsi è fondamentale.

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