Nel secondo trimestre 2024, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,3% sia nell’area dell’euro che nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto la stima flash preliminare dell’Eurostat. Rispetto allo stesso periodo del 2023, il Pil è aumentato dello 0,6% nell’eurozona e dello 0,7% nell’Ue, dopo il +0,5% nell’area euro e il +0,6% nell’Ue nel trimestre precedente.
Ma vediamo ora in dettaglio i dati per le maggiori economie europee.
IL PIL ITALIANO CRESCE DELLO 0,2 PER CENTO
L’economia italiana nel secondo trimestre 2024, secondo la stima preliminare dell’Istat corretta per il calendario, è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, quando aveva registrato un +0,3%.
Il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al precedente.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e in quello dell’industria e di un aumento nel comparto dei servizi. In termini tendenziali nel secondo trimestre il Pil è aumentato dello 0,9%.
La variazione acquisita del Pil italiano per il 2024 è pari a +0,7% alla luce della stima sui conti economici del secondo trimestre pubblicati oggi dall’Istat (+0,2%). Nel primo trimestre la crescita acquisita era pari a +0,6%. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe se nei prossimi due trimestri la crescita dell’economia italiana fosse nulla. Nel Def il governo ha previsto una crescita tendenziale per il 2024 pari all’1%.
LA GERMANIA “È BLOCCATA NELLA CRISI”
“L’economia tedesca è bloccata nella crisi”, afferma Klaus Wohlrabe, responsabile delle indagini Ifo, dopo i dati sul Pil tedesco nel secondo trimestre. “Anche nel terzo trimestre non ci si aspetta quasi alcun miglioramento, come indicano i risultati dell’indice Ifo Business Climate di luglio”, aggiunge.
L’inversione di tendenza è ancora lontana, in particolare nell’industria. Dall’inizio dell’anno, le industrie ad alta intensità energetica sono state in grado di espandere un po’ la produzione. Nel resto del settore manifatturiero, la produzione è stagnante. Gli ordini arretrati continuano a diminuire, i nuovi ordini scarseggiano. A luglio, la valutazione della situazione attuale è scesa al livello più basso da settembre 2020 e le aspettative delle imprese per i prossimi mesi si sono notevolmente offuscate. La ripresa dei consumi privati è lenta.
Risultati peggiori delle attese per il pil della Germania nel secondo trimestre. A livello congiunturale il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.
Alcune stime indicavano invece una crescita dello 0,1 per cento. A livello tendenziale si registra un calo identico a quello congiunturale, pari allo 0,1%; anche in questo caso un risultato peggiore rispetto alle stime che indicavano un trend invariato su anno.
LA FRANCIA SUPERA LE ASPETTATIVE
L’economia francese è cresciuta nel secondo trimestre dello 0,3%, oltre le aspettative degli analisti. Lo ha reso noto l’istituto di statistica nazionale Insee che ha anche rivisto al rialzo dallo 0,2% allo 0,3% la crescita del Pil del primo trimestre.
LA SPAGNA CRESCE DELLO 0,8 PER CENTO
L’economia spagnola è cresciuta dello 0,8% nel secondo trimestre dell’anno, un tasso simile al trimestre precedente, grazie alla buona performance di esportazioni e importazioni, che hanno contributo a un aumento di 0,5 punti e, in minore misura, del consumo interno,, secondo i dati pubblicati oggi dall’Istituto nazionale di statistica. Su base annua la crescita del Pil continua sostenuta al 2,9% nel secondo trimestre. Le esportazioni sono cresciute dell’1,2% rispetto al primo trimestre dell’anno, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,2%.