Leonardo è pronto alle sfide del futuro?
La risposta è sì per il numero uno del colosso italiano dell’aerospazio e difesa, Roberto Cingolani (nella foto) che oggi ha presentato il piano industriale al 2028 di Leonardo, il primo da quando è al timone dell’azienda da maggio 2023.
E per arrivare pronti, il gruppo ex Finmeccanica ha tracciato la rotta da qui a cinque anni che prevede: rafforzamento del core business velivoli, razionalizzazione del portafoglio (almeno il 20%), incremento della competitività e nuove alleanze (“nessuno può farcela da solo” ha evidenziato Cingolani nella presentazione del piano agli analisti).
Tra i punti chiave del piano c’è anche l’aggiornamento delle piattaforme core del gruppo come il velivolo da combattimento Eurofighter e l’accelerazione su nuovi programmi come Gcap e Aics.
Inoltre, per il top manager è fondamentale catalizzare la cooperazione europea, percorso già avviato nel comparto terrestre come il programma Mbt con Knds, consorzio franco-tedesco con cui Leonardo ha già avviato un’alleanza strategica: “al momento siamo in una fase tecnica.”
Cingolani ha menzionato anche l’importanza della collaborazione con Fincantieri, a partire dalla joint venture Orizzonte Sistemi Navali fino al recente memorandum per il dominio subacqueo.
Dopodiché, “abbiamo una opportunità di integrare la cyber security e lo spazio, promuovendo la space alliance [con la francese Thales ndr] e l’istituzione di una nuova divisione spazio, ha spiegato l’ad di Leonardo.
Tutto ciò nel segno del Digital Continuum che “consentirà alle tecnologie multi-dominio di orchestrare le attività militari in tutti i dominii operativi.”
Per quanto riguarda invece i principali target del piano da qui a 5 anni troviamo:ordini complessivi a 105 miliardi, ricavi a 95 miliardi, redditività a doppia cifra nel 2026 e raddoppio del focf a 1,35 miliardi alla fine del piano rispetto al 2023.
GLI OBIETTIVI FINANZIARI DEL PIANO INDUSTRIALE DI LEONARDO
Il cda di Leonardo ha approvato all’unanimità il piano industriale 2024-28 che stima di raccogliere 105 miliardi di euro di ordini complessivi, con una “crescita degli ordini ancorata al portafoglio di prodotti e soluzioni che rispondono alle esigenze in evoluzione dei clienti”. Secondo la società, il contesto di mercato è favorevole alla base della crescita degli ordini domestici ed export. Previsto un portafoglio ordini in crescita da € 40 miliardi a € 50 miliardi a fine Piano.
Previsti ricavi cumulati per 95 miliardi, con un incremento medio annuo del 6%. La redditività, in termini di ebita sui ricavi, è stimata in doppia cifra al 10% nel 2026 e all’11,5% nel 2028. In particolare i ricavi a fine piano sono indicati a 21,3 miliardi (16,8 miliardi nel 2024) e l’ebita a 2,5 miliardi (1,44 miliardi quest’anno).
CYBER, UNO DEI PILASTRI DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DI LEONARDO
Passando a uno dei principali pilastri del nuovo piano industriale, Cingolani ha illustrato in conferenza con gli analisti l’importanza di razionalizzare e focalizzare il portafoglio prodotti esistente nel settore cyber, trasversale a tutto il business, facendo leva su big data e AI.
A questo proposito, il numero uno di Leonardo ha affermato che il gruppo punta a diventare un riferimento per il mercato come “security by design” per prodotti come radar, elicotteri e velivoli.
In quest’ottica Leonardo punta a crescere nelle tecnologie chiave grazie a operazioni di M&A: “due diligence in corso” ha anticipato Cingolani.
AL VIA LA NUOVA DIVISIONE SPAZIO
“Ultimo ma non per importanza – spiega Cingolani durante la conferenza – il settore spazio”. Per il futuro “stiamo già lavorando allo space cloud che potrà essere un asset per fornire servizi ad altre piattaforme” ha affermato Cingolani, riferendosi al progetto di studio “Military space cloud architecture” assegnato a Leonardo dalla direzione contrattuale Teledife di Segredifesa per lo sviluppo di un’architettura militare cloud spaziale, prima in Europa.
Poi, Cingolani ha ricordato che Leonardo è socia in Avio, la società che realizza il lanciatore Vega, e “questo è positivo perché contribuiamo nella realizzazione dei lanciatori ma non è core business” precisando ai giornalisti che “Leonardo non è interessata a entrare nel mercato dei lanciatori”.
Proprio per evidenziare l’impegno di Leonardo nel comparto spaziale, Cingolani ha sottolineato che “per la prima volta abbiamo istituito una divisione spaziale e “consolideremo Telespazio”.
Telespazio è una delle due joint venture della space alliance, la società è al momento partecipata al 67% da Leonardo e al 33% da Thales (l’altra jv è Thales Alenia Space con il gruppo francese al 67% e Leonardo al 33%).
“Leonardo e Thales credono nella alleanza spaziale” che ha “un potenziale enorme” e potrà fare “anche delle acquisizioni”, ha sottolineato Cingolani: “Questo è stato concordato con i colleghi di Thales, crediamo in questa sinergia”. La creazione della divisione Spazio e il riassetto delle attività, ha proseguito il manager, permette a Leonardo di diventare “un riferimento a livello europeo perché non ci presentiamo più con attività separate” e “ci dà la possibilità di essere indipendente su tutti i servizi satellitari”
Infine, l’ad di Leonardo ha sostenuto che nel settore gli ‘investimenti privanti cresceranno, finora erano di più quelli istituzionali ma la transizione verso un maggiore impegno privato come accade già negli Stati Uniti sta avvenendo anche in Europa”.
LA GUIDANCE 2024
Per quanto riguarda la guidance, “L’andamento atteso nel 2024 conferma il percorso di crescita sostenibile di Leonardo accompagnato dall’aumento della redditività e della generazione di cassa, in un contesto caratterizzato da elevata domanda di difesa e sicurezza” sottolinea il gruppo indicando le guidance per il 2024.
Innanzitutto, Leonardo prevede per il 2024 una progressiva crescita di nuovi ordinativi per circa 19,5 miliardi di euro, trainata soprattutto dal settore dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e dal recupero del settore Aeronautico, a conferma del buon posizionamento dei prodotti e soluzioni del Gruppo e della capacità di presidiare efficacemente i mercati chiave.
Previsti ricavi per circa 16,8 miliardi, in crescita rispetto al 2023 grazie all’apporto dei nuovi ordinativi ed allo sviluppo di attività in portafoglio che ha raggiunto il valore record di circa 40 miliardi. Anche la redditività è stimata in aumento, con Ebita di 1,4 miliardi, sostenuta dalla crescita dei volumi e dalla conferma di ottimi livelli di redditività industriale nelle principali aree di business.
RIPRESA DELLA DIVISIONE AEROSTRUTTURE
Secondo l’azienda, la previsione riflette anche la progressiva ripresa del business delle Aerostrutture (confermato il breakeven nel 2025) mentre sconta le difficoltà nel segmento manufatturiero dei satelliti per telecomunicazioni commerciali attraverso la partecipata Thales Alenia Space, indica la nota.
FLUSSO DI CASSA SOSTENUTO DAL BUSINESS DIFESA
Il Fofc è stimato a circa 770 milioni, con il business difesa e governativo che garantisce una solida generazione di cassa mentre continua l’assorbimento di cassa in Aerostrutture seppur in misura inferiore al 2023.
RIDUZIONE DEL DEBITO
L’indebitamento netto di Gruppo è stimato a 2,0 miliardi grazie alla generazione di cassa ed al netto della incrementata erogazione di dividendi da euro 0,14 a euro 0,28 per azione, di nuovi contratti di leasing, investimenti strategici e altri movimenti minori.
RADDOPPIA IL DIVIDENDO
Inoltre, il cda di Leonardo ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro a valere sull’utile dell’esercizio 2023, in pagamento dal 26 giugno 2024. La cedola dello scorso anno, a valere sul bilancio 2022, era pari a 0,14 euro per azione.