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Bce

Perché per il Tltro forte della Bce la strada è in salita

Il commento a cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM

L’aggiornamento sul quadro macro arrivato mercoledì 24 aprile dall’indice Ifo tedesco e dalla fiducia degli imprenditori francesi, complessivamente ha dipinto uno scenario di lieve peggioramento ma su livelli migliori rispetto ai minimi del primo trimestre. Si tratta di ingredienti che agli occhi di diversi membri Bce potrebbero essere letti come segnali di stabilizzazione in vista di un recupero nei prossimi mesi.

Non a caso mercoledì 24 aprile la Bce ha pubblicato anche un report dal titolo The economic implications of rising protectionism: a euro area and global perspective, in cui si fa anche un’analisi dell’impatto degli eventuali dazi sul comparto auto. Emblematica la conclusione: Taken in isolation, the repercussions of the tariffs implemented in 2018 pose only a modest adverse risk to the global and euro area outlooks.

In altri termini la Bce non appare preoccupata dal rischio di un eventuale, ulteriore, forte peggioramento della crescita, tale da indurre a un drastico taglio delle stime da parte dello staff il prossimo 6 giugno, sulla scia di quanto dichiarato dall’autorevole membro Coeurè a inizio settimana.

Anche l’indice della sorpresa economica di Citigroup evidenzia un miglioramento nel mese di aprile. In altri termini gli ultimi dati macro cominciano a evidenziare delusioni progressivamente meno forti rispetto al primo trimestre.

Morale della favola: lavoro molto in salita per Draghi per poter strappare una Tltro (l’ultima operazione nell’ambito del suo mandato) forte, sebbene lo scenario centrale è che Draghi riuscirà alla fine nel suo intento, enfatizzando soprattutto i rischi posti dallo scenario globale come sottolineato anche, giovedì 25 aprile, nel bollettino economico della Bce: Global headwinds continue to weigh on euro area growth.

Di conseguenza si spiega in questi termini la penalizzazione degli ultimi giorni dei settori auto e banche (ossia i potenziali maggiori beneficiari di una Tltro vigorosa) e dell’euro, malgrado negli Usa si rafforzi sempre di più l’attesa di un taglio dei tassi Fed nell’arco di un anno (si veda lo spread tra future su tassi Usd Libor 3 mesi giugno 19 vs giugno 20).

In estrema sintesi: il peggioramento dell’economia del primo trimestre sembra avviarsi verso una fase di stabilizzazione, come segnalato anche dall’indice di sorpresa di Citigroup.

Tutto questo non depone a favore della percezione di una Tltro forte (sebbene l’ipotesi centrale sia che Draghi riuscirà a strappare una Tltro forte) il che pesa sul comparto auto, banche, euro e anche sui BTP.
Tltro potenzialmente meno forte = meno potenziali acquisti in ottica carry per le banche.

Sul fronte petrolio, la notizia della partenza delle sanzioni all’Iran sta avendo per ora un impatto sì al rialzo sul greggio, ma tutto sommato per ora contenuto, alla luce del fatto che la produzione Usa continua a salire (siamo oltre i 12 mln b/d), così come pure le scorte di greggio (al massimo dal 2017).

La partita si giocherà molto sulla reale capacità e volontà dell’Opec di aumentare la produzione nella seconda parte dell’anno.

OPERATIVAMENTE

EUR: pesa la percezione di una Tltro potenzialmente meno forte rispetto a quanto sembrava qualche giorno fa quando Draghi aveva lanciato la discussione sul tema tiered depo, aprendo le porte anche ad una drastica revisione della guidance (rates lower for longer or even lower negative rates).

Di conseguenza, malgrado la crescente attesa di un taglio tassi Fed nei prossimi 12 mesi, l’euro continua a indebolirsi.

L’area 1,11 è importante seguita dal successivo supporto tra 1,08 (vecchio gap ancora aperto da aprile 2017) e 1,09.
L’euro potrebbe segnare i minimi dell’anno (tra 1,08 e 1,11) proprio tra aprile e maggio, in attesa anche delle elezioni del 26 di maggio e della partenza (sempre a maggio) del rallentamento del calo del bilancio Fed.

BORSE: mercoledì 24 aprile le borse Usa hanno parzialmente arrestato la corsa verso nuovi record (in termini di valori di chiusura), penalizzati anche dall’umore nero che in genere una multinazionale del calibro di Caterpillar tende a diffondere quando chiude in calo del 3% dopo la pubblicazione dei dati trimestrali.

Il clima per il mese di aprile rimane comunque complessivamente favorevole, soprattutto per i listini Usa, sulla scia di percezione di Fed molto accomodante e di ancora notevole liquidità in mano ai gestori da riversare sui mercati azionari, dopo la marcata diffidenza dei primi tre mesi dell’anno.

Nel frattempo, in area euro, fino a quando la percezione sul fronte prospettive della Tltro non ritornerà a riposizionarsi verso l’attesa di un’operazione forte, i comparti bancari e auto potrebbero ancora rimanere sotto pressione. Occorrerà attendere altri dati macro e soprattutto qualche dichiarazione di un membro Bce più preoccupato dal clima generale, soprattutto sul fronte rischi esogeni. In ogni caso la parola ultima spetta a Draghi e ogni suo discorso sarà monitorato con attenzione.

 

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