“Lo consentiamo”. Praticamente, il piano per la fase 2 è una nuova lista di “lo consentiamo”.
Una sorta di lockdown 4.0, dopo quelli del 4 marzo (chiusura scuole), del 11 marzo (isolamento a casa e chiusura esercizi commerciali) e del 20 marzo (chiusura attività- produttive).
Sì, ok, il nuovo lockdown 4.0 prevede un rilassamento delle misure restrittive.
Tuttavia, non una parola è stata spesa su una strategia di contact tracing e trattamento dei positivi (che è l’unica che possa consentirci di tornare ad una semi-normalità).
Non una parola sui criteri geografici di differenziazione delle politiche di lockdown (Agrigento è trattata come Bergamo).
Per non parlare di quelli anagrafici, con tutti messi nello stesso calderone, bambini e ultrasettantenni. E non dico nulla della scuola.
Solo questa litania di “lo consentiamo” per grazia ricevuta. Come siete magnanimi…
Ma non la chiamate fase 2. Puzza troppo dell’incompetenza conclamata che ci ha portato al disastro in cui ci troviamo da oltre due mesi.
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