(El País, Álvaro Sánchez, 16 dicembre 2025)
Il Ministero del Consumo spagnolo ha sanzionato Airbnb con 64 milioni di euro per aver consentito oltre 65.000 annunci di alloggi turistici senza licenza o con registri falsi. La multa, pari a sei volte il profitto illecito, è la seconda più alta del dicastero dopo quella a Ryanair. Il procedimento, iniziato nell’ottobre 2024, ha portato alla rimozione degli annunci a luglio 2025. Bustinduy ribadisce l’impegno a far rispettare la legge contro speculazioni abitative che colpiscono le famiglie.
1. Sul motivo della sanzione e sul calcolo della multa inflitta ad Airbnb:
“La multa equivale a sei volte il beneficio illecito ottenuto dalla compagnia con sede a San Francisco con quegli annunci da quando fu avvertita fino al ritiro.”
2. Sulle dimensioni delle infrazioni e sull’iter del procedimento amministrativo:
“Le infrazioni sono state rilevate in 65.122 annunci su Airbnb; il processo è iniziato nell’ottobre 2024 con notifica alla compagnia della pubblicità illecita e per l’inazione della piattaforma in dicembre si è aperto un espediente sanzionatorio.”
3. Sulla determinazione del ministro a tutelare i consumatori contro pratiche abusive:
“Pablo Bustinduy ha avvertito che difenderemo i diritti dei consumatori indipendentemente da quanto grandi o potenti siano le imprese coinvolte in attività abusive o fraudolente; è la seconda multa più alta imposta dal Consumo a una singola compagnia dopo i 108 milioni a Ryanair nel novembre 2024.”
4. Sulla definitività della sanzione e sui possibili ricorsi della piattaforma:
“La risoluzione è ferma e esaurisce la via amministrativa; Airbnb ha diritto di ricorrere alla giustizia ma la sanzione rimane ferma ha concluso Bustinduy che ha anticipato altri espedienti sanzionatori in corso contro grandi immobiliari.”
5. Sull’obiettivo di applicare rigorosamente la normativa nel settore abitativo:
“Bustinduy ha insistito che in questo paese la legge sarà rispettata specialmente nel settore delle case per frenare pratiche speculative che stanno soffocando milioni di famiglie lavoratrici.”
(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)
