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Economia Europa

Perché la Bce non mollerà sul Pepp

Che cosa farà e non farà la Bce. Il commento a cura di Giuseppe Zaffiro Puopolo, portfolio manager di Moneyfarm

 

Come da aspettative, la Banca Centrale Europea (Bce) ha rinnovato il suo impegno a mantenere l’attuale ritmo di acquisti di asset nonostante i segnali di ripresa economica.

La presidente Christine Lagarde e i suoi colleghi hanno dichiarato che gli acquisti netti nell’ambito del Pepp nel prossimo trimestre continueranno ad essere condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno. Inoltre, hanno lasciato invariati i tassi di interesse, i prestiti a lungo termine alle banche e il vecchio programma di acquisto di obbligazioni.

La Bce ha accelerato il ritmo del programma di acquisto di obbligazioni da 1,85 trilioni di euro tre mesi fa e la decisione di oggi suggerisce che si continuerà a questo tasso probabilmente fino a settembre. Nonostante sia le prospettive di crescita sia le previsioni di inflazione siano state riviste probabilmente al rialzo, i responsabili politici nella zona euro e negli Stati Uniti sostengono che i prezzi sono guidati da fattori temporanei che verranno risolti a breve, tra cui l’aumento dei costi del carburante e i colli di bottiglia nella produzione.

La Bce è stata chiara nel comunicare come ritenga sia presto per un dibattito sulla riduzione delle misure contro la Pandemia, lasciando intendere che il programma di emergenza resterà in vigore fino a marzo 2022, data in cui attualmente è prevista la sua fine.

A nostro avviso, un eventuale annuncio nel prossimo futuro che preveda di rallentare gli acquisti non sarebbe da interpretare come un segnale particolarmente aggressivo, soprattutto se il processo previsto sarà graduale. Considerazioni simili si applicano agli Stati Uniti e alla politica monetaria della Fed, che per il momento rimane espansiva nonostante i segnali di rimbalzo che arrivano dal mercato del lavoro e dall’inflazione.

Al momento, il tono utilizzato dalle Banche Centrali e le politiche monetarie intraprese continuano a fornire un importante supporto agli asset rischiosi: il commento odierno della Bce conferma il senso di marcia.

Le prospettive di inflazione europea costituiscono un elemento fondamentale nelle decisioni politiche della Bce e, per ora, rimangono sotto controllo. Le aspettative di consenso vedono un’inflazione ancora al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale, sia nel breve (2 anni) che nel lungo termine (10 anni). Per questo motivo ci sembra ragionevole ipotizzare che il sostegno politico della Bce rimarrà intatto ancora a lungo, indipendentemente dalla sua decisione sul ritmo degli acquisti di asset.

Riteniamo quindi che, se la Bce dovesse ridurre il ritmo degli acquisti di asset nei prossimi mesi, questa andrebbe considerata una decisione operativa, piuttosto che una politica.

La Bce si è impegnata a mantenere il proprio sostegno politico per tutta la durata della crisi pandemica, almeno fino all’inizio del 2022. Prevediamo perciò che il sostegno rimarrà in vigore, date le prospettive che indicano un’inflazione al di sotto dell’obiettivo.

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