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Il downgrade della Francia penalizzerà le banche francesi, ecco perché

Il downgrade ed un ulteriore allargamento dello spread potrebbero penalizzare le banche francesi e la loro stabilità. Il commento di Massimo Spagnol, Fixed Income Portfolio Manager di Generali Asset Management

FITCH PICCHIA SUL RATING DELLA FRANCIA

Venerdì 12 settembre l’agenzia di rating FITCH ha declassato di un notch il merito creditizio della Francia da AA- ad A+, portando i titoli di stato a perdere la doppia A raggiungendo un livello mai registrato prima. Le ragioni principali risiedono nell’elevato debito e nella frammentazione politica che ostacola il consolidamento fiscale. Il calendario segna altre due date cruciali: il 24 ottobre Moody’s, e il 28 novembre Standard & Poor’s, che a maggio aveva confermato l’AA-.

COSA SUCCEDE AGLI SPREAD

Guardando al mercato dei tassi, lo spread decennale tra il titolo di stato francese e quello tedesco prezza in area 80 punti base già dalla seconda metà di agosto, incorporando quindi questo evento negativo.  Ora il mercato attende di capire se Sébastien Lecornu, appena nominato premier, avrà la forza di far approvare la legge di Bilancio e con quali misure di riduzione del debito. La Finanziaria presentata da Bayrou a luglio, caratterizzata da tagli record pari a 44 miliardi, sarà ritoccata ma probabilmente non stravolta e dovrà essere presentata in parlamento nella prima metà di ottobre. L’evoluzione dello spread dipenderà dall’approvazione della legge di bilancio e quindi dall’equilibrio politico francese.

Per il momento non ci aspettiamo ulteriori allargamenti, ma la situazione va attentamente monitorata di settimana in settimana. Probabilmente lo spread rimarrà in area 75-80 punti base per tutto il mese di settembre e fino a nuovi aggiornamenti, visto la criticità della situazione francese.

LO SCENARIO PER LE BANCHE FRANCESI

Questo downgrade ed un ulteriore allargamento dello spread potrebbero invece penalizzare le banche francesi e la loro stabilità. Infine, va evidenziato che il decennale francese e il decennale italiano stanno prezzando attualmente lo stesso livello di tasso (3.48%), ancorché le valutazioni delle agenzie internazionali di rating fino ad oggi danno un quadro economico, finanziario e fiscale più stabile per lo stato italiano rispetto a quello francese, in particolare guardando al controllo della dinamica del debito.

Lo spread BTp/Bund rimane invece ancorato ai minimi dal 2009.

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