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Perché il decreto Di Maio non rottama il Jobs Act di Renzi. Parla Giovannini (ex ministro del Lavoro)

“Il Decreto Dignità non archivia il Jobs Act. Perché già dopo il decreto Poletti del 2014, che portò a 5 i rinnovi possibili per i contratti a tempo determinato, si disse che sarebbe intervenuto il Jobs Act a ridurre quella flessibilità ma non è avvenuto. Quindi ora con il cosiddetto decreto Dignità si ritrova un equilibrio sui contratti a tempo determinato che era stato immaginato già dopo il decreto Poletti del 2014”.

Parola di Enrico Giovannini, economista, ex presidente dell’Istat e ministro del Lavoro e delle politiche sociali nel governo Letta.

Giovannini è stato intervistato per Start Magazine da Ruggero Po, giornalista Rai di lungo corso e saggista, curatore del “Senno di Po”, l’audio-rubrica su Start Magazine che lanciò anni fa su Formiche.net.

Giovannini, ora portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile di cui è uno dei fondatori, è piuttosto preoccupato sul provvedimento approvato dal governo Conte per le potenziali cause e ricorsi per le causali reintrodotte dal decreto Dignità, rischiando così contenziosi sul lavoro ridotti con il Jobs Act: “Vedremo ora quale equilibrio troverà il Parlamento”, dice l’ex ministro del governo Letta.

Ecco di seguito il file-audio dell’intervista:

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