“Sciopero di tutti i driver della filiera ultimo miglio di Amazon per l’intera giornata di venerdì 18 aprile”. Ad annunciarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, spiegando che “si è interrotta la trattativa con Assoespressi”, ovvero l’associazione Corrieri Espressi Ultimo Miglio ed E-commerce, per il rinnovo del contratto di secondo livello nazionale, in quanto l’associazione datoriale non ha prodotto risposte in merito alle richieste sindacali, manifestando l’intenzione di dilazionare i tempi della trattativa”.
PRESIDI DAVANTI AI CAPANNONI
A Vicenza, i lavoratori incroceranno le braccia con un presidio in programma dalle 8:30 alle 12:30 davanti al polo Amazon DVN3 in viale Leonardo Da Vinci, 74. Analoghe iniziative sono attese davanti alle sedi di lavoro dei driver impiegati negli appalti per Amazon. Lo scorso 24 marzo avevano scioperato contro il mancato pagamento degli stipendi da parte di Esseti Spa, l’azienda che gestisce la distribuzione e la consegna per conto di Amazon nei magazzini bolognesi, un centinaio di lavoratori.
SCIOPERO DEI DRIVER DI AMAZON
“Chiediamo con forza – spiegano le tre organizzazioni sindacali – un incremento sostanziale del valore della trasferta, con un importante risultato relativamente al salario, con incrementi anno per anno”. “Necessario inoltre – prosegue la nota – che si realizzi una strutturale riduzione dell’orario di lavoro, con conseguente abbattimento dei carichi e delle consegne”.
#17aprile Confermato lo #sciopero per l’intera giornata di domani, venerdì 18 aprile, di tutti i #driver della filiera ultimo miglio di @amazon
Chiediamo:
✅ incremento sostanziale del valore delle trasferta;
✅ riduzione strutturale dell’orario di lavoro;
✅ maggiori tutele… pic.twitter.com/ERi1pfItf7— Fit-Cisl Nazionale (@FitCisl) April 17, 2025
“Infine – si legge nelle rivendicazioni delle sigle sindacali – rivendichiamo un intervento fondamentale in tema di sicurezza, attraverso la previsione di interruzione o chiusura dei servizi in caso di allerta meteo rossa, a tutela dell’incolumità dei driver e serve un passo avanti sulla qualità dell’occupazione, richiedendo percorsi condivisi di stabilizzazione dei contratti di lavoro precari”.
IL FALLITO TAVOLO DELLE TRATTATIVE CON ASSOESPRESSI
“Con grande senso di responsabilità – spiegano i rappresentanti dei lavoratori – abbiamo partecipato all’incontro, convocato su richiesta di Assoespressi, per verificare la possibilità di trovare un’intesa che realizzasse le legittime richieste del personale rappresentato ma, purtroppo, la stessa associazione datoriale ha ribadito alcune sue posizioni, relativamente ad elementi fondamentali per una possibile intesa”. “Qualora Assoespressi continuasse a essere sorda alle nostre richieste – chiosano – intendiamo chiedere ad Amazon di riconsiderare le modalità operative della gestione dell’ultimo miglio”.
L’IMMANCABILE SPACCATURA
La rivendicazione dei driver di Amazon ha trovato pronta adesione del Partito comunista rivoluzionario: “Da troppo tempo i lavoratori sopportano condizioni di lavoro inaccettabili: ritmi di lavoro forsennati, insicurezza e rischi sul lavoro, salari inadeguati e un sistema di appalti e subappalti che è una vera fabbrica di precarietà e sfruttamento. Un sistema – si legge nella nota vergata a stretto giro dalla proclamazione dello sciopero – grazie al quale Amazon nel 2024 ha fatto 59,2 miliardi di dollari di utile netto!”
E già si registra una prima spaccatura: “Critichiamo fortemente – l’affondo del Pcr – la scelta dei sindacati di coinvolgere solo una parte di lavoratori (drivers e “ultimo miglio”) anziché usare tutte le proprie forze per unire magazzinieri, autisti, dipendenti diretti e appalti, tempi determinati e tempi indeterminati in una sola lotta”. Viene poi sottolineato che “non basta una giornata di sciopero fine a se stessa, convocata con largo anticipo, a seguito di trattative sulle quali i lavoratori non vengono mai veramente coinvolti nelle rivendicazioni e nelle decisioni sulla vertenza. Il sindacato deve porsi al servizio dei lavoratori e delle loro necessità, non decidere sulle loro teste. Serve una lotta decisa, con scioperi ripetuti, che blocchino in diversi momenti i diversi anelli della catena Amazon, senza preavviso, che colpiscano seriamente i profitti aziendali, se vogliamo ottenere qualcosa di serio”.
LA POSIZIONE DI AMAZON
Dice Amazon: “Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti. L’attenzione di Amazon in materia di sicurezza rappresenta una costante. Nell’eventualità di un’allerta meteo, monitoriamo attentamente la situazione e seguiamo le indicazioni delle autorità locali e provinciali per garantire alle persone di operare in sicurezza nell’effettuazione del servizio di consegna per i nostri clienti. In merito allo sciopero dichiarato per domani, confidiamo che le trattative per l’accordo di secondo livello tra le aziende fornitrici di servizi di consegna, l’associazione datoriale che le rappresenta e le organizzazioni sindacali possano riprendere e giungere ad un esito positivo”.