Un “miglioramento di bassa qualità”. Così Jared Holz, specialista del settore sanitario di Mizuho, ha definito i risultati trimestrali di Pfizer che, nonostante sia riuscita a compensare il calo delle vendite dei suoi prodotti legati al Covid-19, ha deluso le aspettative di alcuni analisti. Non aiutano l’intromissione di Novo Nordisk nell’acquisizione del produttore di farmaci per la perdita di peso Metsera e la concorrenza ad alcuni dei suoi prodotti di punta.
RISULTATI UN PO’ DELUDENTI
Come riferito da Bloomberg, Pfizer ha rivisto al rialzo per la seconda volta quest’anno le previsioni di utile per il 2025, sostenuta da una politica di riduzione dei costi che ha permesso di compensare la debole crescita delle vendite. L’utile rettificato per azione è stato portato tra 3,00 e 3,15 dollari, rispetto alla precedente stima massima di 3,10 dollari, mentre le previsioni di ricavi annuali restano invariate tra 61 e 64 miliardi di dollari.
Le azioni Pfizer hanno registrato un lieve calo, inferiore all’1% nel pre-market di New York, con gli analisti che hanno accolto i risultati in modo tiepido. Holz, per esempio, ha osservato che, sebbene “la strategia di riduzione dei costi sembri funzionare”, molti dei principali prodotti del gruppo “sono risultati inferiori alle attese di Wall Street”.
TAGLI AI COSTI E STRATEGIA POST-COVID
L’azienda, con sede a New York, è ora impegnata a ricostruire la propria traiettoria di crescita dopo il crollo della domanda di prodotti anti-Covid, che ha fatto scendere il valore azionario di circa il 60% rispetto ai livelli della pandemia. Pfizer ha infatti avviato un piano di riduzione dei costi da oltre 7 miliardi di dollari, accompagnato da nuove acquisizioni e partnership volte a stimolare i ricavi futuri.
Le iniziative di razionalizzazione, guidate dal Ceo Albert Bourla, insieme al lancio di nuovi prodotti e alla tenuta dei farmaci consolidati, hanno consentito di compensare la contrazione delle vendite legate al Covid-19. Su base rettificata, l’utile per azione nel trimestre si è attestato a 87 centesimi, superando le aspettative degli analisti di 63 centesimi, secondo i dati LSEG.
VACCINI E FARMACI SOTTO PRESSIONE
Le vendite complessive del trimestre sono state pari a 16,65 miliardi di dollari, leggermente superiori alle attese di 16,58 miliardi – scrive Reuters. Tuttavia, la concorrenza crescente mette sotto pressione i principali prodotti del gruppo. Le vendite dei vaccini anti-Covid sono calate del 20% rispetto all’anno precedente, mentre quelle dell’antivirale Paxlovid sono scese del 55%, riflettendo la riduzione delle raccomandazioni da parte delle autorità sanitarie e il rallentamento delle campagne vaccinali.
Nel segmento vaccini, Pfizer ha realizzato 1,74 miliardi di dollari con Prevnar, cifra in linea con le stime ma minacciata dal concorrente di Merck, che – secondo studi citati da Bloomberg – garantisce una copertura più ampia contro i ceppi batterici della polmonite.
Le vendite di Vyndaqel, impiegato per il trattamento della cardiomiopatia da amiloidosi ATTR, si sono attestate a 1,59 miliardi di dollari, al di sotto delle previsioni di 1,68 miliardi, mentre l’anticoagulante Eliquis ha registrato un aumento del 22%, raggiungendo 2,02 miliardi di dollari.
LA DISPUTA CON NOVO NORDISK SU METSERA
I risultati trimestrali positivi arrivano mentre Pfizer è impegnata in una disputa con Novo Nordisk per il controllo della startup Metsera, specializzata nello sviluppo di farmaci anti-obesità. L’accordo siglato a settembre da Pfizer, del valore potenziale di 7,3 miliardi di dollari, prevedeva l’acquisizione di Metsera, ma l’offerta concorrente di Novo ha riacceso la contesa.
Pfizer ha reagito presentando due cause legali contro Metsera, il suo consiglio di amministrazione e Novo Nordisk, accusandoli di violazione contrattuale e pratiche antitrust. Un giudice ha disposto una procedura accelerata, con un’udienza fissata per martedì per valutare la richiesta di Pfizer di bloccare temporaneamente la chiusura dell’accordo tra Metsera e Novo.
CORSA AI FARMACI PER L’OBESITÀ
Da tempo Pfizer cerca di entrare nel mercato dei trattamenti anti-obesità, dominato da Eli Lilly e Novo Nordisk, un settore che – secondo le stime citate da Bloomberg – potrebbe raggiungere 95 miliardi di dollari entro il 2030. Dopo il fallimento dei propri progetti interni, il gruppo statunitense ha annunciato a settembre un accordo da 4,9 miliardi di dollari (più eventuali pagamenti futuri) per l’acquisizione di Metsera, che sta sviluppando un’iniezione sperimentale per la perdita di peso somministrabile con minore frequenza rispetto ai prodotti di punta dei concorrenti.
La mossa di Novo Nordisk, che ha rilanciato con un’offerta rivale, ha dato il via a un conto alla rovescia di quattro giorni per una possibile controfferta di Pfizer, che finora però ha scelto di rispondere solo attraverso le vie legali.
ACCORDO SUI PREZZI DEI FARMACI
Inoltre, nel corso del trimestre, Pfizer è diventata la prima grande casa farmaceutica a firmare un accordo con l’amministrazione Trump per la riduzione dei prezzi dei farmaci nel programma Medicaid, in cambio di tre anni di esenzione dai dazi doganali. Questo, secondo Bourla, offrirà “maggiore chiarezza” al business aziendale, in un contesto di mercato caratterizzato da margini di profitto sotto pressione e intensa concorrenza nel settore farmaceutico.






