Per i più grandi miliardari francesi, proprietari imperi del lusso, il 2024 è stato un anno da dimenticare. Ad affermarlo è Bloomberg, che osserva come le loro fortune hanno subito un crollo record.
Bernard Arnault, Françoise Bettencourt Meyers e François Pinault, tra i più ricchi del mondo, l’anno scorso hanno visto cancellati circa 70 miliardi di dollari dal loro patrimonio collettivo, secondo il Bloomberg Billionaires Index. I colossi industriali da loro controllati – Lvmh, L’Oréal e Kering – sono infatti tra i maggiori a perdere alla Borsa francese, con il proprietario di Gucci che ha visto il suo valore calare del 41%.
E il calo si è registrato anche nel settore beauty. E non solo tra i francesi.
L’ORÉAL RESTA A GALLA
L’Oréal, pur avendo chiuso i primi nove mesi del 2024 con un aumento delle vendite del 6% a 32,4 miliardi di euro e mantenendo un outlook positivo, ha comunque ottenuto un risultato inferiore alle stime degli analisti. Nel comunicare i risultati, l’azienda aveva menzionato la riduzione della domanda di prodotti di bellezza in Cina e la crescita più lenta della sua divisione dermatologica.
Il mercato cinese si è deteriorato, con i prodotti di bellezza di lusso in “media negativa”, e il previsto miglioramento del travel retail non si è concretizzato, aveva dichiarato l’amministratore delegato Nicolas Hieronimus.
Le azioni avevano raggiunto i livelli più bassi dal gennaio 2023 e nel 2024 sono crollate di oltre un quinto, di cui il 20% da giugno.
IL COMMENTO DEGLI ANALISTI
“L’Oréal ha mancato tre degli ultimi quattro trimestri, con la Cina che è stata sempre peggiore di quanto temessimo”, hanno dichiarato in una nota gli analisti di Barclays. Sebbene i problemi dell’azienda siano principalmente il risultato delle difficili condizioni di mercato, Barclays ha affermato che il commento dei dirigenti di L’Oréal sulla necessità di una maggiore innovazione per attirare i clienti più giovani è un “tacito riconoscimento del fatto che l’esecuzione potrebbe essere più rigorosa”.
“Ci aspettiamo un quarto trimestre 2024 e un primo trimestre 2025 difficili”, ha scritto JP Morgan in una nota, mentre gli analisti di Deutsche Bank hanno ribadito il loro rating ‘sell’ su L’Oréal.
LA STRATEGIA PER IL 2025
Per tentare la risalita, L’Oréal ha deciso di differenziare le sue attività, acquisendo, per esempio, il 10% della svizzera Galderma e più di recente il marchio di skincare Dr.G, che è tra i primi tre marchi di dermocosmesi in Corea del Sud.
ESTÉE LAUDER IN CADUTA LIBERA IN CINA…
Prosegue invece il trend negativo di Estée Lauder che, a fine ottobre, ha registrato vendite in calo e ridotto le previsioni per l’anno fiscale 2025, sempre a causa delle incerte prospettive in Cina. Nel suo caso, le azioni erano crollate fino al 27%, segnando “il più grande calo della storia del titolo in un solo giorno”, ha scritto Bloomberg. Nel 2024, il titolo ha perso il 40%.
Estée Lauder, osserva l’agenzia di stampa, è uno dei molti rivenditori di lusso che hanno scommesso sulla Cina, dove la domanda economica ha faticato a raggiungere la crescita precedente alla pandemia. L’azienda infatti ha risentito della debolezza delle vendite al dettaglio nel settore dei viaggi in Asia o delle vendite negli aeroporti o in destinazioni di viaggio come la Corea e la città cinese di Hainan, con le vendite del primo trimestre nella regione Asia-Pacifico che sono scese dell’11%, rispetto al calo del 3% del trimestre precedente.
…E NON SOLO
Ma la debolezza di Estée Lauder, osserva Reuters, non si è limitata alla Cina perché anche le vendite nelle Americhe sono diminuite del 2%. “La concorrenza è agguerrita per i cosmetici e i consumatori di altre regioni importanti come gli Stati Uniti non spendono così liberamente come hanno fatto negli ultimi anni”, ha dichiarato Dan Coatsworth, analista di investimenti presso AJ Bell.
L’azienda ha inoltre previsto un calo delle vendite nette tra il 6% e l’8%, rispetto alle stime degli analisti che prevedevano un aumento dello 0,24% a 4,29 miliardi di dollari e ha dichiarato un dividendo trimestrale di 35 centesimi per azione, la metà del dividendo precedente. Per Dana Telsey, analista del Telsey Advisory Group, “[il taglio del dividendo] è un ulteriore segnale della difficoltà di prevedere i tempi di un miglioramento sostanziale dei risultati”.
Ora, ad Estée Lauder non resta quindi che sperare in un cambio di rotta con il suo nuovo Ceo Stéphane de La Faverie, che assumerà l’incarico il 1° gennaio 2025.